SOMMARIO
1. Sospesi i bandi di concorso per dirigenti
2. Una settimana importante per la scuola
3. Due modelli di riforma a confronto in Parlamento
4. Riforma Moratti: la copertura finanziaria c'e' o no?
5. I costi degli anticipi/1: basteranno i fondi stanziati?
6. I costi degli anticipi/2: i conti non tornano
7. Trattenute ENAM agli ex-direttori didattici - Atto terzo
8. Consulte studentesche: black out sui lavori
9. La riforma Moratti vista dai francesi
1. Sospesi i bandi di concorso per dirigenti
Sembrava tutto fatto, ma il ministro Tremonti ha detto no. Per il
momento.
I bandi dei concorsi a dirigente scolastico (quello riservato ai
presidi incaricati e l'altro ordinario) erano attesi per la fine di
marzo, salvo parere contrario del ministro dell'Economia. Tremonti,
considerato il costo complessivo dell'operazione per l'assunzione di
3.500 dirigenti scolastici, ha preferito rinviare tutto a tempi
finanziari migliori.
I bandi sono stati infatti sospesi e, per il momento, non e' dato
sapere quando verranno pubblicati.
Il rinvio non fa sperare in soluzioni ravvicinate, tanto che alcune
agenzie di formazione che stavano avviando la preparazione al concorso
per i presidi incaricati hanno preferito sospendere l'attivita'.
L'Associazione nazionale presidi e i sindacati confederali della
scuola hanno gia' proclamato la mobilitazione. Il presidente dell'ANP,
Giorgio Rembado, ha preannunciato ( www.anp.it ) la possibilita' di
dimissioni in massa dei presidi incaricati. I piu' delusi infatti sono
i quasi 1.500 presidi incaricati che vedono nuovamente allontanarsi il
traguardo dell'immissione in ruolo come dirigenti veri e propri.
E forse per loro incombe un altro motivo di preoccupazione. I
sindacati firmatari del contratto della dirigenza avevano sollecitato
il ministero a liquidare per presidi incaricati e docenti vicari
facenti funzione l'arretrato di indennita' per funzione superiore.
Nel darne notizia (v. TuttoscuolaNEWS n. 44 del 25 marzo) avevamo
avanzato qualche dubbio sulla probabilita' dell'erogazione di questo
arretrato di importo consistente e dalla copertura contrattuale
incerta.
Proprio perche' l'applicazione del maggior importo dell'indennita' non
e' stata formalmente richiamata nel contratto per decisione dell'Aran,
dovra' essere ora il ministero dell'Economia a disporne il pieno
riconoscimento. Stante pero' questo giro di vite per le spese non
ancora definite, le prospettive a riguardo per i presidi incaricati e
per i docenti vicari non sembrano cosi' rosee.
2. Una settimana importante per la scuola
La settimana che inizia l'8 aprile si annuncia di grande rilievo per
la scuola. Martedi' 9 e' previsto l'inizio dell'esame parlamentare del
disegno di legge presso la Commissione Cultura del Senato, che
proseguira' nei giorni successivi. Mercoledi' 10 sono previsti due
eventi: al mattino un convegno nazionale dello SNALS sul tema "Quale
scuola per l'Italia nel contesto europeo" (Roma, sala dello Stenditoio
presso il complesso del San Michele, via San Michele 22. Per
informazioni www.snals.it ), con la partecipazione del sottosegretario
Valentina Aprea, dei presidenti delle Commissioni Cultura della Camera
e del Senato Adornato e Asciutti, del prof. Bertagna e di altri
esponenti politici, che daranno vita da una tavola rotonda sulla
riforma. Sempre il 10 si riunira' anche la consulta scuola del CCD,
che valutera' il testo del disegno di legge e decidera' l'orientamento
del gruppo parlamentare in merito ad eventuali emendamenti. Ne
scaturira' un sostegno pieno e incondizionato?
Il giorno 12, infine, si riuniranno a Roma (Palazzo Marini, via del
Pozzetto) gli autoconvocati della ex Commissione De Mauro, il cui
numero e' salito nel frattempo a circa 150 (su oltre 300). All'ordine
del giorno il rilancio delle proposte elaborate dalla Commissione alla
fine della scorsa legislatura: sullo sfondo dell'iniziativa sembra
esservi l'appello rivolto agli insegnanti dall'ex ministro Berlinguer,
che ha invitato le scuole ad avvalersi degli spazi consentiti dalla
normativa sull'autonomia per costruire dal basso nuovi percorsi e
processi innovativi.
