«Certo,
l’autonomia va bene, ma solo nella responsabilità». Lo ha detto il
ministro Mariastella Gelmini a margine dell’incontro di ieri a Riva del
Garda, dove è salita sul palco a parlare soprattutto di politica. Si
riferiva all'iter che porterà la Provincia ad essere delegata a gestire
direttamente l’università.
Una decisione molta attesa, su cui piazza Dante - e l’ateneo - punta
molto per alzare considerevolmente l’asticella della qualità del mondo
formativo trentino. Il ministro all’Istruzione ha fatto un cenno di
assenso. «Stiamo procedendo bene, nel giro di un paio di mesi si
potrebbe arrivare al varo della norma da parte del consiglio dei
ministri». Probabilmente la decisione potrà avvenire ancora
prima.
Il presidente della Commissione dei dodici, Mario Malossini - che
ieri ha approfittato della presenza del ministro per parlarle a
quattr’occhi - pensa di convocare una riunione a tre, invitando anche
Dellai, per fare il punto della situazione e confermare un iter che sta
viaggiando nella direzione voluta e sperata.
Ma alla tribuna degli oratori, Mariastella Gelmini si è distinta per
una difesa incrollabile del premier e per una ferrea volontà di non
mollare. «Tireremo diritto» ha detto più volte, riferendosi all’�
'struzionismo dell’opposizione rispetto ad una volontà di riforma del
governo. Per scaldare la platea è andata subito all’affondo di Vendola
«che si è permesso di offendere Milano e i lombardi. Bene ha fatto
Formigoni a rispondergli a muso duro». E poi non ha risparmiato
bacchettate a nessuno.
«Stiamo vivendo un ribaltamento della realtà promosso da certi giornali
e dalla sinistra. Anche la reazione al terremoto dell’A quila è stato
un grande successo di questo governo e del volontariato, prima che la
realtà venisse stravolta su quello che effettivamente è stato il
terremoto abruzzese. La sinistra si è schierata e si schiera contro
qualsiasi riforma, ma noi tireremo diritto. Non possiamo farci
intimidire da questi continui attacchi e dobbiamo portare a termine le
riforme che permetteranno al Paese di andare avanti».
Gelmini ha poi commentato la battuta di Alfano che l’altro ieri,
proprio a Riva, aveva detto che la riforma della giustizia sarebbe
passata dalle piazze. «Intendeva dire che verrà fatta conoscere, che ci
sarà massima informazione così come abbiamo fatto per la riforma della
scuola. Così si scoprirà che la riforma della giustizia non va contro i
magistrati, ma anzi dà loro gli strumenti per lavorare meglio. Ci sono
migliaia di magistrati che tutti in giorni, in silenzio lavorano. E
senza passare dalle telecamere e dagli studi televisivi. Sono quelli
che hanno tuta la nostra solidarietà e la nostra stima. Si deve far
sapere che la nostra riforma è tutt’altro che un attacco alla
magistratura».
(di Robert Tosin da Trentino Corriere Alpi)
redazione@aetnanet.org