ANIEF
si oppone e ricorda al Ministro di studiare gli artt. 3, 4, 16, 51, 97
della Costituzione, di leggere le recenti ordinanze di Tar e CdS di
remissione alla Corte Costituzionale di una legge nazionale (167/09) e
della legge della Provincia autonoma di Trento (5/06), orientate ai
principi richiamati nel Disegno di Legge governativo di prossima
emanazione, prima di chiedere al Parlamento l’approvazione
dell’ennesima norma dal rilevante sospetto di incostituzionalità.
ANIEF si oppone e ricorda al
Ministro di studiare gli artt. 3, 4, 16, 51, 97 della Costituzione, di
leggere le recenti ordinanze di Tar e CdS di remissione alla Corte
Costituzionale di una legge nazionale (167/09) e della legge della
Provincia autonoma di Trento (5/06), orientate ai principi richiamati
nel Disegno di Legge governativo di prossima emanazione, prima di
chiedere al Parlamento l’approvazione dell’ennesima norma dal rilevante
sospetto di incostituzionalità.
La ricerca di una scuola federale, legata al merito e allo sviluppo del
territorio, alla tutela della continuità didattica non si ottiene con
provvedimenti discriminatori e protezionistici che dispongono il
reclutamento secondo la residenza dei cittadini a dispetto del
punteggio valutato (abilitazione, servizi, titoli culturali), limitando
la mobilità nel territorio nazionale, il diritto al lavoro, l’accesso
ai pubblici uffici in condizioni di eguaglianza. Dopo aver ottenuto due
ordinanze di remissione alla Corte Costituzionale dai giudici del
Tribunale amministrativo, non esiteremo ancora una volta a denunciare
in Parlamento l’illegittimità del provvedimento allo studio del
Governo, ad appellarci al Presidente della Repubblica, pronti a
ricorrere nei Tribunali. Ma questa volta, in caso di esito positivo
delle vertenze poste e dei conseguenti risarcimenti milionari per le
migliaia di precari ricorrenti, il ministro Gelmini dovrebbe sottoporsi
ai procedimenti disciplinari, come ogni altro dirigente
dell’Amministrazione, secondo la normativa vigente perché è tenuto al
buon funzionamento e non alla mortificazione del sistema nazionale di
istruzione.