Tutto
il personale scolastico avrà, in pratica, tre anni di carriera annullati, come
se non fossero mai esistiti: annullando il periodo 2011-2013 si
ritarderà quindi di un triennio lo sviluppo della carriera e i passaggi
di posizione. Per tutti. In questo modo lo Stato risparmierebbe quasi
due miliardi (circa l'8% dei 25 miliardi dell'intera manovra), e
nell'arco dell'intera carriera dei docenti in servizio (gli ultimi
andranno in pensione nel 2050) quasi 19 miliardi di euro. Tuttoscuola
ha anche proiettato gli effetti della manovra su tutte le otto
categorie contrattuali del personale scolastico (dai bidelli ai docenti
delle superiori), comparandoli con i dati contrattualmente attesi prima
della manovra e facendo alcuni esempi tenendo conto dei valori
stipendiali attuali. (Apcom)
Un docente di scuola media in
ruolo dal settembre scorso al termine dell'intera carriera finirebbe,
ad esempio, per perdere rispetto a quanto contrattualmente previsto ad
oggi 37.097 euro lordi; un suo collega con 10 anni di servizio ne
perderebbe alla fine 33.165; per un altro collega con 20 anni attuali
di servizio la perdita a fine carriera sarebbe di 20.617; infine per un
docente di scuola media con 30 anni di servizio la perdita a fine
carriera sarebbe di 7.913 euro.
"La perdita complessiva media del personale - commenta la redazione
della rivista - si può stimare in 29mila euro, prendendo a riferimento
la posizione di un docente di scuola media con 14 anni di servizio. Ma
nel caso estremo di un docente di secondaria superiore appena entrato
in servizio, si arriva ad oltre 42mila euro in meno a fine carriera".
Non poco per chi guadagna oggi, sempre in media, 25mila euro all'anno.