CATANIA
22.4.2006 - Dalla fabbricazione di prodotti farmaceutici alla costruzione di
aeromobili, dai servizi di telematica e robotica alla ricerca sperimentale nel
campo delle scienze naturali e dell' ingegneria, il distretto, con baricentro
nevralgico nella provincia di Catania, coinvolge trasversalmente imprese del
settore manifatturiero e dei servizi delle province di Ragusa, Siracusa, Enna,
Messina e Palermo. Rappresentane del distretto è stato designato l'ing. Gregorio
San Biagio, direttore dello stabilimento catanese della multinazionale
StMicroelctronics.
"Quella dei distretti industriali - ha spiegato Fabio Scaccia, presidente di
Confindustria Catania - è una occasione che non possiamo perdere se vogliamo
essere competitivi. Il settore hi tech ha certamente tutti numeri per diventare
la rampa di lancio dello sviluppo. E su questo Confindustria Catania sta
concentrando le proprie forze spingendo sul pedale dell'aggregazione". "In una
economia in cui si compete sempre più per sistemi - ha aggiunto Sciacca - il
concetto di trasversalità diventa cruciale: l' aggregazione tra imprese, per
essere efficace, deve oltrepassare il concetto di territorio e strutturarsi per
filiera, integrando anche competenze e conoscenze".
Oltre che sulla presenza di imprese leader come St, Sielte, Sat, Engineering,
NTET e Ibm, il distretto Etna Valley - 3.000 addetti e un fatturato complessivo
di circa 310 milioni di euro (senza considerare la St che da sola occupa 4667
addetti) - può contare sull' apporto strategico delle Università di Catania,
Palermo e Messina e di enti di ricerca pubblici e privati come il Parco
Scientifico e Tecnologico della Sicilia, il Consorzio Catania Ricerche, il Cnr,
gli Istituti nazionali di Astrofisica e di Fisica nucleare.
22/04/2006