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INVALSI: Il viceministro del MIUR Valentina Aprea traccia il bilancio di questa legislatura

Recensioni

BILANCIO DI GOVERNO DELLA XIV LEGISLATURA
SCUOLA E FORMAZIONE


RIFORMA DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
La XIV legislatura si è caratterizzata per l’approvazione della riforma del sistema di istruzione e formazione che innova profondamente il nostro sistema educativo secondo le linee direttrici europee della società della conoscenza. Si tratta di una riforma complessiva di sistema che interessa tutti i settori dell’istruzione e della formazione e del rapporto con il sistema produttivo e sociale e che è pienamente inserita nel nuovo quadro di riferimento costituzionale determinato dalla L. C. n. 3 del 2001 che ha modificato il Titolo V della nostra Carta Costituzionale.
La legge di delega n. 53/03 ha definito le norme generali sull’istruzione e i livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale ed ha innovato e reso unitario il sistema educativo di istruzione e formazione, ponendo al centro del processo educativo la persona, valorizzando il ruolo della famiglia, l’autonomia delle scuole e i raccordi tra scuola, territorio, Enti locali e mondo del lavoro, con riferimento agli indirizzi dell’Ue in materia di apprendimento permanente per tutto il corso della vita.

Le Riforma consente di:

• assicurare a tutti i giovani il diritto – dovere all’istruzione e alla formazione per almeno 12 anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il 18^ anno di età (Diritto – dovere, decreto legislativo n. 76/04; Primo ciclo, decreto legislativo n. 59/04; secondo ciclo, decreto legislativo n. 226/05);
• personalizzare i percorsi di istruzione e formazione in relazione alle attitudini, alle vocazioni e agli stili di apprendimento degli studenti;
• rispettare maggiormente le fasi di crescita di ogni singolo studente, con l’aiuto dei docenti tutor, e valorizzarne le potenzialità e le competenze attraverso il portfolio, che sarà parte integrante del libretto personale del cittadino, istituito con la legge 30/03;
• istituire otto percorsi liceali (artistico, classico, economico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico, tecnologico, delle scienze umane) e nuovi percorsi di istruzione e formazione professionale (decreto legislativo n. 226/05);
• rendere più moderni ed europei i piani di studio (studio obbligatorio della lingua inglese e di una seconda lingua comunitaria, alfabetizzazione informatica, potenziamento e diffusione della cultura scientifica, laboratori musicali, valorizzazione delle scienze motorie e sportive);
• assicurare ed assistere la possibilità di scelta dei giovani anche nel cambiamento di indirizzo all’interno del sistema dei licei, nonché nel passaggio dal sistema dei licei a quello dell’istruzione e formazione professionale e viceversa, mediante apposite iniziative didattiche. Il decreto legislativo n. 76/05 prevede la realizzazione di piani di intervento per l’orientamento, la prevenzione e il recupero degli abbandoni, nonché il sistema nazionale delle anagrafi degli studenti, perché i giovani possano essere seguiti e accompagnati nel loro percorso educativo;
• valorizzare la cooperazione tra scuola e famiglie, alle quali si offrono più opportunità di scelta, per corrispondere alle aspettative e alle attitudini dei propri figli;
• rendere più attraente l’apprendimento per i giovani attraverso i percorsi in alternanza previsti dal decreto legislativo n. 77/05, che facilitano anche i rapporti tra scuola, formazione e lavoro sul territorio;
• valorizzare l’impegno e le capacità professionali dei docenti e dei dirigenti scolastici, che possono operare anche in nuovi contesti organizzativi, come i Campus e i Poli formativi, fortemente collegati con il territorio. In questo modo viene accresciuto il loro ruolo sociale;
• costruire un forte sistema di istruzione e formazione professionale in grado di svilupparsi anche a livello terziario, con l’acquisizione di qualifiche e diplomi, anche di livello superiore, spendibili su tutto il territorio nazionale e in ambito comunitario;
• dare forza e visibilità alle vocazioni del territorio, nel pieno riconoscimento delle competenze delle Regioni e degli Enti locali;
• ampliare e rendere effettivi gli spazi di autonomia didattica, organizzativa e di ricerca e sviluppo delle istituzioni scolastiche e formative;
• disporre del Servizio Nazionale di Valutazione, istituito con il decreto legislativo n. 286/04 per monitorare e valutare la qualità degli apprendimenti e del sistema educativo di istruzione e formazione;
• formare e reclutare docenti più qualificati e più giovani come previsto dal decreto legislativo n. 227/05, che prevede corsi universitari abilitanti all’insegnamento con attività di tirocinio presso le scuole.



