A maggio il tasso di disoccupazione si è mantenuto stabile, per il
terzo mese consecutivo, all'8,7%. Secondo i dati Istat, risulta però in
aumento rispetto a maggio 2009 (7,5%) di 1,2 punti percentuali. In calo
anche il numero di occupati che a maggio 2010 segna il -0,2% su base
mensile e il -1,1% rispetto a maggio 2009. Il tasso di occupazione è
pari al 56,9 per cento, in diminuzione di 0,1 punti percentuali
rispetto ad aprile e di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente.
Preoccupa la disoccupazione giovanile, che non è mai stata così alta da
gennaio 2004, da quando cioè sono iniziate le serie storiche
dell'Istat: il livello del 29,2 segnato a maggio scorso, infatti, non è
mai stato toccato precedentemente. Il 29,2% supera anche il dato del
2009, anno nero della crisi, quando il tasso di disoccupazione
giovanile registrò la percentuale del 27,1%. Rispetto ai mesi
precedenti, inoltre, il dato del 29,2% mostra peraltro un trend in
forte aumento: la disoccupazione giovanile ha segnato infatti il 29,1%
ad aprile, ma a marzo fu decisamente più contenuto (27,6%) e a febbraio
invece si registrò il 28,2%. Rispetto al maggio del 2009, l'aumento è
addirittura del 4,7 per cento.Dati negativi anche per le donne,con
tasso di disoccupazione femminile pari al 10,1 per cento, in aumento
rispetto ad aprile (0,1 punti percentuali) e rispetto al mese di maggio
2009 (+1,2 punti percentuali). Migliora invece il rapport deficit -
Pil: Nel primo trimestre 2010, l'indebitamento netto delle
amministrazione pubbliche in rapporto al Pil (dati grezzi) si è ridotto
di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2009 (8,7 per
cento e 9,2 rispettivamente). Per il ministro del Lavoro Maurizio
Sacconi "i dati Istat sono molto incoraggianti perché ci dicono che il
tasso di disoccupazione si è bloccato". Sacconi sottolinea che il tasso
di disoccupazione "è per il terzo mese consecutivo all'8,7% contro una
media europea del 10%", ricordando come i dati dell'Istituto di
statistica "vanno letti in comparazione con i mesi precedenti". Quanto
ai giovani "il dato non è una novità", e per Sacconi "non c'è una
risposta che sia quella di investire, da parte delle regioni, su
formazione e apprendistato". Ad ogni modo, conclude Sacconi, "stiamo
lavorando a un intesa quadro fra stato, regioni e parti sociali".Non è
d'accordo l'opposizione. Marina Sereni del Partito democratico attacca:
"Il Paese affronta una crisi senza precedenti come oggi ci confermano i
dati assolutamente allarmanti della disoccupazione tra i giovani che
raggiunge la cifra record del 29,2%. Se non si metteranno al centro
della politica il lavoro, la crescita, la possibilità per le nuove
generazioni di avere un futuro dignitoso e non precario, l'Italia sarà
destinata al declino e sarà impossibile anche risanare i conti
pubblici".Secondo Maurizio Zipponi, responsabile lavoro dell'Italia dei
Valori "i dati diffusi oggi dall'Istat sulla disoccupazione sono uno
schiaffo a questo governo che non riconosce la profondità della crisi e
dei processi sociali che stanno mettendo ai margini i lavoratori,
soprattutto i precari, i giovani e le donne, le piccole e medie imprese
e gli artigiani. Inoltre - spiega l'esponente dell'IdV - sarebbe
interessante conoscere una proiezione fino a dicembre 2010, quando la
disoccupazione reale arriverà abbondantemente oltre il 10 per cento,
visto che andranno in scadenza una serie di strumenti di protezione
sociali come la cassa integrazione ordinaria e in deroga".Zipponi
conclude: "A questo quadro va aggiunto poi il numero di aziende
individuali che, a causa della stretta creditizia delle banche, sono
sull'orlo del fallimento o con i libri in tribunale. Il governo però
sembra non rendersi conto di tutto questo".