Una
piaggia di cinque in condotta, a conclusione del primo quadrimestre,
che ha fatto inorgoglire la ministra dell’istruzione Gelmini per la
riscoperta serietà nella scuola e il ritrovato rigore. La prima fase a
effetto è stato il riferimento alla cancellazione del sei politico di
sessantottina memoria, come se il male nella istruzione venisse sempre
da qual lontano periodo.
Pasquale Almirantre
p.almirante@aetnanet.org
Una piaggia di cinque in condotta, a conclusione del primo
quadrimestre, che ha fatto inorgoglire la ministra dell’istruzione
Gelmini per la riscoperta serietà nella scuola e il ritrovato rigore.
La prima fase a effetto è stato il riferimento alla cancellazione del
sei politico di sessantottina memoria, come se il male nella istruzione
venisse sempre da qual lontano periodo.
Anche il professore Israel, presidente di una commissione per le nuove
forme di reclutamento, plaude e dice che le bocciature sono salutari,
anche perché la nuova generazione non conosce questa parola che invece
è importante per una crescita responsabile: “Ti boccio perché non
studi, perché non hai senso del dovere malgrado quel che si sta facendo
per te, perché sei un nullafacente”. A cui però si contrappongono
le parole di Gaetano Dominici, direttore del dipartimento studi dei
processi formativi all’università RomaTre: “Il rigore non si misura dal
numero dei cinque in condotta”, e tutte queste insufficienze
sono “un’ammissione di inadeguatezza. Come se i docenti
dicessero: siamo stati incapaci di fare acquisire a voi studenti le
regole di un comportamento corretto. Vuol dire semplicemente che le
aspettative degli insegnanti sono state disastrosamente disattese dagli
allievi”. Sono due visioni del mondo della scuola, mentre l’Adi
(associazione docenti italiani) organizza un seminario
internazionale dal titolo:”Perchè mi bocci?”, la cui sintesi è la
seguente: “E ora mi bocciate e volete rinchiudermi qui per un altro
anno, fra gli stessi muri, ad ascoltare gli stessi salmi e a stressarmi
quando esco di qui a ripetere e ripetere ancora quei salmi. Scuola non
ha niente a che fare con costrizione, fatica, ansie, punizioni.”
Socrate per lo più diceva le stesse cose, considerando il suo tempo e
che la scuola di massa non esisteva, però un manager se vedesse uscire
materiale difettoso dalla sua industria sicuramente non si
inorgoglirebbe, ma cercherebbe le cause degli insuccessi, cercando
comunque di investire e di migliorare gli impianti e la qualità del
personale; così in un ospedale se i decessi aumentassero anno dopo
anno. Per questo meravigliano le parole della ministra che ci pare
abbia dimenticato la funzione della istruzione che è appunto quella di
promuovere e non di bocciare, di educare e non di punire. Ma si
dovrebbe pure chiedere dove andranno quei ragazzi bocciati? Chi
frequenteranno lasciando la scuola? Come intervenire con gli abbandoni
spontanei e le dispersioni che ci pongono fra i primi paesi in Europa?
E alla sempre più massiccia presenza di quell’ospite inquietante, che
sta invadendo le coscienze di tanti giovani, la risposta non si può
trovare nell’allontanare i giovani dalla scuola, ma nella loro
accoglienza. E’ fin troppo facile bocciare un alunno, punirlo,
umiliarlo; è più difficile cercarlo, invogliarlo, fargli amare ciò che
fa. Chi era quel filosofo che diceva: le azioni umane non vanno derise,
né detestate ma capite? E se non si capisco i ragazzi, che sono il
futuro del mondo, come si può capire il mondo stesso? Ogni morte
di uomo mi colpisce, diceva un altro pensatore: e come si fa a non
essere colpiti negativamente da tanto sfacelo culturale nella
istruzione? Mancano purtroppo ai giorni nostri personalità robustamente
carismatiche, ma ci chiediamo cosa avrebbe detto San Giovanni Bosco di
fronte a questa pioggia di insufficienze che ha colpito la scuola? Con
ogni probabilità la riflessione dovrebbe riguardare tutta la società,
questa società così permissiva e amante della trasgressione fine a se
stessa, e la scuola è il suo specchio perché da quegli stessi uomini e
donne e ragazzi è frequentata e vissuta.
PASQUALE ALMIRANTE