Aumentano i bambini stranieri nati in Italia e la concentrazione degli
studenti e' perlopiu' nelle scuole del Nord Italia, dove la maggior
parte degli istituti ha rispettato il 30% di alunni stranieri per
classe. E' quanto emerge dal XVI Rapporto nazionale sulle migrazioni
2010, elaborato dalla Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla
multietnicita') e presentato oggi.
In particolare, si legge nel rapporto, dagli ultimi relativi all'anno
scolastico 2009/10, emerge che sono 673.592 gli allievi stranieri nelle
scuole italiane (il 7,5% della popolazione scolastica). Non vi sono
novita' significative riguardo alle provenienze (tra le prime
nazionalita' si confermano Romania, Albania, Marocco, Cina, Ecuador),
alla distribuzione degli studenti nei diversi ordini di scuola (con una
maggiore concentrazione alle primarie) e alle differenze territoriali
(si conferma una presenza significativa al nord e al centro). L'Ismu
sottolinea che, al trend generale degli ultimi anni, caratterizzato dal
rallentamento nell'incremento degli alunni con cittadinanza italiana,
corrisponde una progressiva trasformazione nella composizione della
popolazione scolastica straniera. Infatti, da un lato, cresce
significativamente la presenza dei nati in Italia da genitori stranieri
(233.033 unita' nel 2008/09: il 5% degli iscritti alle scuole
dell'infanzia), dall'altro, si riduce il numero di alunni neo arrivati
(41.421), ovvero coloro che hanno iniziato il processo di
scolarizzazione nel paese d'origine e che poi hanno dovuto interrompere
il loro percorso per ricongiungersi ai genitori gia' in precedenza
emigrati in Italia.
Per cio' che riguarda la concentrazione degli alunni stranieri, nel
rapporto si rileva come la percentuale di istituti scolastici non
interessata dalla presenza di stranieri sia del 26,1%. Sono, invece,
1.620 le scuole italiane (pari al 2,8% del totale) che hanno una
presenza di alunni stranieri superiore al 30%. In un recente documento
del Miur (2010), si sottolinea che nell'a.s. 2009/2010, tra le primarie
che superano la soglia del 30% di allievi stranieri, un quarto di esse
si trova in Lombardia e il 65,5% in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e
Piemonte; rispetto alle secondarie di I grado, ben il 38% si colloca
nel contesto lombardo e il 65,5% in sole tre regioni (Lombardia, Emilia
Romagna, Veneto). Al sud e nelle isole, solo 21 scuole superano la
soglia del 30%. Gli approfondimenti statistici del Miur (e i dati
sull'applicazione della circolare n 2/2010) mettono in luce che molte
sono state le scuole che si sono adeguate alla soglia del 30% di
presenza nelle singole classi di studenti stranieri con una limitata
competenza linguistica in italiano, ma elevata e' anche stata la
concessione di deroghe. In Lombardia, ad esempio, l'84% delle scuole ha
rispettato il provvedimento, alle restanti istituzioni scolastiche sono
state concesse deroghe. Il rapporto infine sottolinea che una ricerca
recente svolta dall'Ismu sugli indici di integrazione nel nostro paese
ha verificato empiricamente il legame inverso tra grado di integrazione
e densita' della presenza immigrata, mostrando come al crescere della
densita' della popolazione immigrata decresca il livello di
integrazione, mentre nei contesti in cui gli immigrati sono meno
numerosi la loro integrazione appare facilitata. Tale risultato
''richiama la necessita' di riflettere sulla sostenibilita' dei flussi
migratori nei contesti territoriali nonche' negli ambiti scolastici e
formativi''.(ASCA)
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