INTERVENTI PER MIGLIORARE IL FUNZIONAMENTO
DEL SISTEMA SCOLASTICO E
PRIMI RISULTATI DELLA RIFORMA
L’impegno programmatico assunto dal Governo ad inizio Legislatura sull’ammodernamento dell’Amministrazione, per renderla più rispondente ai bisogni dei cittadini e superare la gestione burocratica del sistema, è stato rispettato e ha condotto a risultati diffusamente positivi. L’azione di Governo è stata rivolta principalmente al miglioramento delle condizioni di lavoro e di remunerazione del personale e a favorire una sempre maggiore partecipazione delle famiglie al processo educativo dei propri figli, anche con la garanzia di un servizio più certo ed efficiente.
In questo senso, oltre ai decreti attuativi della riforma, sono stati approvati provvedimenti legislativi e amministrativi che hanno reso possibile assicurare agli studenti e alle famiglie un servizio scolastico più efficiente ed efficace.
In particolare:

• si è garantito il regolare avvio degli anni scolastici a decorrere dal 2001-02 attraverso la legge 333/01 che assegna i docenti alle classi fin dal primo giorno di scuola;
• si è consentito ad oltre 120.000 studenti, grazie al diritto-dovere, che innalza la scolarità a 18 anni o fino al conseguimento di una qualifica, di rientrare nel sistema di istruzione e formazione con conseguente riduzione dell’abbandono dal 25% del 2001 al 20% del 2005 (La media europea è del 18%). Nella fascia di età 14-17 anni il numero dei giovani dispersi passa da 175.000 del 2001/02 a 100.000 nel 2003/04.
• Si è avviata la sperimentazione dell’alternanza scuola-lavoro che ha consentito ad oltre 20.000 studenti di partecipare a questa nuova esperienza formativa: sono stati attivati 1.772 percorsi formativi in alternanza in 142 istituti scolastici;
• Si sono favoriti i genitori che lavorano, grazie alla progressiva generalizzazione della scuola dell’infanzia e attraverso gli anticipi: rispetto al 2001 ci sono 30.000 bambini in più, di cui oltre 4.000 anticipatari, e sono stati istituiti 1.476 posti di insegnamento in più;
• Si è consentito alle famiglie l’iscrizione anticipata alla scuola primaria: nel 2004/05 ci sono stati oltre 45.000 alunni anticipatari e sono stati istituiti 2.000 posti di insegnamento in più;
• Si è reso obbligatorio l’insegnamento della lingua inglese fin dal primo anno della scuola primaria (ex elementare) e si è introdotto l’insegnamento obbligatorio di una seconda lingua comunitaria a partire dal primo anno della secondaria di primo grado, portando ai seguenti risultati:
o 1.000.000 di bambini in più studiano la lingua inglese. In totale sono 2.500.000 i bambini che studiano l’inglese dalla prima classe alla quinta classe della scuola primaria (prima del decreto attuativo della riforma, D. Lgs., 59/04, lo studiavano soltanto a partire dalla terza);
o Tutti gli alunni delle classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado, oltre 1.000.000, studiano l’inglese e una seconda lingua comunitaria.
• Si è avviata la realizzazione di 3.500 nuovi impianti sportivi attraverso un’intesa MIUR- Ministero dei Beni Culturali;
• Si è consentito ad oltre 830.000 studenti di conseguire gratuitamente il “patentino” per la guida dei ciclomotori;
• È stato previsto ed attuato un piano pluriennale di assunzioni che ha ridotto del 50% il precariato, con il passaggio in ruolo di oltre 130 mila docenti nel corso della legislatura;
• Sono state istituite sessioni straordinarie di abilitazione all’insegnamento per docenti precari non inseriti nelle graduatorie permanenti e in possesso di titoli professionali e di servizio, nonché di specializzazione per l’insegnamento agli alunni diversamente abili (legge 143/04);
• È stato aumentato il numero degli insegnanti di sostegno per gli alunni diversamente abili: dall’anno scolastico 2001/02 all’anno 2005/06 si è registrato un aumento di 11.840 posti, pari al 16% in più;
• Si sono regolarizzati e stabilizzati circa 15.229 insegnanti di religione, definendone un nuovo stato giuridico, attraverso un concorso pubblico (legge 186/03);
• Sono state realizzate iniziative per riqualificare la professionalità dei docenti attraverso piani di formazione e di aggiornamento in presenza e a distanza (e-learning), affidati agli Uffici scolastici regionali e agli istituti nazionali INDIRE e INVALSI;
• Sono state avviate, dopo 15 anni, le procedure del concorso ordinario per l’assunzione di 1.500 nuovi dirigenti scolastici che si aggiungono ai 1.500 posti già assegnati, nell’a.s. 2004-2005, con il concorso riservato;
• È stato rinnovato il contratto nazionale di lavoro dei docenti con un investimento di risorse aggiuntive che nei due bienni economici rendono comparabili le retribuzioni italiane alla media europea (un aumento medio di 277 euro mensili);
• È stato rinnovato il contratto nazionale di lavoro dei dirigenti che prevede un aumento medio di 440 euro mensili con valorizzazione della funzione dirigenziale;
• Si è sostenuta la libertà di scelta educativa delle famiglie che iscrivono i propri figli nelle scuole paritarie anche attraverso un sostegno economico (legge 289/02);
• È stato esteso alle scuole paritarie l’accesso ai progetti di formazione e innovazione finanziati dal Ministero, in attuazione della legge 62 del 2000.



