Molte sono le
iniziative dedicate all’arte italiana del Novecento tra le due guerre,
ma quella che dal 20 aprile al 6 ottobre si svolge a Lucca offre uno
sguardo particolare su quel periodo storico e artistico.
Nel Complesso di San Micheletto – sede della Fondazione Centro Studi sull'arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti – la mostra “La forza della Modernità. Arti in Italia 1920-1950”punta i riflettori sulle connessioni tra le arti decorative prodotte in quegli anni e le contemporanee espressioni delle arti figurative: eccezionale qualità formale, inventiva e identità di gusto, fanno di questa produzione il background in cui ha affondato le radicil’internazionalmente riconosciuto e apprezzato Italian Design.
L’esposizione si articola in tre macro sezioni, “Il primo dopoguerra: gli anni Venti tra Decò e nostalgia dell’antico”, “Anni Trenta: dal Decò al Novecentismo”, “Dai tempi di guerra alle soglie degli anni Cinquanta”:trecento opere tra oggetti dipinti e sculture di importanti artisti – tra cui Severini, Morandi, Fillia, Viani, Sturani, Martini, Rizzarda, Ulrich – che suggeriscono al visitatore letture incrociate e nessi artistici sul fil rouge della storia.
La mostra lucchese è resa possibile dai prestiti del Museo Richard Ginori di Doccia, del Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, dei Musei Civici di Feltre, della Galleria d'Arte Moderna di Genova e dalla preziosa collaborazione, per la definizione del progetto espositivo, dei Musei del Castello Sforzesco di Milano, del Museo Carlo Rizzarda di Feltre, della Wolfsoniana di Genova, del Fondo Ambiente Italiano, della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze, del Mart di Rovereto, delle Gallerie Comunali d'Arte Moderna di Roma e di Torino, della Peggy Guggenheim Collection di Venezia, del Museo del Novecento di Milano e della Collezione della Banca d'Italia.
Cultura Italia
Nel Complesso di San Micheletto – sede della Fondazione Centro Studi sull'arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti – la mostra “La forza della Modernità. Arti in Italia 1920-1950”punta i riflettori sulle connessioni tra le arti decorative prodotte in quegli anni e le contemporanee espressioni delle arti figurative: eccezionale qualità formale, inventiva e identità di gusto, fanno di questa produzione il background in cui ha affondato le radicil’internazionalmente riconosciuto e apprezzato Italian Design.
L’esposizione si articola in tre macro sezioni, “Il primo dopoguerra: gli anni Venti tra Decò e nostalgia dell’antico”, “Anni Trenta: dal Decò al Novecentismo”, “Dai tempi di guerra alle soglie degli anni Cinquanta”:trecento opere tra oggetti dipinti e sculture di importanti artisti – tra cui Severini, Morandi, Fillia, Viani, Sturani, Martini, Rizzarda, Ulrich – che suggeriscono al visitatore letture incrociate e nessi artistici sul fil rouge della storia.
La mostra lucchese è resa possibile dai prestiti del Museo Richard Ginori di Doccia, del Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, dei Musei Civici di Feltre, della Galleria d'Arte Moderna di Genova e dalla preziosa collaborazione, per la definizione del progetto espositivo, dei Musei del Castello Sforzesco di Milano, del Museo Carlo Rizzarda di Feltre, della Wolfsoniana di Genova, del Fondo Ambiente Italiano, della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze, del Mart di Rovereto, delle Gallerie Comunali d'Arte Moderna di Roma e di Torino, della Peggy Guggenheim Collection di Venezia, del Museo del Novecento di Milano e della Collezione della Banca d'Italia.
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