L’Emilia-Romagna e’ infatti al primo posto in Italia per
la percentuale di alunni di cittadinanza non italiana: nell’anno
scolastico 2009-2010 sono stati 78.214 su un totale di oltre 578.000
iscritti, ovvero il 13,5% del totale. In Emilia-Romagna
l’integrazione comincia dalla scuola. Se la regione puo’ vantare in
Italia i migliori livelli di accoglienza per gli immigrati, parte del
merito va sicuramente a quello che succede nelle classi.
L’Emilia-Romagna e’ infatti al primo posto in Italia per la percentuale
di alunni di cittadinanza non italiana: nell’anno scolastico 2009-2010
sono stati 78.214 su un totale di oltre 578.000 iscritti, ovvero il
13,5% del totale. Un dato quasi doppio rispetto a quello nazionale (che
si ferma al 7,5%) e in crescita rispetto allo scorso anno, quando gli
stranieri a scuola erano il 12,8%. L’incremento riguarda in
maniera particolare la scuola primaria, dove gli alunni non italiani
sono il 14,8%, e quella secondaria, dove arrivano al 15,2%.
Anche nei nidi cominciano a registrarsi cifre importanti: nel 2009-2010
la percentuale e’ dell’8,2%. I dati sono stati diffusi dalla regione in
occasione della presentazione del ventesimo rapporto sull’immigrazione
Caritas/Migrantes, e proprio il rapporto aggiunge altri indicatori. Ad
esempio sugli alunni stranieri nati in Italia, che in regione superano
quota 20.000 (20.940).
Secondo la Caritas, inoltre, in Emilia-Romagna risiede l’11,6% di tutti
gli alunni stranieri iscritti nelle scuole italiane. L’istruzione di
chi arriva in Italia e’ del resto una priorita’ nelle politiche della
regione, anche per quanto riguarda gli adulti. “Puntiamo
sull’alfabetizzazione- spiega l’assessore regionale alle Politiche
sociali Teresa Marzocchi- soprattutto delle donne e degli immigrati che
non lavorano: l’obiettivo e’ creare un sistema delle scuole d’italiano
presenti in regione”.
Per l’insegnamento dell’italiano, nel 2007 l’Emilia-Romagna ha
sottoscritto un piano con il ministero del Lavoro e delle politiche
sociali: in totale sono stati stanziati 374.000 euro e avviati 190
corsi, con piu’ di 2.400 studenti stranieri “diplomati”: la presenza
femminile e’ stata del 70%. Sempre in materia di integrazione,
l’assessore ricorda poi un altro primato dell’Emilia-Romagna: “Siamo
l’unica regione in Italia a offrire ai ragazzi stranieri l’opportunita’
di svolgere il servizio civile volontario”.(Da Il resto del Carlino)
redazione@aetnanet.org