In presenza di
oltre 500 emendamenti (sui quali c'è il no del Governo che anche oggi
con il ministro Mariastella Gelmini è tornato a chiedere una "pronta
approvazione del provvedimento"), la commissione Istruzione di palazzo
Madama ha deciso di interrompere l'esame del ddl Gelmini di riforma
dell'università. Il provvedimento approderà quindi lunedì in aula al
Senato senza il mandato al relatore. "Il Pd - precisa il senatore
democratico Antonio Rusconi - era pronto a ritirare tutti gli
emendamenti a patto che si discutesse di tre o quattro proposte sulle
risorse per il diritto allo studio e i ricercatori, ma per la prima
volta il ministro Gelmini ha ammesso che c'è un taglio di trecento
milioni rispetto allo scorso anno".
Finora non è stato contingentato il tempo per gli interventi in
assemblea, ma il calendario d'aula approvato a maggioranza prevede
comunque l'approvazione della riforma entro la mattinata di mercoledì
22 dicembre. Sul fronte della piazza fin da lunedì dovrebbero
riprendere le proteste, in particolare dei movimenti studenteschi e dei
ricercatori che si sono opposti fin dall'inizio al progetto, e il tam
tam su Internet degli oppositori, nonostante gli scontri di martedì
scorso e le polemiche che si sono susseguite, annuncia già una nuova
manifestazione per mercoledì, giorno del voto final
(Apcom)
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