Barbara Evola è
una precaria della scuola, una delle protagoniste delle manifestazioni
di settembre. Mobilitazioni contro i tagli all’istruzione compiuti da
parte del Ministro Gelmini: 7200 i tagli del personale in Sicilia. Per
chi ha subito in prima persona la gestione di questa amministrazione,
le sforbiciate al Festino sono quasi un obbligo morale. Barbara vede il
carro, quest’anno riciclato, farsi “specchio della città”, di fronte
alla festa più partecipata e sentita del capoluogo siciliano. Che
stavolta, potrebbe non rimanere a guardare.
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I tagli hanno raggiunto anche i santi. Ennesimo demerito di questa
amministrazione o sacrificio dovuto?
“In questi anni si sono spesi fin troppi soldi. Con il “panem et
circenses” si è cercato di tenere buona la gente. Era ora che ci fosse
un po' di sobrietà. Ma soprattutto spero che questi soldi vengano
effettivamente spesi per risolvere i problemi di questa città. Sarebbe
dovuto essere così anche per gli anni scorsi”.
Come vivi il Festino?
“Io non vivo molto questa festa. Quando è stato reintrodotto il Festino
da Orlando però io partecipavo. Resta comunque un’occasione per
attirare il turismo e far girare l’economia, oltre ad essere un momento
di aggregazione che deve essere curato”.
E cosa è cambiato?
“Negli ultimi anni è diventato soltanto un modo per distrarre la città.
Miliardi spesi per gli artisti brasiliani, quando poi abbiamo bravi
artisti locali che non vengono valorizzati”.
Ma i palermitani capiranno?
“Questa festa in effetti ha molto successo nelle fasce basse della
popolazione. Il 14 luglio la gente si arrangia come può, e magari chi
fa il parcheggiatore di giorno la sera mette su un banchetto per
vendere abusivamente birra. Il fallimento del Festino per loro potrebbe
essere uno smacco enorme”.
Quindi dopo i tagli all’istruzione, la disoccupazione, le tasse
aumentate e i rifiuti, questa potrebbe essere la goccia che fa
traboccare il vaso?
“Il carro potrebbe divenire lo specchio del malessere di questa città”.
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