Per gli studenti
delle medie e superiori per allenare mente basta lo smartphone - ROMA
Stop ai compiti per le vacanze. Durante l’estate, per tenere la mente
allenata, non serve aprire libri e quaderni. Piuttosto che chino sui
libri, è meglio che il ragazzo stia all’aria aperta, con gli amici, e
dia spazio alla fantasia. È il consiglio di Italo Farnetani, pediatra
di Milano e autore dell’Enciclopedia del genitore, che torna a scendere
in campo contro i compiti estivi per ribadire come l’estate non debba
essere un periodo di stress per gli studenti. «L’estate - spiega lo
specialista all’Adnkronos Salute - è un periodo di relax e tranquillità
in cui il ragazzo non deve stare rinchiuso in casa a studiare, ma deve
dare spazio alla sua fantasia, uscendo all’aria aperta e incontrandosi
con gli amici». Una regola, quella di un’estate senza compiti, che vale
anche per gli studenti più grandi che frequentano già le scuole
superiori: «Per loro - sottolinea Farnetani - può essere sufficiente
accendere Internet e ricercare le informazioni che più interessano:
social network, forum, chat e blog sono infatti i nuovi strumenti per
tenere il cervello attivo. Oggi, grazie agli smartphone - aggiunge
l’esperto - i ragazzi hanno tutte le informazioni a portata di mano. I
genitori dovrebbero infatti abituare i loro figli a cercare su Internet
la storia di un monumento, la vita di un personaggio che dà il nome ad
una via o la storia del luogo in cui si va in vacanza. Un modo attuale
e divertente per attualizzare la ricerca e, ripeto, per tenere la mente
allenata». Nel “mirino” di Farnetani soprattutto quelle mamme e quei
papà che chiedono ai professori di assegnare al proprio figlio un
pacchetto assortito di esercizi e compiti: «I genitori sbagliano perché
indirettamente - avverte il pediatra - richiedono i compiti estivi per
avere più tempo per loro e si affrettano a farli terminare al ragazzo,
subito dopo conclusa la scuola. Invece - continua il pediatra - il
periodo che va da giugno a settembre dovrebbe essere assolutamente di
riposo per i ragazzi, per poi fargli riaprire i libri prima dell’inizio
della scuola, per aiutare così anche l’insegnante a non dover fare il
ripasso dell’anno precedente e ad avere una classe in forma per l’anno
seguente». «I compiti per le vacanze - sottolinea l’esperto - sono uno
stress anche per le alte temperature della stagione. Si accumulano
quindi lo stress del caldo e dello studio, portando il ragazzo a non
staccarsi mai dal contatto con la scuola e a diventare nervoso.
L’estate - conclude il pediatra - deve avere come obiettivo quello di
aggregarsi con gli amici, liberare la fantasia e stare all’aria
aperta», così da arrivare più in forma all’inizio dell’anno scolastico.
Lastampa.it