Sono 66.300
le assunzioni del personale docente e ATA della scuola che saranno
effettuate entro il 1 settembre prossimo.
Si tratta di un primo importante risultato frutto delle continue e
determinate iniziative di mobilitazione messe in campo dalla FLC CGIL e
dall'intero movimento dei precari.
Iniziative di mobilitazione che risalgono già al 2008, quando la FLC
avviò la campagna “MAI PIU' PRECARI”, gli scioperi, le
manifestazioni, i circa 60.000 ricorsi al giudice del lavoro contro la
reiterazione dei contratti di lavoro a tempo determinato e che hanno
visto il Ministero soccombere in tutte le sedi, per culminare
nell'Operazione CENTOMILA con la quale abbiamo dimostrato, conti alla
mano, che stabilizzare il personale precario non solo era possibile, ma
giovava alla qualità della scuola pubblica e faceva risparmiare lo
Stato.
In Emilia Romagna i posti docenti complessivamente assegnati sono
2935 ripartiti nei vari ordini di scuola.
Sono 2805 i posti riservati ala personale ATA e distinti tra i vari
profili professionali.
Complessivamente saranno 5740 i lavoratori precari stabilizzati, pari
all'incirca al 12% dell'intero contingente nazionale, nella regione che
vede la più alta percentuale in Italia di precari sugli addetti.
Dunque un’esigenza drammatica, sempre denunciata, di ridare stabilità
lavorativa e continuità didattica al sistema scolastico, già seriamente
stressato dall’aumento impetuoso della popolazione scolastica
(+25.000 negli ultimi 3 anni) e dai tagli violenti messi in atto dal
Governo fin dal 2008.
Un risultato importante da festeggiare, dunque, che rivendichiamo con
orgoglio, ma il nostro impegno non finisce qui.
Non abbasseremo la guardia e continueremo nella battaglia per avere
certezza del piano di stabilizzazione triennale a copertura di tutti i
posti vacanti, come previsto dal D.Lvo 3 agosto 2011, e per garantire
pari opportunità di diritti ad una buona scuola pubblica in tutto il
Paese.
Ma la doccia fredda per la Regione Emilia Romagna arriva dalla
determinazione dell'organico di fatto 2011/2012.
E' di ieri la notizia che sono stati assegnati dal Ministero
dell'Istruzione soltanto 180 posti docente per far fronte alle
criticità rappresentate dalle istituzioni scolastiche della regione.
Le richieste delle scuole sono tre volte tanto i posti assegnati, e
senza considerare la scuola dell’infanzia che lo Stato non considera
più suo obbligo generalizzare.
Il nostro giudizio non può quindi che essere negativo e preoccupato.
I 180 posti rappresentano una parziale ed insufficiente risposta alle
necessità di funzionamento delle nostre scuole e dovranno essere
utilizzate per lo più a fronteggiare le emergenze delle classi
sovraffollate e per garantire quanto previsto dagli ordinamenti.
Nulla di più.
Gravissimo poi che il Ministero non abbia destinato un solo posto alla
scuola dell'infanzia che, come noto, rappresenta nella nostra regione
una vera emergenza, tenuto conto delle lunghe liste di attesa. Sono
infatti 1.800 in più, i bambini residenti rispetto all’anno
scorso attualmente senza posto nel primo fondamentale segmento del loro
percorso scolastico.
Sul versante del personale ATA, la situazione assume toni drammatici e
molte saranno le situazioni di criticità in cui si troveranno le scuole
all'apertura dell'anno scolastico.
Infatti i 57 posti autorizzati dal Direttore Scolastico Regionale, a
fronte delle oltre 200 richieste avanzate dai dirigenti scolastici,
rappresentano una goccia nel mare rispetto all’aumento degli alunni,
alle esigenze di funzionamento, vigilanza e pulizia delle scuole.
Questo non è un “adeguamento degli organici alle reali esigenze”, come
prevederebbe la norma: per la scuola dell’Emilia-Romagna è una misura
tampone del tutto inadeguata all'emergenza che si profila, che
non risolve affatto i problemi e che continua a lasciare molte
centinaia di bambini senza scuola.
La situazione è durissima, per la finanza pubblica come per gli Enti
Locali, ma il diritto allo studio viene prima di tutto e occorre che
l’intero sistema territoriale regionale, di cui anche lo Stato fa
parte, trovino delle soluzioni.
La Segreteria FLC
CGIL Emilia Romagna