"Bisogna
cambiare la cultura delle famiglie italiane ancora troppo proiettate
sul prestigio dei licei e mettere in luce le grandi potenzialità degli
istituti tecnici, che consentono ai ragazzi di trovare un'occupazione
al termine del ciclo di studi, permettendo loro di mantenersi e di fare
dell'esperienze di lavoro all'estero".
E' il tema che Confindustria, con le
parole del vicepresidente per l'Education Gianfelice Rocca, ha messo al
centro della diciasettesima edizione dell'iniziativa "OrientaGiovani",
quest'anno a Napoli.
"Un percorso di studi tecnico scientifico non esclude l'accesso
all'università. La metà degli studenti degli istituti tecnici si
iscrive all'università e il 25% di ingegneri laureati nelle nostre
università provengono da istituti tecnici", ha detto Rocca rivolgendosi
ad una platea di ragazzi delle scuole napoletane. "La tecnica e la
passione sono gli ingredienti principali di un'impresa vincente e per
questo occorrono figure specializzate che spesso le imprese non trovano
in Italia e sono costrette a reperire all'estero in Paesi come il
Pakistan o l'Arabia Saudita. Lasciamo ai ragazzi la libertà di
scegliere ma aiutiamoli a non compiere scelte scontate. (ANSA)
Il mondo delle imprese ha bisogno di
un rilancio basato sui valori e sulle competenze ma insieme possiamo
farcela".
Tema dell'incontro "la musica della tecnologia". Per Gianfelice Rocca
gli imprenditori sono come "direttori d'orchestra: il successo del
nostro lavoro -
aggiunge - dipende dalla capacità di armonizzare forze differenti che
cooperano.
Per fare impresa sono necessarie competenze tecniche e soprattutto
occorre lavorare insieme. Proprio per questo abbiamo scelto la musica
come tema centrale di questa edizione dell'Orientagiovani".(ANSA).
Anche per la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che con il suo
intervento ha concluso questa edizione di Orientagiovani, "i giovani
che devono decidere quale indirizzo intraprendere devono sapere che
scegliere un percorso di studi tecnico e scientifico
significa scegliere la scuola della competitivitá e dell'innovazione
per dare a se stessi e a questo Paese un futuro migliore e vincente".
Un Paese che "se vuole mantenere la vocazione manifatturiera che è
fondamento della nostra storia e del nostro sviluppo ha il dovere di
investire maggiormente nella scuola, nell'universitá, e nella ricerca".
La leader degli industriali ha anche sottolineato come dovrebbero
esserci piú donne ad intraprendere un percorso di formazione tecnica.
E' l'obiettivo
del "Progetto Rosa" presentato a Napoli dal Club dei 15 di
Confindustria, il raggruppamento delle associazioni industriali
territoriali: una campagna di comunicazione che verrá lanciata nelle
principali cittá per sottolineare
che "l'istruzione non è roba da maschi"
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