“L’INTERLOCUTORE GRADITO” è sensibilmente amareggiato per la poca
attenzione rivolta ai precari ATA di Catania, a cui solo lui è stato in
grado di fornire risposte degne, del lustro di un personaggio dal
fascino culturale misterioso.
Confezionati i regali di fine anno dall’ormai famoso trio Tremonti –
Gelmini – Brunetta, mentre Partiti e Sindacati si interrogano sul
futuro della scuola, impazza inesorabilmente l’attesa per il cenone di
fine anno a cui non si può certo rinunciare.
Questo momento molto atteso, saprà rinnovare secondo lei, lo spirito di
solidarietà e l’altruismo degli attori politici che stanno cambiando il
volto della scuola italiana, smorzando il dolore, l’angoscia e le
tenebre che stanno per avvolgere questo passaggio dal vecchio al nuovo
anno?
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Nel frattempo, venti di guerra si annunciano all’orizzonte e non
mancheranno frecciate a politici e sindacalisti, e a coloro i quali a
qualunque titolo, restano inspiegabilmente passivi o convinti di chissà
quali teorie risolutive.
E mentre nuovi doni pioveranno dal cielo di Trastevere per gli ATA, i
Docenti piangono già il morto, ma si sa che “piangere il morto sono
lacrime perse”, grazie al Decreto Mille proroghe, che nel volgere di 60
gg., con gioia di Politici e mass - media compiacenti, potrebbe
diventare legge.
Un futuro che si preannuncia particolarmente difficile soprattutto per
i precari del Sud Italia, Sicilia ed Isole comprese.
E poi ancora, che affanno di questi tempi per i precari della scuola;
tutti di corsa dall’avvocato per bloccare i tempi e salvaguardare i
diritti dei contratti già scaduti, altrimenti dopo il 23 gennaio non
possono più rivendicare eventuali diritti maturati.
Che fregatura, con gioia di Avvocati amministrativisti, ai quali non
resta che rendersi operosi per il futuro di uomini e donne il cui
aggettivo principe è:
“PROVVISORI” – “SCADUTI” OPPURE “A SCADENZA”;
Chissà quali alchimie si nascondono dietro provvedimenti dal sapore
natalizio inimitabile;
A conclusione di un anno col botto, che ha visto precari ATA e
DOCENTI nel volgere di circa tre anni, soffrire le pene dell’inferno,
provvedimenti disastrosi, amarezze incalcolabili, ancora oggi si
rincara la dose senza indugi.
Niente da fare, niente che possa sorridere ai tanti professionisti e
alle loro famiglie, che giornalmente a vario titolo, non si riconoscono
più in una scuola poco attrezzata e valorizzata, in termini di
personale, risorse e mezzi, mettendo a repentaglio servizi
indispensabili al funzionamento e alla sicurezza sia in aula che negli
uffici di segreteria, nonché negli altri locali delle scuole.
Eppure fino ad oggi, non sono mancati i buoni propositi per suggerire
soluzioni rapide ai problemi della scuola e dei precari in particolare,
come appreso dai mass – media con riferimento all’articolo pubblicato
su Orizzonte Scuola.
E’ grazie al Consorzio Aetnanet, e alla sua puntuale ed operosa
opera di divulgazione che abbiamo potuto manifestare il dissenso ai
vari provvedimenti susseguitisi, rafforzando un diritto di
manifestazione pacifica e costruttiva che rappresenta un segnale
democratico volto a migliorare e ridimensionare toni fin troppo accesi,
che non devono rappresentare un binario morto dove si consumano sterili
e inutili beghe politiche che poco interessano ai precari.
La sensibilità dimostrata nel rendere visibili i cori e gli appelli non
solo di chi vi scrive, ma dei precari tutti, delle Associazioni, etc.
rappresenta senz’altro una grossa risorsa, un segnale di crescita
civile, che va nella direzione di una scuola più giusta di una società
migliore.
Grazie e buon 2011 agli amici di Aetnanet
Mario Di Nuzzo