Il
Coordinamento Istruzione Pubblica di Ferrara intende smentire
categoricamente il giudizio con cui il Ministro Gelmini ha dipinto la
scuola italiana nella conferenza stampa di fine agosto.
I numeri insignificanti ed i toni anestetici usati sono stati scegli
appositamente per offrire l’idea della scuola pubblica come un’oasi di
quiete e per tranquillizzare le famiglie rispetto al regolare avvio
dell’anno scolastico.
Numeri e toni però sono falsati da un’informazione volutamente deviata.
Ad esempio annunciare che “l’anno
scolastico 2011-2012 registra un totale di 7.830.650 alunni
iscritti” senza comunicare il numero delle scuole accorpate, delle
classi eliminate, dei docenti sottratti e del personale ATA tagliato,
significa nascondere la riduzione del tempo scuola, la sottrazione di
risorse, il numero sempre più elevato di alunni per classe, i problemi
legati alla sorveglianza e alla sicurezza degli edifici scolastici.
Annunciare che “si stanno completando le assunzioni di 66.00
unità di personale di cui circa 30.000 docenti e 36.000 personale ATA”
senza aggiungere quanto personale è stato tagliato in questi tre anni e
quanto se ne taglierà nei prossimi, rivela la malafede di chi, con
l’alibi del risparmio, sta distruggendo la scuola pubblica.
Affermare che “il numero dei docenti di sostegno in Italia si attesta a
94.430 unità, il livello più elevato mai raggiunto” non significa nulla
se non lo si rapporta con il numero totale degli alunni con disabilità.
Il ministro si guarda bene dal fare questo raffronto altrimenti tutti
si accorgerebbero degli ulteriori drammatici tagli operati sul
personale e delle gravissime conseguenze per l’integrazione degli
alunni.
Parlare di “classi a tempo pieno aumentate” equivale a dire una bugia
enorme; le famiglie sanno perfettamente che le loro richieste di tempo
pieno o di tempo scuola aggiuntivo non sono state prese in
considerazione; al contrario i genitori hanno ricevuto o riceveranno la
comunicazione dai dirigenti scolastici della riduzione del tempo scuola.
Comunicare che “partirà dal prossimo anno scolastico una nuova filiera
formativa strettamente ancorata al mondo del lavoro” senza richiamare
il “collegato lavoro” (legge Sacconi) vuol dire coprire l’idea
scandalosa che l’obbligo scolastico si possa assolvere anche andando a
lavorare a 15 anni.
Al ministro poi non è mancato il coraggio di asserire che la manovra
«non avrà effetti diretti sulla scuola» come se: il blocco degli scatti
di anzianità, gli stipendi congelati fino al 2014, gli organici del
personale docente e Ata bloccati (in presenza di un continuo aumento
degli studenti), l’aggregazione delle piccole scuole in istituti
mastodontici e sovraffollati, i presidi dimezzati costretti a dirigere
più istituti, il TFR liquidato dopo due anni, la tredicesima
rateizzata, le festività civili abrogate, i fondi tagliati alla
scuola pubblica ed i contributi assegnati con regolarità alle scuole
private, non fossero energiche picconate dirette sulla scuola pubblica.
Il ministro Gelmini avrebbe almeno dovuto ricordare nella stessa
conferenza stampa che il Consiglio di Stato, il 29 luglio scorso, ha
emesso una sentenza che conferma l’illegittimità dei tagli operati dal
suo governo. Il Consiglio infatti ha ribadito che i Decreti
Interministeriali non hanno rispettato gli iter procedurali previsti
dalla normativa vigente.
Ma non lo ha fatto perché non è interessata a conoscere e a difendere
la scuola pubblica; il ministro Gelmini non può e non vuole
confrontarsi con chi invece la scuola la conosce bene.
La situazione reale è ben nota invece ai dirigenti scolastici, ai
docenti e al personale Ata ed ora anche alle famiglie che si stanno
accorgendo di tutte le sottrazioni operate da un governo che non ha a
cuore il futuro delle giovani generazioni.
Il Coordinamento Istruzione Pubblica di Ferrara continuerà a creare
occasioni di incontro per informare i cittadini, per raccontare la
scuola vera e vissuta, per evitare la normalizzazione, per evidenziare
le contraddizioni di chi sta distruggendo il sistema della pubblica
istruzione, per costruire maggiore consapevolezza, per valorizzare la
scuola di tutti e per tutti, per resistere e per edificare una società
alternativa che abbia nel bene comune della conoscenza il suo
fondamento e obiettivo.
Come insegnava don Lorenzo Milani ai ragazzi di Barbiana, due
sono le leve per cambiare le leggi ingiuste: il voto e lo
sciopero. E poiché in questo momento ci è impedito lo strumento
democratico del voto, condividiamo la scelta del più grande sindacato
italiano di usare il più importante strumento di lotta
nonviolenta di cui il movimento sindacale è custode: lo sciopero
generale.
Invitiamo pertanto ad aderire allo sciopero proclamato dalla CGIL e a
partecipare tutti alla manifestazione perché:
• come genitori ed insegnanti riteniamo che i tagli
che questo governo ha apportato alle risorse e al personale della
scuola siano insopportabili ed illegittimi;
• le cosiddette riforme introdotte, non avendo
assolutamente nulla di didattico alla base, stanno cancellando le
migliori pratiche della scuola pubblica;
• non investire sulla scuola vuol dire anche
attaccare il diritto uguale per tutti, indipendentemente dalle
condizioni economiche e sociali di partenza, di godere delle stesse
opportunità di istruzione, con i più alti livelli di professionalità,
nel rispetto delle differenze individuali;
• le campagne ideologiche contro i docenti, i
dirigenti, il personale ATA hanno come unico scopo quello di
smantellare definitivamente la scuola pubblica e spingere le famiglie a
scegliere quella privata.
Diamo appuntamento a chiunque voglia manifestare con noi a martedì 6
settembre 2011 alle ore 9 a Porta Paola, da cui il corteo partirà lungo
il seguente percorso: via Baluardi, via Spronello, via Scienze, via
Terranuova, corso Giovecca, corso Martiri della Libertà e infine piazza
Trento e Trieste a Ferrara.
Il ritrovo è dietro allo striscione: “Si scrive scuola pubblica si
legge democrazia” del Coordinamento Istruzione Pubblica di Ferrara.
Coordinamento
Istruzione Pubblica di Ferrara