MIUR CONTRO IL TG3, DA RIDUZIONE ORARI NO QUALITA' PEGGIORE
(ASCA) - Roma, 11 giu - ''Nell'edizione delle 14.20 il Tg3 ha mandato
in onda un servizio secondo cui la riduzione dell'orario scolastico
determinerebbe il peggioramento della qualita' dell'istruzione. Questa
tesi e' totalmente infondata''. Lo scrive il ministero dell'Istruzione,
dell'Universita' e della Ricerca, che continua a criticare il
telegiornale accusandolo di ''propaganda politica''.
''Ricordiamo alla redazione del Tg3 - prosegue il Miur - che, secondo i
dati confermati anche dai recenti rapporti dell'Ocse e di altre
organizzazioni internazionali, gli studenti italiani sono quelli che
passano piu' tempo in aula raggiungendo pero' i risultati piu' scarsi.
L'idea secondo cui aumentando il numero delle ore, aumenterebbe anche
la qualita' dell'istruzione e' assolutamente falsa. Lo rilevano tutti i
maggiori esperti di scuola e istruzione. Questo elemento infatti
determina soltanto un aumento della spesa senza produrre gli effetti
sperati. Per questo motivo la riforma dell'istruzione superiore adegua
i quadri orari a quelli dei paesi che hanno raggiunto i risultati
migliori''.
''Il Tg3 - conclude la nota - riserva spazio solo a chi inscena inutili
pagliacciate e non ad organizzazioni che, come l'Ocse, forniscono dati
sulla base di indicatori internazionali, senza mai chiedere al
Ministero di fornire una propria versione dei fatti per assicurare
un'informazione completa''.
SCUOLA: TG3, INDIGESTA PER MIUR VOCE DI CHI RACCONTA IL DISSENSO
(ASCA) - Roma, 11 giu - ''Evidentemente dare voce a chi manifesta
dissenso e' davvero indigesto al MIUR che ancora una volta accusa il
TG3 di fare cattiva informazione perche' in un servizio si e' parlato
degli insegnanti che manifestavano contro i tagli agli orari
scolastici''. E' la risposta del CDR del tg3 alle critiche del Miur.
''Il ministero - si legge nella nota diffusa dal Comitato di Redazione
- ci ricorda che, secondo il rapporto OCSE, gli studenti italiani sono
quelli che passano piu' tempo in aula raggiungendo pero' i risultati
piu' scarsi''. Verissimo, in realta' l'Italia e' tra i Paesi che hanno
gli orari piu' lunghi, ma l'OCSE non dice che tagliare gli orari e' la
soluzione dei problemi. Piuttosto ricordiamo al MIUR che nello stesso
rapporto si parla degli stipendi dei docenti, gia' bassi, e che
crescono meno della media europea, della carenza di formazione, della
mancanza di investimenti in tecnologie, del divario preoccupante tra
Nord e Sud. Ma il nostro lavoro non e' illustrare i rapporti dell'OCSE
al MIUR, noi diamo conto di cio' che accade nel Paese e rischia di
diventare imbarazzante spiegare al Ministero dell'Istruzione che una
manifestazione e' un fatto di cronaca e non 'un'inutile pagliacciata'
come la definisce il dicastero di Viale Trastevere. A meno di non
considerare gli insegnanti in piazza degli agitatori in malafede,
raccontare la loro protesta significa illustrare disagi di cui
un'amministrazione dovrebbe tener conto''.