All’inizio degli anni ottanta, con il sostegno economico dei paesi del
petrolio (Arabia Saudita, Kuwait, Iran, Libia e Iraq), sono nate in tutto il
mondo islamico le “madrasse”, scuole coraniche estremiste che hanno suscitato il
nazionalismo islamico nei popoli arabi. Le madrasse sono riconosciute ovunque
come scuole normali e parificate a quelle statali, che non sono sufficienti . I
bambini, invece di andare nella scuola statale, vanno a quelle coraniche, che
però imbottiscono di Corano e di islam estremista. Alcuni governi arabi moderati
però si sono accorti che le madrasse sono scuole di propaganda, ma non possono
abolirle altrimenti non avrebbero scuole per tutti e poi temono le reazioni dei
gruppi estremisti che sono tanti e forti. Ogni giorno si vede aumentare nella
società islamica la loro presenza e il loro influsso. Sono scuole parificate a
quelle statali in cui lo Stato non entra.
Tentativi di replicarle in Europa e in Italia da parte delle comunità di
immigrati si registrano ovunque, spesso senza alcun contrasto da parte delle
autorità occidentali che ne sottovalutano il potenziale eversivo. Certo
insegnano anche a leggere ed a scrivere, la matematica, la storia o altro, ma
sempre in funzione anti-occidentale e danno importanza all’islam e alla guerra
contro l’Occidente, che viene demonizzato, per cui qualunque cosa succeda nel
mondo è colpa dell’America, è colpa dei popoli cristiani e occidentali.
Nelle moschee e nelle madrasse si educa a questo: dobbiamo difenderci
dall’Occidente ritornando al nostro Corano; quindi le famiglie sono stimolate a
mandare i loro figli alle scuole coraniche, le donne a portare il “burqa”. Si è
visto anche in questo il cambiamento della società. Le bambine, da dopo le
elementari cioè verso i 12 anni, vanno in giro coperte fino agli occhi,
obbligate dalla famiglia: prima erano pochissime, adesso moltissime, perché
quello è un segno di appartenenza all’islam puro e duro. La forza economica di
queste madrasse e moschee è notevole.
Ma come hanno fatte queste madrasse a nascere già con una caratteristica
anti-occidentale ed a mandare guerriglieri a difendere l’islam?
C’era già un certo nazionalismo islamico ma ancora tollerante. Però le madrasse,
specie in Pakistan, sono state costruite con i soldi del petrolio e hanno creato
lavoro per molti giovani disoccupati; i primi predicatori che venivano da fuori
educavano all’odio anti-occidentale e poi i locali sono andati avanti su quella
linea, sempre finanziati dall’estero. Vent’anni fa, nel 1986, per esempio le
madrasse in Bangladesh erano circa 6.000, oggi sono circa 80.000. Nascono e
crescono come funghi, non solo, ma anche le moschee si sono moltiplicate e
mentre prima erano di lamiera o materiale povero, oggi sono in muratura.
Le abbiamo viste crescere di anno in anno in un modo abnorme, anche nei paesini
arabi più piccoli: insomma i paesi del petrolio hanno investito molto
nell’educazione dei giovani e nel creare una reazione anti-occidentale,
ottenendo grandi risultati anche nei mass media popolari, nella cultura generale
e infine nella politica.
L’islam estremista oggi ha molti soldi. Una volta se dovevano costruire una
moschea o una scuola coranica, passavano degli anni e fuori delle moschee
esistenti chiedevano un contributo per queste nuove costruzioni. Oggi non
chiedono più niente, oggi arrivano comperano il terreno, costruiscono la moschea
e attorno nascono le madrasse con insegnanti stipendiati dall’estero e via
dicendo. I musulmani vedono che la guerra santa e il terrorismo ottengono
successi e questo li riempie di orgoglio, perché finalmente hanno trovato il
modo di prevalere sugli occidentali, gli americani. occidentali come
l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Da questo fanatismo sono nati i campi di
formazione dei “guerrieri dell’islam”, che prendono i giovani più promettenti,
li formano in modo militare e li mandano a combattere in Afghanistan, in Iraq,
in Palestina, in Cecenia.
Le madrasse sono lo strumento per rifiutare l’integrazione e la contaminazione
con l’Occidente immorale e per inculcarne l’odio. Da far paura!