La stagione contrattuale nel pubblico impiego, che
interessa circa 3,5 milioni di lavoratori, si aprirà a maggio. A
rivelarlo è il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta in una intervista
rilasciata all’agenzia Ansa. , Il ministro manda un messaggio alla
Cgil, che non ha firmato il nuovo modello contrattuale: «Il mondo è bello perché libero e vario.
Quando ho un accordo sindacale completo sono contento; quando ho,
comunque, un accordo sindacale sono contento. Nessuno ha diritto di
veto"
Redazione
redazione@aetnanet.org
(Da L'Unità)
La stagione contrattuale nel pubblico impiego, che interessa circa 3,5
milioni di lavoratori, si aprirà a maggio. A rivelarlo è il ministro
per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta in una intervista
rilasciata all’agenzia Ansa. , Il ministro manda un messaggio alla
Cgil, che non ha firmato il nuovo modello contrattuale: «Il mondo è
bello perché libero e vario. Quando ho un accordo sindacale completo
sono contento; quando ho, comunque, un accordo sindacale sono contento.
Nessuno ha diritto di veto ».Nell'intervista, il ministro annuncia
anche che l’«operazione trasparenzà va avanti: dopo essersi concentrata
su consulenze, distacchi e permessi sindacali, il faro si accende ora
sul »settore opaco« degli incarichi e dei collaudi che le
amministrazioni danno ai propri dipendenti, rispetto al quale il
ministro intende fare chiarezza. «Apriremo i tavoli contrattuali a
maggio mantenendo gli impegni presi - assicura Brunetta -:
responsabilmente governo e parti sociali ragioneranno del triennio,
compatibilmente con gli andamenti di finanza pubblica». DIRITTO Il
governo, dunque,non è disponibile a modificare strada facendo quanto
già concordato con gli altri sindacati. Il campo del negoziato,
pertanto, ha dei confini ben chiari. Il sindacato guidato da Guglielmo
Epifani, spiega, sarà chiamato al tavolo, «se si tratta di
interlocuzioni istituzionali, come quelle legate alla riforma, ma se si
tratta di implementazioni di un accordo che non ha sottoscritto e,
pertanto, non riconosce.... ». Aggiungendo: «Se poi volesse
parteciparvi, significa che implicitamente riconosce il nuovo modello
contrattuale. Io non ho nessun problema di tavoli o di sedie, auspico
solo ci sia coerenza. Mi sembrerebbe strano - va avanti il ministro -
che un sindacato dica “ragioniamo non di tre anni, ma di due” perché il
nuovo modello è di tre. A quel punto è difficile l’interlocuzione. Ma
le vie del Signore sono infinite, così come lo sono le vie delle
relazioni sindacali: più rappresentanze ho nella controparte, meglio è.
Però non riconosco a nessuno il diritto di veto». L’accordo del 23
luglio, infatti, prevedeva che il contratto avesse durata biennale per
la parte economica e quadriennale per quella normativa; ora, invece, è
di tre anni per entrambi gli aspetti. In particolare, la nuova tornata
contrattuale interesserà il triennio 2010-2012. La Finanziaria di
quest’anno ha stanziato la sola indennità di vacanza contrattuale,
mentre secondo stime sindacali sarebbero necessari almeno 7 miliardi.
Il governo, comunque, si è impegnato a individuare ulteriori risorse.
La Cgil ribatte al ministro giudicando come «propaganda» le sue
affermazioni. «Non abbiamo capito come si chiuderanno i contratti visto
che le risorse non ci sono - afferma il responsabile settori pubblici,
Michele Gentile -. Al tavolo, poi, in base alle leggi vigenti compresa
quella Brunetta, siedono le organizzazioni sindacali rappresentative
nei comparti pubblici. Tra queste la più rappresentativa è la Cgil e le
sue categorie».