"La riforma epocale
della scuola pubblica, approvata da Tremonti-Gelmini, assicurera'
davvero la qualita' della scuola italiana?", lo chiede Pier Luigi
Bersani dalle pagine de l'Unita' nel giorno in cui il PD inizia
duegiorni di lavori per il Primo Forum sulla pubblica istruzione in
programma a Roma a Palazzo Rospigliosi. "La riforma - scrive Bersani -
aumentera' i divari tra norde sud del Paese, la dispersione e abbandono
scolastico perche'la destra disegna la scuola delle divisioni: fra
ricchi epoveri, italiani e stranieri, nord e sud, dirigenti e
manovalanza. E cosi' verra' meno il ruolo di un sistema scolastico che
dovrebbe funzionare da ascensore sociale,strumento di uguaglianza e
liberta'".
“Ci hanno raccontato -prosegue - che i tagli alla scuola sono
necessari: non e' vero.Non e' un problema di soldi ma di scelte
politiche. Le risorsepossono essere recuperate dall'evasione fiscale e
se il governomettesse a gara le frequenze liberate dal digitale
terrestre,incasseremmo risorse che, nell'emergenza, potrebbero
essereinvestite nella scuola, nella conoscenza, nel sapere". "Le
proposte del PD - conclude - non rifiutanol'innovazione, anzi la
chiedono ma il futuro economico e quellocivile si tengono e crescono
insieme solo se si investenell'istruzione e nei saperi. Noi guardiamo
al futuro. Perquesto crediamo nella scuola pubblica".
(da http://www.affaritaliani.it/)
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