Si è tenuta domenica
mattina una conferenza sulla scuola pubblica dove presenziavano varie
realtà scolastiche, dal preside del liceo scientifico Pellegrini alla
studente universitaria Marianna Mazzilli. Presente l'ex ministro della pubblica
istruzione Giuseppe Fioroni.
Un Giuseppe Fioroni all’attacco della visione della scuola pubblica del
centrodestra, che ha definito come l’unica vera riforma varata dalle
forze politiche che si riconoscono nella leadership di Silvio
Berlusconi. Per Fioroni, responsabile nazionale Welfare del PD, la
Gelmini ha scientificamente introdotto una modificazione “genetica”
dell’istruzione pubblica, col palese intento di dirottarla verso
disegni di liberismo spinto che scompongono la comunità in classi
sociali. Questo comporta il ritorno della distinzione fra ricchi e
poveri, fra abbienti e non abbienti nell’accesso ad una formazione
culturale di qualità e che apra concrete prospettive di lavoro, di
realizzazione e di crescita.
In altre parole, la finalità,
che è tipica delle destre, ha detto Fioroni, è di disintegrare invece
di integrare, di ridurre le opportunità e di compiere una selezione a
partire dal reddito piuttosto che dalle capacità dei singoli.
Dalle pari opportunità agli impari punti di partenza, con che si
incepperebbe del tutto il meccanismo dell’ascensore sociale, impedendo
ai figli degli operai, delle famiglie monoreddito, di genitori non
abbienti di migliorare la propria posizione sociale. Del resto, lo sfascio della scuola parte
proprio da quella elementare, cioè da quel segmento di istruzione di
base, che, con la fine del tempo pieno, metterà in difficoltà
tantissime famiglie e dirotterà i bambini verso la deriva televisiva.
È la formazione pseudo-culturale del Grande Fratello e dei
Cesaroni. E cosa dire della mattanza sociale determinatasi con i
provvedimenti della Gelmini? Ben 220.000 risorse umane rottamate! Una
riforma di regresso, ha concluso Fioroni, mentre il prof. Biagio
Pellegrini, preside del Liceo Scientifico “Orazio Tedone”, ha
evidenziato quanto pesino sul diritto allo studio e sull’acquisizione
delle conoscenze i tagli voluti da Tremonti.
La scuola pubblica non dispone di risorse utili allo scopo di
fornire un servizio culturale adeguato, aspetto evidenziato altresì da
Grazia Ursi, insegnante precaria, che ha sottolineato la
precarizzazione dello stato di molti docenti, da Marianna Mazzilli,
studentessa universitaria dal futuro molto incerto, e da un genitore,
Santi Zizzo, Presidente del Consiglio d’Istituto Scuola Media “G.
Carducci-Giovanni XXIII”. Molto interessante e seguito è stato
l’intervento della prof.ssa Gabriella Colaprice, che ha introdotto il
concetto di riforma come costruzione della persona, di elaborazione di
un articolato progetto educativo che metta al centro la persona, al
quale è funzionale non tanto il nozionismo ma la conoscenza supportata
da adeguata formazione e preparazione culturale dei docenti.
Il meeting, introdotto dal segretario politico del PD di Ruvo, prof.ssa
Caterina Montaruli, ha visto l’intervento del candidato sindaco del
centrosinistra, Vito Ottombrini, il quale ha affermato la decisa
volontà della coalizione di interagire con la scuola pubblica e di fare
quanto possibile per sostenerne l’insostituibile funzione.
(da http://www.ruvolive.it/)
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