3. Due modelli di riforma a confronto in Parlamento
Il disegno di legge-delega per la riforma del sistema scolastico
inizia dunque il suo iter parlamentare martedi' 9 aprile al Senato. Ci
sara' tempo probabilmente solo per le prime schermaglie, considerando
che il Senato fara' un lungo "ponte" per le festivita' del 25 aprile e
del 1° maggio: i lavori verranno infatti sospesi dal 22 aprile al 6
maggio. Sara' quindi solo tra un mese che il dibattito sulla riforma
entrera' nel vivo in Parlamento.
In Commissione Istruzione si confronteranno due modelli di riforma:
quello disegnato dal ministro Moratti e un altro ispirato alla legge
30/2000 dei cicli scolastici.
Quest'ultimo - disegno di legge n. 1251 (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_46-1.doc ) - e' stato presentato
dal Gruppo Verdi-Ulivo del Senato. Sostanzialmente ripercorre nella
struttura, nella impostazione e, in buona misura, nella stesura stessa
del testo (quasi in fotocopia) la legge dei cicli di Berlinguer, pur
tentando formalmente di affrancarsene con l'affermazione finale "La
legge 10 febbraio 2000, n. 30 e' abrogata".
Varianti al testo della legge 30/2000 sono la previsione di anno
sabbatico per la formazione dei docenti, il raccordo della scuola
autonoma con il territorio e un piano per la generalizzazione della
scuola statale dell'infanzia, in quanto - come si afferma nella
relazione introduttiva - deve essere superata "la situazione di
supplenza oggi svolta da istituzioni private con tale pretesto
incostituzionalmente finanziate da Stato ed enti locali".
Il ddl 1251 non affronta due questioni oggi "calde": i nuovi poteri
regionali in materia di istruzione e il problema della formazione
professionale e del doppio canale.
Nell'insieme il disegno di legge n. 1251 sembra soprattutto
finalizzato a conseguire due obiettivi immediati: la visibilita'
dell'opposizione in materia di riforma scolastica, e il diretto
coinvolgimento della proposta nel dibattito parlamentare (i due
disegni di legge vengono esaminati congiuntamente).
4. Riforma Moratti: la copertura finanziaria c'e' o no?
Notizie di stampa hanno riferito di presunte difficolta' per la
copertura finanziaria del disegno di legge per la riforma del sistema
scolastico. Le difficolta' rilevate sarebbero tali da costringere il
Consiglio dei ministri ad un riesame del testo; il ministero
dell'Istruzione si e' affrettato a smentire.
Cerchiamo di capire cosa succede.
La questione della copertura potrebbe avere una causa esterna
riconducibile al dichiarato "buco" di 37 mila miliardi nei conti
pubblici. In questo caso pero', se si dovesse cercare un recupero di
risorse finanziarie, la ricaduta non riguarderebbe solamente la
riforma Moratti, ma l'intero sistema attuale, compresi i costi del
prossimo rinnovo contrattuale, i concorsi per dirigenti, e questo
nonostante i risparmi ottenuti dal taglio degli 8.500 posti di docente
e di altri posti del personale Ata.
Se la questione della copertura dovesse invece avere una causa
interna, sarebbero due le zone calde del ddl da accertare: il piano
programmatico di interventi finanziari e gli anticipi di iscrizione.
Per il piano si prevede che siano annualmente le leggi finanziarie a
definire gli oneri per sostenere la riforma. Indubbiamente questo
rinvio della definizione e della quantificazione degli impegni di
spesa alla annuale legge finanziaria lascia in situazione indefinita
la proposta di legge.
C'e' da dire pero' che anche la legge sui cicli (n. 30/2000) rimandava
la definizione degli impegni finanziari ad un successivo programma
quinquennale di progressiva attuazione della riforma, senza
quantificare immediatamente gli impegni di spesa connessi con l'intera
riforma.
5. I costi degli anticipi/1: basteranno i fondi stanziati?
Gli unici impegni di spesa esplicitati nel testo del disegno di legge
delega per la riforma del sistema scolastico sono quelli riguardanti
nuove assunzioni nella scuola primaria per far fronte all'onda anomala
di nuovi iscritti per le iscrizioni anticipate.
