La Scuola è in
sella alla crisi e ad essa viene inflitta l’ennesima stangata, mentre
la crisi procede di galoppo e la “fa da padrona”, costringendo i
diritti e i bisogni nella sua morsa. Non c’è neppure labile sforzo del
governo a galvanizzare, a ravvivare le energie –seppure assopite- che
la Scuola ancora mantiene. Sulla Scuola, sugli studenti, sul personale
ATA, il governo riduce l’abito divenuto ormai succinto. Un governo
sarto abile nell’eseguire i tagli ma che non si cura nemmeno di
mettere una pezza sui punti laceri e consunti della Scuola. Ecco cosa
accade ormai da tempo: cortei, sit-in a iosa per protestare
contro i pesanti tagli alla Scuola e l’assenza di progetti di
riforma realmente innovativi e in grado di cambiare l’obsoleto
sistema scolastico italiano.
Una moltitudine di realtà, di associazioni, di partiti, di gruppi, di
sindacati e centri sociali che hanno manifestato il dissenso ad una
politica di governo che aldilà dei tagli non ha provveduto a fare
null’altro; è utile ricordare semmai le mozioni presentate da Pdl e Udc
che chiedevano più soldi per le paritarie , mentre l’Esecutivo tagliava
8 miliardi alla Scuola Pubblica ed il Parlamento impegnava il
governo per gli aumenti ai finanziamenti alle scuole private. La
Scuola, ancora una volta gestita da chi non ha cognizione alcuna
delle normative che la regolano, delle esigenze, delle difficoltà
…ancora una volta è reiteratamente consegnata -e con essa le sue sorti
-a ministri saccenti, di quelli che manifestano un’erudizione più
presunta che reale. La Scuola nelle mani di saccenti e politicanti…che
non sanno in che modo procedere se non rifugiandosi dietro la
dialettica che a nulla conduce ma trattasi di
sterile e logorroico dire.
I problemi invece perdurano:
dimensionamento delle scuole, ovvero accorpamento di scuole primarie e
secondarie di primo grado che presuppongono ulteriori tagli di posti
del personale docente, dei collaboratori scolastici, DSGA e
Assistenti Amministrativi e a tal riguardo che senso ha insistere con
il MIUR per indire nuovi percorsi di formazione per il passaggio dal
profilo A (collaboratore scolastico) al profilo B (ass. amministrativo)
quando ci sono migliaia di lavoratori precari o addirittura disoccupati
inseriti nelle lunghe graduatorie permanenti per il profilo di
assistente amministrativo? Ed ancora che senso ha insistere con la
mobilità professionale quando con l’accorpamento si perderanno
ulteriori posti?
Cresce il precariato e la disoccupazione, i sindacati propongono
strategie per il rilancio dell’occupazione giovanile e vengono
presentati disegni di legge, come quello di iniziativa popolare
contro gli “stages truffa” e per dare diritti e tutela agli
stagisti.
La difesa del diritto all’Istruzione vede scendere in campo anche la
Rete degli Studenti e l’Unione degli Universitari in vista del 17
novembre, giornata di mobilitazione internazionale degli studenti per
il diritto allo studio, che intendono portare all’attenzione
dell’opinione pubblica e della politica “la drammatica situazione in
cui versano l’edilizia scolastica, la sicurezza nelle scuole e il
diritto allo studio”.
Scuola e Università scendono in campo per la difesa del diritto allo
studio e del libero accesso ai saperi e alla cultura.
Amalia Zampaglione
amalia.zampaglione@alice.it