''I precari palermitani
hanno deciso di interrompere lo sciopero della fame iniziato il 17
agosto scorso ma non la protesta contro i tagli alla scuola''. Lo
annuncia in una nota il sindacato Rdb-Usb esprimendo ''soddisfazione
rispetto a tale scelta per la tutela della salute dei lavoratori
coinvolti'', e si augura che ''questo segnale venga raccolto da tutti
coloro che hanno intrapreso la medesima forma di protesta per investire
invece le energie nella costruzione di una forte mobilitazione
collettiva e organizzata''.
''Come sta avvenendo in Calabria - spiega il Sindacato -, dove dopo
Reggio anche a Cosenza questa mattina sono state bloccate le
convocazioni da parte dei precari Ata insieme ai loro colleghi del
personale docente stanno aprendo una vertenzialita' sia con gli Uffici
Scolastici provinciali che con il Consiglio Regionale, chiamandoli in
causa sulla drammatica realta' della scuola, per dire no all'elemosina
elargita dagli accordi che la Gelmini sta firmando con le
regioni''.(ASCA)
Basta digiunare, avanti con la protesta nazionale. In vista dell’inizio
dell’anno scolastico i precari della scuola mettono fine alla dieta
forzata e cercano di unire le forze. E così Giacomo Russo, trentenne
siciliano, e Caterina Altamore, maestra palermitana a scadenza, che per
primi avevano avviato la protesta, dormendo in tenda davanti a
Montecitorio, hanno interrotto lo sciopero della fame e hanno
annunciato di aver convocato una nuova assemblea aperta per organizzare
uno sciopero nazionale, forse a fine mese. E, in effetti, dopo Giacomo
e Caterina anche gli altri precari palermitani hanno deciso di
interrompere lo sciopero della fame. Intanto, mentre l’opposizione
continua con i suoi attacchi, il ministro dell’Istruzione assicura che
«l’attenzione del governo al tema dei precari è alta. Stiamo
utilizzando tutti gli spazi che abbiamo per poter dare loro una
risposta e poter iniziare così l’anno scolastico nel migliore deimodi».
Ma,a confermare la tensione, la Rdb-Usb scuola segnala che a Reggio
Calabria, Cosenza e in Sicilia i manifestanti stanno ostacolando le
convocazioni «per dire no all’elemosina elargita dagli accordi che la
Gelmini sta firmando con le Regioni ». Insomma, neanche le convocazioni
vanno bene. E anche i 40 precari napoletani che hanno trascorso la
notte davanti alla Direzione scolastica campana non intendono
abbandonarela protesta. Mentre aRomaqualcuno si è inventato anche una
“fagiolata” con romani e turisti invitati a indovinare il numero dei
precari equiparati a fagioli in una boccia. L’annuale campagna
d’autunno è già iniziata. (libero)
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