
E, poi, ancora, per non farci mancare nulla: sull'Ue mai così divisa, e sui migranti disperati che chiedono asilo cercando una terra in cui vivere in pace, sulle frontiere che si chiudono, sui blitz mirati, sui bombardamenti in Libia e su quelli in Siria, e si fanno statistiche, e si contano i morti: strage silenziosa, 700 bimbi morti in mare nel 2015, morti annegati più che raddoppiati, da 1.600 del 2014 a 3.200 nel 2015!
E' chiaro: non viviamo in un tempo facile, sicuro, di assodate certezze.
Al contrario: ci troviamo a vivere in mezzo a una realtà complessa e, spesso, contraddittoria e, tuttavia, stimolante, assai fertile di problemi economici, di tensioni politiche e sociali, di inquietudini esistenziali che non si possono ignorare, e con cui bisogna confrontarsi, per forza, non essendo ammessa nessuna latitanza, o acquiescenza morale, né civile. Certo, mi pare fuori luogo in tanta dubbiezza di contesto un ottimismo ingenuo e fanciullesco!
Meglio sarebbe discutere con un po' di pessimismo più intelligente, più propositivo e fattivo!
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com