Per il 2002 la spesa viene quantificata in 12.731 migliaia di euro,
necessari per assumere da settembre i maestri destinati a condurre le
classi costituite in eccedenza per gli anticipi di iscrizione dei nati
entro il 28 febbraio. Quanti docenti possono essere reclutati con
questa somma? Facciamo due conti.
Stimando un costo lordo di 2.000 euro a mese, ogni assunto costerebbe
10 mila euro per i mesi residui del 2002: con la somma stanziata
potrebbero quindi essere assunti 1.273 maestri. Questa dotazione
d'organico docenti impegnata per il funzionamento di classi a modulo o
a tempo pieno e per il sostegno di alunni portatori di handicap,
dovrebbe essere in grado di garantire il funzionamento di circa 720
nuove prime classi destinate ad accogliere - in una media di 20 alunni
per classe - circa 14.400 mila alunni anticipati, contro gli oltre 80
mila aventi diritto.
Le risorse finanziarie consentirebbero insomma di accogliere circa un
alunno ogni sei potenziali. Pur considerando una quota di alunni non
interessati all'anticipo e un'altra esclusa per indisponibilita' di
aule da parte dei Comuni, basteranno quei fondi? Se si rendesse
necessaria un'integrazione di spesa per altre assunzioni, le
restrizioni di bilancio di cui si parla in questi giorni la
consentirebbero?
C'e' poi un'altra spesa immediata, occulta ma non troppo, all'interno
del testo di ddl: e' quella riguardante l'introduzione di "nuove
professionalita'" per gli anticipi nella scuola dell'infanzia.
La non quantificazione di questi oneri specifici farebbe intendere
pero' che nell'immediato assunzioni per queste nuove figure
professionali non sono in cantiere. Chi intende iscrivere bambini
molto piccoli nella scuola dell'infanzia ne dovrebbe tener conto.
6. I costi degli anticipi/2: i conti non tornano
Ma c'e' un altro aspetto nella stima dei costi per gli anticipi che
suscita perplessita'.
La relazione tecnica ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_46-2.doc )
che accompagna il disegno di legge delega n. 1306 sulla riforma del
sistema scolastico ripropone con abbondanza di dati analitici la
stessa previsione dei costi su cui avevamo gia' rilevato apparenti
errori di calcolo (v. "TuttoscuolaNEWS" n. 36 del 4 febbraio). Errori
che, se non corretti per tempo, potrebbero provocare qualche problema
di troppo in un momento delicato di verifica dei costi della riforma.
Analizziamo i calcoli della relazione tecnica. L'origine di quella che
sembra un'errata previsione sta nell'aver assunto a riferimento del
possibile numero di alunni che potranno anticipare l'iscrizione in
prima classe elementare il dato dei bambini di 5 anni frequentanti
solamente la scuola materna statale, quando si sa che alla scuola
elementare statale si iscrivono anche i bambini (circa un altro 45%)
che frequentano scuole non statali.
Se il totale degli iscritti in prima negli ultimi anni e' stato di
poco inferiore al mezzo milione (486 mila nell'anno in corso e 498
mila per il prossimo anno, come da stima proprio del MIUR ed
elaborazione di Tuttoscuola
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_46-3.doc ), non si comprende
perche' il ministero faccia riferimento ad un potenziale di 266.062
che sono i bambini di 5 anni della sola scuola materna statale. Da qui
una stima dei costi di gran lunga inferiore.
Invece dei previsti 12.730.242 euro per il 2002 ne servirebbero
40.437.241: mancherebbero (in lire) altri 53 miliardi e mezzo. Per il
2003 invece di 45.828.872 euro ne servirebbero 145.574.066:
mancherebbero cioe' piu' di 193 miliardi (in lire). Per il 2004
servirebbero altri 279 miliardi di lire.
Le previsioni recepite nella relazione tecnica del disegno di
legge-delega potrebbero porre il ministro Moratti in una posizione
quasi paradossale: sperare che vi siano pochi iscritti in anticipo per
contenere i costi e far quadrare i calcoli, quando invece il ministro
sugli anticipi fonda l'architettura dell'intero sistema completato a
18 anni.
