“In un contesto sociale "difficile" e ad alto rischio di dispersione
scolastica come quello di Brancaccio e della periferia sud-est della
città, un fenomeno di queste proporzioni sarebbe devastante. Non vi è
alcun automatismo, infatti, rispetto al fatto che il rifiuto delle
iscrizioni all'IPSSAR produca la scelta di iscriversi in un'altra
scuola. Senza contare che nella migliore delle ipotesi, si costringono
gli studenti a cambiare indirizzo di studi e, di conseguenza, progetto
di vita – dichiara il segretario generale della FLC CGIl di Palermo
Calogero Guzzetta - Non da poco, è poi, la perdita dei posti di lavoro,
visto che il passaggio dalle attuali 99 classi alle 82 del prossimo
anno comporterebbe una soprannumerarietà di 40 docenti e di almeno 10
Ata, in aggiunta ai tagli previsti dalla legge 133. Abbiamo già
denunciato l'accaduto al direttore regionale dell'Ufficio Scolastico
Regionale Dott. Guido Di Stefano e chiediamo provvedimenti tempestivi
al fine di ripristinare la legalità e il diritto alla scelta da parte
delle famiglie degli alunni e al fine di rimuovere dall’incarico il
dirigente scolastico, unico responsabile di questa grave e incresciosa
situazione”.
Paradossale è poi che il Dirigente Scolastico ammetta di aver rifiutato
le iscrizioni in quanto nella scuola non vi sarebbe un organico di
collaboratori scolastici e di assistenti amministrativi sufficiente a
garantire un servizio di qualità.
“Il Dirigente Scolastico forse non sa – continua Guzzetta – che il
personale viene assegnato in relazione al numero degli alunni e che con
oltre 400 iscritti in meno diminuiranno ulteriormente, anche per via
dei tagli dovuti alla legge Tremonti-Gelmini, sia i collaboratori
scolastici che gli assistenti amministrativi?”
Alle parole del segretario provinciale della FLC CGIL fanno eco quelle
di Giusto Scozzaro, segretario generale della FLC CGIL Sicilia: “Fatti
gravi come quelli che accadono all'IPSSAR Piazza sono rivelatori di un
clima di paura che i provvedimenti del Governo (Gelmini e Brunetta)
inducono in alcuni dirigenti scolastici, facendo assumere loro
comportamenti irresponsabili che degradano il tessuto sociale
siciliano.
Siamo di fronte a decisioni inaccettabili del dirigente scolastico, che
condizionano la libertà di scelta degli studenti - i quali hanno il
diritto di frequentare la scuola che vogliono, soprattutto in aree a
rischio di dispersione scolastica e di devianza mafiosa - e causano la
sfiducia delle famiglie verso le Istituzioni, gravando ulteriormente
sui tagli già drammatici al personale della scuola.
Questo modo sbagliato di operare inquina l'ambiente scolastico e la
percezione sociale della scuola aumentando il divario culturale tra il
nord e il sud del Paese, che condanniamo e che contrasteremo con ogni
mezzo”.
Palermo, 17 giugno 2010