Bruxelles - Gli
annunci dell'imminente chiusura di due università in Grecia,
l'Università Nazionale Capodistriana d'Atene e l'Università Politecnica
di Atene, seguite da molte altre, mostrano l'oscura realtà che si cela
dietro le politiche di austerità adottate in Europa.
“Siamo molto delusi nel dover sentire che le misure di austerità e i
tagli al budget pubblico in Grecia hanno raggiunto un punto in cui
hanno reso le università incapaci di svolgere la loro funzione centrale
di ricerca e insegnamento.
Cipro, Grecia, Portogallo e Spagna hanno tutti compiuto grandi
sacrifici per rispettare i criteri imposti dai policy-maker europei. In
termini di educazione superiore, abbiamo visto budget tagliati fino al
trenta percento in solamente un anno, come a Cipro, danneggiando
migliaia di studenti. Non si può più inneggiare all'austerità, come
abbiamo sentito più volte. La drammatica situazione in Grecia, che sta
solo peggiorando, lo prova chiaramente.” dice Rok Primozic, Portavoce
della European Student Union.
L'impatto sociale dell'austerity
“Gli studenti e i giovani sono tra i soggetti più colpiti da queste
misure, che invece avrebbero dovuto proteggerli. Quando le Università
sono costrette a chiudere i battenti, il Paese sta perdendo la sua più
grande possibilità di poter, un giorno, uscire da questo circolo
vizioso di austerità e tagli. Inoltre, questo causerà innumerevoli
problemi agli studenti in queste università, perché non potranno
completare i loro studi, in un contesto in cui la disoccupazione
giovanile in Grecia si attesta al 60 percento.” afferma Primozic.
Michele Orezzi, Coordinatore dell'Unione degli Univrsitari,
l'associazione italiana che costituisce l'ESU, dichiara: “La politica
di austerity sta ammazzando l'Europa. Di fronte al sogno di una società
fondata sui diritti, in grado di guardare al futuro con un nuovo
slancio, ci troviamo invece oggi a fronteggiare una realtà in cui tagli
e miopia politica stanno travolgendo diritti e dignità di intere
popolazioni”.
Continua Orezzi: “In Italia il quadro è sempre più drammatico e viviamo
oggi una vera e propria emergenza diritto allo studio per l'accesso al
mondo universitario. La politica tutta si deve svegliare e deve
guardare il mondo reale e la sofferenza nella quale viviamo. Occorre
una radicale e immediata inversione di tendenza, occorre porre
l'istruzione e il diritto allo studio come priorità assoluta, in Italia
e in Europa. E' ormai chiaro a tutti che i parametri della finanza o
della semplice crescita del PIL non rappresentano nulla di per sé. Non
si deve inseguire un modello e un'idea sbagliata. Ripartiamo dalle
persone, ripartiamo dai diritti e dalle nostre vite”.
Daniele Lanni, Portavoce della Rete degli Studenti Medi, commenta:
“Crediamo che quanto successo in Grecia sia una ferita aperta per tutto
il continente, soprattutto nella città che storicamente è considerata
la culla della cultura occidentale. Come studenti europei vogliamo
lanciare un messaggio chiaro: l'austerity sta fallendo, smantellando
servizi essenziali, facendo regredire, ad uso di pochi, il livello di
istruzione e coesione sociale. Le mobilitazioni che faremo nei prossimi
giorni in gran parte delle città d'Italia sarà fortemente incentrata su
questo tema: senza pubblico non c'è futuro. Idealmente la dedicheremo
all'Università capodistriana.”
Otto Paesi tagliano il proprio budget
Un rapporto Eurydice, pubblicato a marzo, mostra che otto Paesi hanno
tagliato il proprio budget per l'educazione di oltre il sei percento
nel 2012, di cui quelli che hanno toccato le vette più alte sono quelli
che hanno seguito specifici dictat di questa politica economica,
nonostante fossero stati incoraggiati a investire maggiormente
sull'istruzione.
“I risultati della nostra recente ricerca sul finanziamento
dell'educazione superiore hanno ulteriormente rivelato indicatori
preoccupanti per gli studenti, dal momento che il peso del costo
dell'educazione si sposta sempre più sugli studenti stessi e sulle loro
famiglie. L'istruzione è un'istituzione della nostra società e uno dei
più grandi pilastri della civiltà moderna. Improvvisi stravolgimento
del sistema educativo possono avere conseguenze devastanti, come
abbiamo visto” dice Primozic.
Elvira
Ricotta Adamo - Esecutivo Nazionale UDU-Unione degli Universitari
elvira.manila@gmail.com