Dal
mese di aprile i dipendenti pubblici troveranno in busta paga l’indennità di vacanza contrattuale.
È la naturale conseguenza del fatto che lo scorso dicembre sono scaduti
i contratti relativi al biennio 2008-2009: in base al protocollo sulla
politica dei redditi del 1993 l’indennità scatta quando sono trascorsi
tre mesi dalla scadenza dei contratti, per poi essere incrementata dopo
altri tre mesi.
Dopo quanto abbiamo comunicato, con
una nota della Cgil-Flc, un’altra conferma viene a sostegno della
“beffa” che si prepara nei confronti degli statali.
Redazione
La novità sta nel fatto che questa dovrebbe essere l’ultima
applicazione, prima del superamento dell’istituto dell’indennità.
Infatti il nuovo modello contrattuale sottoscritto poco più di un anno
fa tra le organizzazioni imprenditoriali e i sindacati (senza però la
firma della Cgil) ne prevede la sostituzione con una forma di
“copertura economica” che dovrà essere precisata nei vari contratti di
lavoro e la cui erogazione sarà poi condizionata al rispetto dei tempi
fissati per il raggiungimento dell’intesa contrattuale. E proprio la
nuova tornata di rinnovi, che secondo quanto annunciato dal ministro
Brunetta potrebbe partire nel mese di maggio, è al centro
dell’attenzione dei sindacati. Mentre Cisl e Uil sollecitano proprio
l’apertura della discussione sui rinnovi (lo hanno ricordato i due
segretari confederali Baratta e Bosco) la Cgil, per bocca del
responsabile settori pubblici Michele Gentile, parla di «beffa».
«Bisogna prendere atto - ha detto il sindacalista - che nel modello
contrattuale previsto dall’accordo separato, che ha spaccato le
organizzazioni sindacali, nei fatti ha messo in soffitta vecchi
istituti quali l’inflazione programmata e l’indennità di vacanza
contrattuale. Ciò nonostante le promesse del ministro della Pubblica
Amministrazione, le risorse per i rinnovi contrattuali non ci sono e la
Ragioneria Generale dello Stato si incarica di dimostrarlo».
È stata proprio la Ragioneria generale dello Stato, nei giorni scorsi,
a ricordare alle amministrazioni come determinare l’indennità, con
riferimento ad alcuni specifici comparti. Come riferimento per il
calcolo si prendono il tasso di inflazione programmata, fissato per il
2010 all’1,5 per cento, e lo stipendio mensile minimo tabellare per le
varie qualifiche. Da aprile sarà riconosciuto il 30 per cento del tasso
di inflazione, da luglio la percentuale salirà al 50. In concreto,
questo vuol dire dal prossimo mese un aumento di 6,15 euro per la
qualifica contrattuale più bassa, e di 17,77 per il dirigente di prima
fascia.
L’indennità riguarda tutto il personale contrattualizzato e non
contrattualizzato, tra cui i ministeriali, il personale della scuola,
quello degli enti locali, e le forze di polizia. Sono invece esclusi
magistrati, professori universitari e ricercatori.
In caso la vacanza contrattuale dovesse protrarsi nel 2011, proseguirà
anche il pagamento dell’indennità. Quando in ogni caso i nuovi
contratti verranno firmati e inizieranno ad avere applicazione,
l’indennità di vacanza contrattuale verrà riassorbita negli aumenti che
i sindacati saranno riusciti a spuntare.
Per il governo ovviamente il problema è trovare risorse che possano
essere adeguate in una fase ancora di forte difficoltà per i conti
pubblici, e che anzi potrebbe richiedere correzioni per rispettare gli
impegni europei. (da Il Messaggero)