Nuove assunzioni
nella scuola: sono queste le parole che ha annunciato il premier Silvio
Berlusconi dopo l'approvazione del decreto di Sviluppo da parte del
Consiglio dei ministri di oggi.
Si tratta, come ha spiegato il capo del Governo, di "assunzioni a tempo
indeterminato" a vantaggio di "decine di migliaia di precari della
scuola, pari al numero dei posti vacanti". (A Catania saranno ben 245 i
perdenti posto solo nella scuola primaria).
Questo è l’ennesimo spot elettorale che il nostro Capo di governo sta
facendo, vuole far credere a quegli italiani che ancora confidano in
lui, che questo governo è quello del fare e che non è vero quello che
dicono quelli dell’opposizione o di quella parte di insegnanti
appartenenti alla sinistra. Ma come può dire certe cavolate, perché non
dice che a partire dal prossimo anno scolastico avremo un significativo
aumento di alunni per classe anche in presenza di bambini diversamente
abili, fino a 29, nonostante la normativa ancora vigente preveda un
massimo di n. 20 alunni. Con l’accorpamento
di classi già funzionanti si verificherà, oltre all’aumento di bambini
per classe, anche la perdita della continuità didattica e dello
smembramento del gruppo classe. Per non parlare della sicurezza per i
bambini e il personale.
Questo ovviamente non viene detto. Perché non dice che vuole sminuire
l’importanza della scuola statale a favore della scuola privata? Cosa
voleva dire con: "Può succedere che qualcuno mandi i ragazzi a scuola e
abbia la sventura eccezionale di trovare insegnanti di sinistra che
usano libri di sinistra e inculcano idee di sinistra".
Questo governo sta remando contro la scuola pubblica, loro dicono che
all’atto dell’iscrizione, i genitori possono esprimere le proprie
opzioni rispetto alle possibili articolazioni dell’orario settimanale,
che, in base all’art. 4 del Regolamento, è così strutturato: 24; 27;
fino a 30; 40 ore (tempo pieno). L’accoglimento delle opzioni fino a 30
ore settimanali o per il tempo pieno è subordinato alla esistenza delle
risorse di organico e alla disponibilità di adeguati servizi,
circostanze queste che, in base agli elementi in possesso delle singole
istituzioni scolastiche, dovranno essere portate a conoscenza dei
genitori all’atto dell’iscrizione. Ma questo solo sulla carta perché
poi effettivamente non è così, infatti tempo fa leggevo che una signora
aveva iscritto la figlia nella prima della scuola primaria, scegliendo
come opzione le 40 ore (tempo pieno).
In quella scuola i genitori di altri 56 bambini avevano optato per
questa soluzione. Ma poi non è stato possibile accontentare tutti i
bambini perché, pur essendoci nell'organico della scuola, i maestri
sufficienti a coprire l'orario e gli spazi/mensa/ecc ... si formavano
solo 2 prime con il numero massimo di alunni (27?), perché erano solo 2
le classi V in uscita che facevano le 40 ore e gli altri bambini
sarebbero stati trasferiti ad altre scuole, secondo l'ordine di
iscrizione. E tutto ciò è corretto?
Fra qualche annetto vedremo che il tempo scuola si fermerà a sole 24
ore settimanali, io genitore lavoratore, non posso mandare mio figlio
in una scuola che mi sta aperta fino alle 12.30 quindi …… scoperto
l’arcano, mando mio figlio nel privato, del resto lo Stato mi dà il
bonus quindi, perché mandare il mio pargoletto in una scuola che non mi
offre nulla?
Sebastiano
Luca Consoli (Inviato da Libero Tassella)
redazione@aetnanet.org