Il Comitato Ricorrenti del concorso annullato a Dirigente
scolastico esprime grave preoccupazione, sconcerto e sdegno per
l'ennesimo rinvio delle prove scritte nei confronti degli aventi
diritto.
Ricordiamo che è stata la Pubblica Amministrazione a
dichiarare aventi diritto, non solo i Ricorrenti, ma tutta l'intera
platea concorsuale.
Ricordiamo che il concorso è stato annullato in
tutte le sue parti perchè ritenuto totalmente illegittimo dalla
Magistatura di II grado e dal Consiglio di Stato insieme con il
Presidente della Repubblica. Cio è inappellabile. Nulla di quel
concorso si è salvato eccetto la graduatoria iniziale per titoli.
Annullati sono gli scritti, e annullati gli orali, con annessi e
connessi.
Nessun altro ricorso può intervenire su questa sentenza di
annullamento nè, in generale, su una sentenza di secondo grado.
Figuriamoci una o più sentenze che riguardano precedenze tra un
concorso Riservato e un Ordinario, quando quest'ultimo non esiste più e
dal quale non possono scaturire diritti o, come in questo caso
occorerebbe dire, privilegi per una sola parte di candidati.
Come hanno
detto insigni giuristi, ma come capisce anche un bambino, non c'è
nessuna attinenza tra i ricorsi menzionati nell'atto ufficiale di
rinvio e la mancata rinnovazione degli scritti.
Si tratta di una
trovata di dubbia legittimità che getta la Pubblica Amministrazione in
una cattivissima luce e dal quale chiunque presti servizio presso il
Miur vorrebbe prendere le distanze.
Noi non ci riconosciamo in una
Pubblica Amministrazione che agisce contro i suoi dipendenti in modo da
divenire essa stessa una P.A. inefficace, inefficiente ed anti-
economica.
L'atto che nega ancora una volta il rifacimento del concorso
è grave perchè aggira le sentenze e non dà esecuzione al giudizio di
ottemperanza. Il rinvio è un pretesto per una P.A. che non cura
l'interesse pubblico.
Il Comitato Ricorrenti persegue sin dall'inizio
una battaglia di principi (imparzialità, uguaglianza, concorsualità)
che tale rimarrà fino alla fine. Abbiamo chiesto con forza la
rinnovazione del concorso cui abbiamo diritto.
Non ci siamo opposti a
soluzioni concorsuali alternative che fossero imparziali
pur di
salvare i colleghi annullati, congelati, insomma del concorso che non
esiste più e che non è mai esistito. Abbiamo chiesto uguaglianza di
trattamento dal momento che, annullati gli scritti e
annullati gli
orali, l'unica cosa che ci distingue da loro è il corso di formazione,
e abbiamo chiesto uguaglianza di trattamento prima per i soli
interessati, cioè i Ricorrenti e poi per tutti i dichiarati aventi
diritto dalla P.A.
Temiamo adesso che questo ennesimo rinvio, su basi
decisamente inesistenti possa consentire all'asse Politica-P.A. locale
di far passare una proposta che legittima una vessazione: la
ricorrezione senza anonimato (che non si può ripristinare ormai) solo
per alcuni candidati.
Tutti gli altri sarebbero sanati con una
relazioncina sull'esperienza.
La differenza di trattamento è palese.
Senza contare che c'è chi non starà con le mani in mano a guardare
accadere un sopruso solo perchè fa comodo a qualcuno.
Ricordiamo alla P.
a. e ai colleghi che ci leggono che i tempi sono ormai cambiati e chi
fa ricorso perchè si vede leso in un suo diritto, non è più ritenuto da
una mentalità omertosa e inconsapevolmente compiacente un "furbastro"
da indicare agli altri ma è diventato un generatore di mentalità
legale.
Come ha detto recentemente il Papa in una visita a Palermo:
<<Non abbiate paura di
contrastare il male! Insieme, sarete come una
foresta che cresce, forse silenziosa,
ma capace di dare frutto, di
rinnovare in modo profondo la vostra
terra!>>.
COMITATO RICORRENTI
CONCORSO DIRIGENTE SCOLASTICO ANNULLATO IN SICILIA