INTERNET E SCUOLA
PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE
Al fine di favorire e potenziare l’acquisizione di adeguate competenze informatiche, sono stati avviati interventi specifici per:

• sviluppare le reti telematiche nelle scuole e negli uffici dell’Amministrazione (legge 448/01);
• ampliare le dotazioni multimediali dei laboratori di informatica, mettendo a disposizione degli alunni oltre 560.000 computer, raggiungendo così il rapporto di un computer ogni 10 studenti (media europea 1 ogni 13 studenti);
• rendere disponibili su internet i libri di testo;
• confermare il Fondo speciale “PC ai giovani”, riservato ai ragazzi sedicenni per l’acquisto di strumenti informatici;
• facilitare agli insegnanti l’acquisto di PC portatili (legge 350/03).


MAGGIORE ATTENZIONE AL MEZZOGIORNO
Sono stati incrementati i fondi del CIPE a favore del Mezzogiorno per:

• favorire il collegamento tra la scuola e il mondo del lavoro;
• rafforzare l’istruzione e la formazione professionale;
• sviluppare l’istruzione e la formazione tecnica superiore in raccordo con il sistema della ricerca scientifica e tecnologica;
• aumentare il numero dei percorsi in alternanza scuola - lavoro.



INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO
DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE.
È stato avviato il processo di riorganizzazione e potenziamento della qualità del sistema di istruzione e formazione professionale attraverso i percorsi sperimentali previsti dall’Accordo quadro in sede di Conferenza unificata 19 giugno 2003, che hanno contribuito anche a contrastare efficacemente la dispersione scolastica e formativa.
In particolare:
• Sono stati attivati e sperimentati, percorsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale nei seguenti settori: alimentare, aziendale amministrativo, commerciale, elettrico ed elettronico, estetica, grafica e multimediale, legno e arredamento, meccanica, sociale e sanitaria, tessile e moda. Nei primi due anni di applicazione sono stati istituiti 3.468 corsi per un totale di circa 70.000 allievi;
• Sono stati raggiunti accordi istituzionali in Conferenza Stato Regioni che hanno consentito di definire, rispetto ai percorsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale, un quadro unitario nazionale che va dal riconoscimento delle competenze di base (accordo 15-1-04) al riconoscimento e certificazione dei crediti (accordo 28-10-04) e al recente accordo per il riconoscimento delle qualifiche a livello nazionale;
• Sono stati attivati 20 poli formativi, d’intesa con le Regioni, nei settori ICT, calzaturiero, agro-alimentare, economia del mare, plasturgia, tessile e moda, trasporti, automazione industriale.
• Si è raddoppiata l’offerta di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore: sono stati attivati 2.330 corsi (1.165 in più rispetto al 2001) che hanno coinvolto 46.000 studenti (21.000 in più rispetto al 2001).
• Si sono incrementate le iniziative sull’Istruzione per adulti: i corsi serali hanno interessato 750 istituti (215 in più rispetto al 2001) e 66.000 utenti (24.000 in più rispetto al 2001; i 522 Centri Territoriali Permanenti sono stati frequentati da 460.000 utenti (130.000 in più rispetto al 2001);Sono state incrementate in misura consistente le esperienze scuola – lavoro nel periodo 2001-2005: da 250 a 350 attività in base a intese territoriali (più 40%); da 210.000 a 270.000 stage di orientamento (più 29%); da 160.647 a 229.838 stage di formazione (più 43%). In aggiunta sono state avviate sperimentazioni sull’alternanza scuola-lavoro che hanno già interessato 20.931 studenti.


