Un carteggio inedito
di Giovanni Pascoli (1855-1912),
con lettere intime e dolorose legate all'eco del terribile terremoto di
Messina del 28 dicembre 1908, sara' battuto all'asta da Bloomsbury a
Roma giovedi' 24 marzo. Si tratta di una raccolta di missive autografe
firmate dal poeta, sette delle quali indirizzate a Virgilio La Scola e
una a Fulvio Cantoni, scritte negli anni 1909-1911. Le complessive 18
pagine dell'epistolario saranno battute con una stima di 13.000/14.000
euro. Il carteggio riguarda principalmente il rapporto epistolare
intercorso fra Giovanni Pascoli e Virgilio La Scola, professore
universitario, suo referente negli anni dell'insegnamento messinese ed
eminente letterato ed amico. Il terremoto di Messina inferi'
crudelmente anche sulle piu' care amicizie degli anni di insegnamento
nessinesi del Pascoli (dal 1897 al 1903 fu professore di latino
all'Universita'). Nelle missive Pascoli alterna la speranza alla
disperazione, la memoria felice contrapposta al presente drammatico del
sisma, la volonta' di aiutare (anche materialmente, con raccolte fondi)
gli amici lontani, sentiti ancora cosi' vicini nell'animo del
poeta.
Il poeta, all'epoca in cui scrive era professore all'Universita' di
Bologna, ha come primo referente proprio La Scola, che l'aggiornava
quasi quotidianamente sui colleghi vivi e scomparsi nel terremoto.
''Mio caro e buon Virgilio, vede: gli amici vecchi o non sono piu'
tali, o non ci son piu'; hanno lasciato o un pianto o un rimpianto, o
un dolore acuto o un'amara e lunga interminabile disillusione: sicche'
mi son detto le mille volte: amici nuovi, niente! non ci procuriamo
nuovi dolori e nuove disillusioni. Ebbene no, ecco un amico nuovo che
m'e' venuto dalla mia adorata Sicilia, e in un'ora cosi' tremenda'',
scriveva, ad esempio, da Bologna il 24 gennaio 1909. E poco dopo: ''Oh!
Ben venuto caro mio Virgilio La Scola, caro e per il nome e per il
cognome e per l'intelletto e per il cuore e per l'arte e per la patria
sua! Quanta compagnia mi ha fatto, nonostante tutto in questi giorni! I
due panorami di Messina sono li', incorniciati, in una parte al mio
fianco; le atroci fotografie del disastro sono poco di sotto, e ogni
tanto ci vado a pascere la mia tristezza''. Fabio Bertolo, specialista
del dipartimento manoscritti della casa Bloomsbury, ha dichiarato: ''Si
tratta di uno struggente carteggio tutto da studiare, anche perche' gli
anni messinesi, cosi' decisivi per la formazione culturale e per lo
sviluppo della poetica pascoliana, sono stati da sempre parchi di
informazioni'' (da Sicilia informazioni )
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