Lavoratori e precari
della conoscenza, della funzione pubblica, dell'Eutelia e molti altri
provenienti da diverse regioni d'Italia si sono trovati insieme alla
CGIL davanti a Montecitorio questa mattina per denunciare una politica
dallo sguardo miope e poco lungimirante che mortifica e colpisce
duramente i lavoratori e non investe nel futuro del Paese.
Nel pubblico impiego nessuno verrà risparmiato. Anzi alcuni pagheranno anche di più, come
le donne che dal 2012 accederanno alla pensione solo se avranno
compiuti i 65 anni (si preparino le donne del privato perché
sicuramente non verranno trascurate da questo governo), e i precari che
oltre ad essere continuamente espulsi dal mondo del lavoro, grazie ai
ripetuti tagli su scuola , università e ricerca, saranno anche
costretti a pagarsi profumatamente le ricongiunzioni previdenziali.
Blocco dei rinnovi contrattuali per tre anni e, nella la scuola,
anche il blocco delle progressioni di carriera, blocco del turn-over
(approfondimenti).
Una manovra che deprime i settori strategici della conoscenza e
condanna il paese ad un futuro senza sviluppo. Tutto questo è stato
denunciato con forza dalla FLC CGIL, presente con una forte
delegazione, attraverso le parole della segretaria nazionale Gianna
Fracassi.
I nostri politici si giustificano con slogan bugiardi “è l'Europa che
ce lo chiede”. Noi vogliamo ricordare ai nostri politici che diversi
Paesi europei hanno risposto alla crisi aumentando gli investimenti in
formazione e ricerca e che hanno avuto il coraggio di colpire quelli
che da noi sono invece “intoccabili”.
Redazione