Il solenne
battesimo della Legge regionale n.9 del 31 maggio 2011 si è
tenuto a Catania il 10 febbraio presso il polo didattico della
Facoltà di Scienze Politiche. Presente il Governatore di Sicilia,
Raffaele Lombardo, l’Assessore regionale Mario Centorrino. l’on.
Nicola D’Agostino deputato all’ARS e proponente la legge 9/2011, il
mondo accademico delle università di Palermo con il prof.
Giovanni Ruffino, il preside Giuseppe Barone della Facoltà di Scienze
Politiche che ha ospitato il convegno regionale ed il professori
Domenico Ligresti, Salvatore Trovato e Gabriella Alfieri
dell’Università di Catania. Numerosi dirigenti e docenti delle scuole
di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa, Enna hanno accolto l’invito
dell’assessore e si è dovuta allestire una seconda sala con
collegamento video.
La scuola siciliana ha ben accolto la legge regionale, da tempo attesa
e preceduta da positive esperienze di formazione che a Catania
hanno formato oltre 250 docenti. Ora che la strada è tracciata occorre
metter in moto la macchina organizzativa per attuarla nello spirito e
nella forma.
Negli interventi i relatori hanno messo in luce l’importanza e la
valenza della legge regionale composta da soli quattro
articoli e che intende “promuovere la valorizzazione,
l’insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio
linguistico siciliano nelle scuole di ogni ordine e grado”
E’ stato più volte evidenziato che la presente legge non comporta oneri
a carico del bilancio regionale e ciò ha lasciato molto perplessi,
anche se in effetti le iniziative che stanno per essere messe in atto
comportano certamente delle spese. Sono stati, infatti, programmati:
corsi di formazione per docenti , costituzione di scuole polo,
sito Web e forum per una rapida consultazione dei
testi, pubblicazione di libri guida per i docenti e manuali didattici
per gli studenti
Per i docenti è stato richiesto un adeguato riconoscimento mediante
crediti universitari ed il primo corso per docenti formatori sarà
avviato nel mese di marzo, promosso e coordinato dalla Facoltà di
Scienze politiche di Catania.
L’on. D’Agostino, presentatore della legge ha più volte sottolineato
che non è prevista un’ora in più di scuola, né tanto meno un’ora
specifica di “storia di Sicilia”, bensì si sollecita la conoscenza
letteraria, storica, geografica e linguistica della Sicilia nella
trasversalità degli insegnamenti disciplinari, che secondo alcuni
docenti sono cose già fatte, ma si è dimostrato che non sempre e
non tutti i ragazzi hanno avuto le medesime opportunità, né che
il lavoro culturale di informazione e formazione sull’identità
siciliana sia stato adeguato e pertinente.
La difficoltà della scuola di costruire interdisciplinarietà potrebbe
essere superata attraverso questo nuovo impegno professionale che aiuta
a riscoprire e valorizzare l’identità del popolo siciliano e le sue
peculiarità.
Mentre si diffonde al Nord la cultura dell’appartenenza, utilizzando
anche forme secessioniste, per la scuola siciliana questa tappa
costituisce una pietra miliare, ha detto il governatore Lombardo,
annunciando anche che nei prossimi mesi si metterà in atto un
“federalismo fiscale” nelle regioni Sicilia e Sardegna.
Occorre, comunque, rilanciare un percorso di specifica formazione
regionale e promuovere un effettivo apprendimento, capace di produrre
adeguate modifiche nei comportamenti, finalizzati alla valorizzazione,
all’apprezzamento, alla tutela del nostro ricco patrimonio artistico ,
culturale e linguistico.
E’ bene che i nostri ragazzi conoscano in maniere più
approfondita i personaggi siciliani della storia e della
letteratura italiana, distinguano i segni e le documentazione
artistiche greco romane e delle diverse dominazioni
dell’Isola, araba, normanna, aragonese e quindi sappiano
apprezzare il valore della lingua siciliana che non è un comune
dialetto regionale.
La cooperazione con l’Università che apre sportelli di ascolto
(il lunedì e venerdì presso la Facoltà di Scienze politiche ; il
giovedì tramite la Fondazione Verga tel 095.7150623 . Via S.Agata
) annuncia una nuova stagione che alimenta di speranza il cammino
della legge che, per essere tale, deve essere applicata e messa
in atto.
Giuseppe
Adernò
g.aderno@alice.it