Maturità
2011. A Milano, gli studenti da 100 e lode sono una cinquantina, sparsi
tra licei e istituti della città e della provincia. A Crotone, solo
sette in meno: 43. Un divario da poco. Se non fosse che a Milano, nel
luglio di due anni fa, i diplomati erano 19.065, a Crotone poco più di
1.500. Dodici volte in meno. Con una proporzione diplomi/voto massimo
che la dice lunga sulla disparità valutativa tra istituti di regioni
diverse: uno ogni 381 nel capoluogo lombardo, uno ogni 35 nella città
di Pitagora. Che, non a caso, è in cima alla graduatoria nazionale per
densità di diplomati a punteggio pieno: 9,38%. I dati erano emersi a
gennaio, in uno studio di Tuttoscuola sullo "spread" di valutazioni tra
Nord e Mezzogiorno. Ma ora il dislivello potrebbe pesare sulle borse di
mobilità introdotte dal decreto «del fare» di governo Letta. Il fondo
di 5 milioni per il 2013/2014 (ma nel 2015 lieviterà fino ai 7 milioni)
è destinato agli studenti "capaci e meritevoli" che "intendano
iscriversi a corsi di laurea in regioni diverse da quelle di
residenza". Le risorse saranno divise su base regionale, con una
graduatoria adattata dalla giunta locale. Il problema è che la fascia
di voto richiesta (95-100/100) è ad accesso diffuso solo in alcune
province. Secondo i numeri di Tuttoscuola, ad Agrigento si diploma a
punteggio pieno il 9% dei candidati, a Cosenza l'8,57%, a Vibo Valentia
l'8,53%, a Foggia l'8,5%,a Enna il 7,56%. E la forbice si allarga su
scala regionale: sempre nel 2011, i maturandi che hanno superato
l'esame di Stato con un "centone" (senza lode) ammontavano al 7,9% in
Calabria e al 7,4% in Puglia, contro il 4,5% dei candidati friulani e
il 3,9% di quelli lombardi. Certo, i voti non sono universali. E
l'oggettività non è sempre a misura di pagella. Ma i risultati dei test
Invalsi sugli iscritti al primo e al terzo anno di scuola superiore
sono un contrappeso interessante alla "eccellenza facile" di alcuni
istituti. A cominciare da Crotone: la provincia con più 100/100 a
registro è ultima, al centunesimo posto, nella graduatoria nazionale
per livello d'apprendimento. La discrepanza diploma/Invalsi sbilancia
al ribasso gli istituti del Sud e a rialzo quelli del Nord, Dal
confronto tra le due classifiche, Reggio Calabria perde 86 posizioni,
Trapani 76, Messina 69. Bari, Brindisi e Foggia, i tre centri più
popolosi della regione con il maggior numero di 100 e lode (1,4%)
scivolano rispettivamente di 60 (Bari e Brindisi) e addirittura 79
(Foggia) scalini. Per il Nord, è l'esatto contrario: città "bocciate"
nella media dei voti di maturità ribaltano il risultato nella prova
Invalsi. Con Bergamo che guadagna 89 posizioni, Udine 88, Padova 76.
Insomma: lo squilibrio è anche interno, tra il voto soggettivo della
commissione e quello oggettivo, con i suoi limiti, delle verifiche
delle competenza. E chi paga sono gli studenti meritevoli del Sud,
schiacciati da una "inflazione valutativa" che penalizza soprattutto
loro. In Calabria, dove anche l'anno scorso la percentuale di 100/100
ha doppiato la media nazionale, circa 1.600 maturandi hanno chiuso gli
orali a valutazione massima.
Alberto Magnani
Ilsole24ore.com