Obiettivi prioritari di Governo per la XV legislatura in materia di educazione per il successo dei giovani e la modernizzazione del Paese

o Proseguire nel cambiamento, di impronta liberale e riformista, introdotto dalla riforma degli ordinamenti (Legge 53/2003 e successivi decreti attuativi), che pone al centro del processo educativo la persona, valorizza il ruolo della famiglia, l’autonomia delle scuole e i raccordi tra scuola, territorio, Enti locali e mondo del lavoro, favorendone la piena e rapida attuazione (entro il 2008) secondo il piano programmatico descritto all’art. 1 della legge.

o Adeguare le strutture scolastiche, ad incremento della qualità del servizio scolastico offerto ed a sostegno dei processi di riforma in atto.

o Assicurare continuità nell’assegnazione di libri di scuola gratuiti per le famiglie meno agiate ed estenderla fino al 18° anno di età per garantire la fruizione del diritto/ dovere all’istruzione.

o Favorire la libertà di scelta delle famiglie, attraverso strumenti giuridici ed economici che ne garantiscano l’effettivo esercizio anche nelle scuole paritarie, attuando pienamente la parità scolastica.

o Valorizzare ulteriormente la professionalità dei docenti e dei dirigenti. Accelerare l’attivazione dei nuovi percorsi formativi abilitanti all’insegnamento (D. Lgs. 227/05), prefigurare un nuovo stato giuridico della docenza che preveda un’autonoma area di contrattazione, con sistemi premianti e di carriera, e sistemi di reclutamento in linea con l’autonomia scolastica. Portare a termine il piano pluriennale di assunzioni dei docenti inseriti nelle graduatorie permanenti. Ripensare lo stato giuridico dei dirigenti e dei docenti del sistema di istruzione e formazione professionale.

o Potenziare ulteriormente il processo di integrazione delle politiche pubbliche nel campo dell’istruzione, della formazione e del lavoro, già avviato con gli strumenti introdotti dalle leggi di riforma della scuola e del mercato del lavoro (alternanza scuola-lavoro, campus, poli formativi, percorsi di istruzione e formazione professionale, apprendistato valevole per il diritto-dovere, portfolio delle competenze – libretto formativo personale, formazione tecnica superiore, ricerca e distretti tecnologici) per ridurre, secondo gli indicatori europei, il periodo di transizione dallo studio al lavoro e contrastare radicalmente la dispersione scolastica e formativa e la disoccupazione giovanile.

o Costruire, sulla base degli esiti della fase sperimentale in corso, il sistema di istruzione e formazione professionale delineato dalla riforma, per garantire ai nostri giovani titoli e profili tecnico-professionali di validità nazionale ed europea, richiesti dal mercato del lavoro, nel quadro delle politiche europee di sviluppo e coesione sociale.

 






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Postato il Martedì, 14 marzo 2006 ore 16:38:39 CET di Salvatore Indelicato
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