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FOPPA: UNA GRANDE MOSTRA
Restera' aperta fino al 2 giugno a Brescia la straordinaria mostra
che illustra il percorso artistico di Vincenzo Foppa, la cui opera
attraversa circa 60 anni di storia della pittura del rinascimento
lombardo ed italiano. Sono previsti servizi didattici e di visita
per le scuole.
www.vincenzofoppa.it
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7. Trattenute ENAM agli ex-direttori didattici - Atto terzo
Dopo i nostri servizi sulla ritenuta ENAM ai dirigenti scolastici ex
direttori didattici (v. "TuttoscuolaNEWS" nn. 42 e 44) nei quali
abbiamo dato informazione delle iniziative individuali di ex-direttori
didattici che chiedevano la sospensione del contributo obbligatorio e,
in risposta, la precisazione fatta a Tuttoscuola dall'ENAM che
documentava invece la legittimita' della ritenuta (0,80% sullo
stipendio) sulla base di un parere del Consiglio di Stato, il problema
si riaccende a seguito di un intervento del giurista Giuseppe Pennisi.
Il giurista, commentando la situazione del contrastato obbligo della
contribuzione ENAM a carico dei dirigenti scolastici provenienti dalla
scuola elementare, esprime anche alcune considerazioni sul parere del
Consiglio di Stato, affermando, tra l'altro, che esso "in sostanza,
non ha sciolto il dubbio e, soprattutto, non ha risolto il problema di
quei direttori didattici ormai dirigenti scolastici che non
riconoscono la legittimita' dell'obbligo della contribuzione, riferito
ad una situazione giuridicamente superata.".
Altra considerazione negativa, segnalataci da molti lettori, e' quella
che - a fronte di una contribuzione per gli ex-direttori didattici
piu' onerosa che per gli insegnanti - vi e' di fatto una sostanziale
negazione delle provvidenze assistenziali e mutualistiche a loro
favore, a causa del criterio prevalente di graduare le richieste in
base alla condizione reddituale (oggettivamente piu' favorevole di
quella degli insegnanti, che avendo cosi' la precedenza, farebbero
sempre "il pieno" delle provvidenze disponibili, lasciando a secco i
direttori didattici).
8. Consulte studentesche: black out sui lavori
A distanza di oltre due settimane non si hanno informazioni sull'esito
dei lavori che hanno visto impegnati a Roma, nei giorni 20 e 21 marzo
2002, i presidenti delle consulte provinciali degli studenti. Il
ministro Moratti, intervenuta all'inizio dei lavori (diversamente da
quanto riportato in "TuttoscuolaNEWS" n. 44), aveva invitato gli
studenti ad esprimersi liberamente e a partecipare anche con
contributi scritti al dibattito sulla riforma. I due moderatori e il
segretario della Conferenza si erano impegnati a redigere un verbale
dei lavori, contenente anche il testo dei documenti discussi e votati
dai presenti, e il Ministero aveva assicurato che tutta la
documentazione sarebbe stata immediatamente inserita nello spazio
studenti del sito internet dello stesso Ministero (
www.istruzione.it/argomenti/studentionline/ ). Fino ad oggi, pero', il
verbale non e' stato inviato, e quindi non si hanno notizie precise
sui documenti approvati (con una maggioranza netta, ma non nettissima,
si dice) dai presidenti delle consulte.
9. La riforma Moratti vista dai francesi
Nel numero di aprile di Le Monde de l'e'ducation ( www.lemonde.fr/mde
) compare una dettagliata analisi della politica scolastica del
governo Berlusconi. Il tono generale dell'articolo e' piuttosto
critico (vengono intervistati e citati soprattutto professori e
politici legati alla sinistra), ma vengono date anche informazioni nel
complesso corrette (nella lettura che ne da' Giuseppe Bertagna) su
alcuni dei punti piu' controversi del disegno di legge Moratti, come
quello relativo alla "biforcazione dell'istruzione secondaria tra
licei statali e formazione professionale regionalizzata". Cio' che
colpisce, comunque, e' l'uso un po' tranchant - come direbbero loro -
che i francesi fanno dei titoli, che appaiono inutilmente polemici e
ridondanti. Sulla copertina della rivista compare un richiamo che
suona cosi': "Italia: indignazione contro Berlusconi", mentre il
titolo del servizio e' "La sinistra italiana esulcerata (ulce're'e)
dalla riforma della scuola di Silvio Berlusconi". Il sospetto e' che
l'autorevole rivista abbia un po' troppo facilmente ceduto alla
ventata di "indignazione" (tolle') antiberlusconiana ispirata da
taluni scrittori italiani ben noti in Francia.
Per consultare i numeri arretrati di "TuttoscuolaNEWS":
http://www.tuttoscuola.com
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