Egregio Direttore,
ma se questa è l’Italia peggiore, dove sta l’Italia migliore?
A casa, magari prima che finisca l’estate, ce lo auguriamo in
tantissimi.
I precari della scuola, le loro famiglie, i giovani e anche chi è in
forza nelle scuole, cercando risposte ai tanti problemi della vita
quotidiana, attraverso i mass media, i social network, e le probanti
esperienze comuni e individuali, fanno fatica a cogliere l’essenza di
ciò che viene propinato loro attraverso quotidiani e televisioni,
distratti da quanto ciò contravviene ai più elementari parametri di
correttezza e rispetto per l’altro.
Un’intera generazione o forse più, pagherà un prezzo molto alto per
mancanza di politiche sociali e del Welfare con gravi ripercussioni
sotto il profilo sociale, culturale e occupazionale, privando l’Italia
di una ricchezza autentica.
Cittadini, lettori, telespettatori, precari della scuola, operatori
tutti, esterrefatti e dimenticati, vittime di un vuoto assoluto, i cui
effetti hanno superato ogni limite, sanno bene quanto sia difficile
sopportare tali ingiustizie, ma loro malgrado, hanno imparato a
conviverci.
“Un’Italia a due velocità”, una frase ormai rituale che sentiamo dire
spesso. Eppure c’è un Italia che corre alla stessa velocità, quella
della politica: ogni parlamentare percepisce al mese circa 20.000 euro,
sia esso deputato o senatore, “l’Italia migliore” per intenderci, un
precario della scuola ne guadagna circa 1.200,00 “l’Italia
peggiore” per intenderci.
Poi ci sono i politici senza portafoglio. Il sottoscritto ad esempio,
che ha fatto politica, a titolo gratuito, cimentandosi e relazionandosi
con Regione, Provincia e Sindacati, per il bene personale e per il bene
di un gruppo di precari, da cittadino comune, ancor prima che come
precario, perché crede nella politica e perché ritiene che la soluzione
di certi problemi passi attraverso il dialogo, ancor prima che
attraverso simboli o partiti politici. Eppur si muove, anzi si muovono
e pensano che tale èlite, meriterebbe ben altro trattamento, che
simili, eccessive somme.
Per questo motivo ritengo indispensabile che i Sindacati, (FLC - CGIL
esclusa) prendano atto che, pur apprezzando tutti gli sforzi compiuti
dal Sindacato nell’opera di concertazione con il Governo e la Regione,
per cercare di stabilizzare dal 01/09/2011 il maggior numero di precari
della scuola ATA e Docenti, risulta vergognosa la misura relativa
all’ipotesi di CCNL concordata con l’ARAN relativa al personale del
comparto scuola ai sensi dell’art. 9, comma 17, del D.L. 13 maggio 2011
n. 70 convertito con modificazioni nella legge n. 106 del 12 luglio
2011, per quanto riguarda la rimodulazione delle posizioni
stipendiali, che spero non si traduca in ulteriori contenziosi tra
personale della scuola e il MIUR .
Mario Di
Nuzzo
mario.dinuzzo@libero.it