Il ministro
dell'Istruzione ripete stancamente le stesse cose, ma dal nord al sud
del Paese le manifestazioni studentesche hanno testimoniato la voglia e
la forza di cambiare. Dichiarazione
di Francesca Puglisi, della segreteria PD, responsabile Scuola
Il canto del cigno della Gelmini è un disco rotto e ripetitivo: anche
per l’ultima manifestazione studentesca, il ministro aveva affermato
che in piazza si sentivano solo vecchi slogan. Ma qui di vecchio c’è la sua idea di scuola
dei grembiulini e 5 in condotta, di vecchio ci sono gli edifici
scolastici non a norma, le aule senza tecnologie, la didattica da
rinnovare.
Di vecchio e stantio c’è la sua ideologia classista che vuole
dividere il Paese fra ricchi e poveri, studenti da licei e studenti da
istituti professionali. Non a caso la
parola più usata oggi nelle manifestazioni studentesche è ‘futuro’,
perché quel che il governo sta tagliando non sono solo posti di lavoro,
ma il futuro di chi oggi è studente e domani rischia l’eterno
precariato.
E quando il ministro invoca una scuola “legata al mondo del lavoro e
più internazionale”, dovrebbe spiegarci perché ha tagliato i
laboratori, perché ha tagliato la seconda lingua al liceo scientifico e
perché è alleata della Lega che è così
internazionale che adotterebbe subito il “lumbard” come lingua
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