
Le opere sono accessibili su mappe interattive e come punti di interesse all'interno delle vetrine e sono descritte da didascalie e schede approfondite. In questo modo, un tradizionale tour virtuale su Street View viene trasformato in un tour "aumentato" delle collezioni. Google, infatti, pur consentendo nei musei presenti su Art Project di visualizzare in 2D, anche ad alta risoluzione, alcuni manufatti o opere d'arte indicate come punti di interesse lungo il percorso virtuale, presenta foto statiche e didascalie sintetiche.
Anche nelle recenti riproduzioni 3D di oltre 300 opere d'arte - progetto recentemente avviato - le opere sono descritte da brevi didascalie. La soluzione tecnica adottata per superare l'ostacolo imposto dalla piattaforma è stata quella di creare, con dei software specifici, dei virtual tour inseriti all'interno di schede e forniti di elementi descrittivi generici (didascalia) e puntuali (descrizione dell'oggetto), in italiano (ma implementabile in modalità audio e multilingue). I tour degli oggetti, accessibili dal link nella scheda del Museo che appare su Google Map, sono indicati attraverso dei punti di interesse cliccabili sulle mappe interattive dei settori per ogni livello o attraverso un menù a tendina diviso fra primo e secondo livello.
Questi contenuti sono collegati al tour virtuale del Museo esistente su Street View - e realizzato secondo gli standard di Google - e consentono per la prima volta di arricchire il tradizionale tour virtuale di museo su Street View, visualizzando in modo più esaustivo tutti gli elementi aggiuntivi. La tecnologia utilizzata, compatibile con tutti i sistemi operativi esistenti, è di tipo responsive, adattandosi automaticamente alla visualizzazione su dispositivi mobili (la visualizzazione di punti di interesse su Art Project, invece, nella versione mobile si modifica: scompare l'opzione del punto di interesse cliccabile, limitando così l'interazione alla sola navigazione di un museo e della sua collezione).
La componente sperimentale del progetto mira, dunque, a "svecchiare" il sistema utilizzato da Google, dimostrando come sia possibile implementare le piattaforme collegate a Street View, consentendo agli utenti certificati di applicare contenuti aggiuntivi. Il progetto, inoltre, può essere implementato fino a trasformarsi in un vero catalogo multilingue, geolocalizzato su Street View e fruibile anche in modalità audio.
L'ampia interoperabilità tra i software di Google e l'integrazione dei risultati sulle pagine del motore di ricerca con Google + consentiranno al Museo "Paolo Orsi", alla città di Siracusa e all'intera Sicilia, di trarre vantaggio in termini di visibilità digitale da questo nuovo strumento.
Siracusanews.it