Il nuovo corso della
scuola italiana riparte dal Sud, da Brindisi, dall’esempio virtuoso dei
“libri fai da te”, scritti dai docenti e stampati in aula, prezzo di
copertina cinque euro. Per la prima visita istituzionale in una
scuola italiana, il ministro dell’istruzione Francesco Profumo ha
scelto tutt’altro che a caso l’Itis Majorana del capoluogo messapico,
presidio di resistenza ai tagli e alla crisi che non risparmia il mondo
dell’istruzione.
Alla visita del massimo rappresentante del dicastero l’istituto
brindisino si era preparato come ci si prepara agli eventi eccezionali,
con tanto di raccomandazioni preliminari ai giovani allievi,
soprattutto sul piano della condotta. Ma forse non ce ne sarebbe stato
bisogno. L’arrivo di Francesco Profumo, questa mattina intorno alle
undici, ha cancellato d’un botto ogni solennità, restituendo alla
scuola un’atmosfera di festa laboriosa. Niente scranni, niente
cattedre, il ministro ha scelto di sedere fra i banchi di scuola, al
fianco degli studenti dell’Itis, azzerando d’un colpo
“Preferisco stare qui, in mezzo a loro”, ha ribattuto semplicemente
prendendo posto in prima fila al docente di turno che si affrettava a
cedergli il posto. “Questo dialogo con gli studenti dovrebbe
rappresentare la norma”, ha aggiunto il ministro che ha rotto il
ghiaccio da subito raccontando della telefonata con il capo del
governo, prima di imbarcarsi sul volo che lo avrebbe portato in Puglia.
“Ho detto al presidente Monti che non avrei potuto partecipare al
consiglio dei ministri per venire qui da voi. Lui ha condiviso la mia
scelta, rispondendomi divertito “Vai e fatti valere”. Naturalmente vi
porto il suo plauso e il suo saluto”.
Per circa tre ore il ministro ha fatto tappa nelle aule al fianco del
dirigente scolastico Salvatore Giuliano, esprimendo esplicitamente il
desiderio di non volere interrompere le lezioni, “l’Itis brindisino è
l’esempio da cui ricominciare”, ha detto Profumo che ha voluto
conoscere dalla viva voce di studenti e insegnanti ogni dettaglio dei
progetti Book in progress e Net in progress, scelte semplici e
avveniristiche che hanno guadagnato all’istituto l’onorificenza del
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ma soprattutto il plauso
delle famiglie che con i “libri fai da te” risparmiano annualmente
circa trecento euro a studente.
Un successo sul piano economico, ma anche didattico, specialmente da
quando il progetto si è trasformato nel Net in Progress. La scuola
quest’anno ha distribuito circa 450 Asus agli allievi, attraverso cui i
libri di testo possono essere scaricati in pochi minuti. L’intuizione
del preside del Majorana ha messo in rete sessanta istituti italiani e
oltre 800 docenti che collaborano via internet, sui social network ma
anche attraverso le lezioni via Youtube delle quali il ministro ha
avuto un saggio in diretta, guardando al fianco degli studenti
emozionati il video di un attore che recita una poesia. Un sistema
semplice ed efficace, che il preside Giuliano ha mutuato da un master
frequentato ad Harvard, nel 2005, prima di vincere il concorso per
dirigente scolastico. Dall’America a Brindisi con il chiodo fisso che
attraverso la multimedialità si arriva lontano, a tutti gli istituti
scolastici del globo, come di fatto all’Itis Majorana avviene da almeno
due anni.
“Un esperimento riuscito e virtuoso, da esportare in tutte le scuole
del Paese”, ha commentato con soddisfazione Profumo, che al progetto ha
dato l’immagine di “progetto carciofo, dove il cuore è la tecnologia,
intorno al quale stanno stretti gli uni agli altri i ragazzi, le
famiglie, i docenti”. Simbolo di “umanità e voglia di partecipare alla
costruzione del Paese”.
Il ministro che ha dichiarato di non amare la definizione di “governo
dei tagli” affibbiata all’esecutivo guidato da Mario Monti, ha anche
incontrato una delegazione di insegnanti precari, parentesi a porte
chiuse nell’ufficio di presidenza della scuola, al termine del quale
Profumo ha ribadito i concetti di “sacrificio necessario da parte di
tutti”, ma anche impegnandosi a nome del governo a ridurre al minimo i
livelli di precarietà nella scuola, sottolineando che “aprirsi al
nuovo” come ha saputo fare il Majorana è “l’arma migliore per lanciare
il Paese fuori dalla crisi”.
Profumo ha aggiunto: “Se i nostri nonni potessero svegliarsi
troverebbero un mondo completamente diverso da quello che hanno
lasciato, nel quale il punto di riferimento per l’intera società resta
lo stesso a dispetto del tempo: la scuola”.
Prima di prendere posto al buffet zeppo di leccornie made in Puglia
allestito nell’aula magna dell’istituto, Profumo ha voluto
personalmente stringere la mano a Francesco Milizia, l’allievo-modello
della seconda sezione Ds che lo scorso anno ha saputo guadagnarsi una
pagella zeppa di nove, in tutte le materie, nessuna esclusa. Il primo
studente allevato sui libri-fai-da-te si è commosso, portando a casa i
complimenti del ministro in persona. (da
http://bari.repubblica.it/)