Senza
prima aver assunto tutti i precari italiani non si potrà del resto mandare a
pieno regime né la riforma del reclutamento né attuare qualsiasi ipotesi di
riorganizzazione del lavoro e di razionalizzazione degli organici. Come
risolvere il problema? Tutti i ministri dell'economia degli ultimi governi a
iniziare da Visco hanno sempre indicato nell'onere economico comportato dalla
ricostruzione di carriera il vero ostacolo a una assunzione generalizzata dei
precari. Negli ultimi 12 anni ne sono stati assunti appena 72.000, tutti in
questa legislatura, in media 6 mila all'anno.
Ecco la proposta: assumere subito 90.000 precari e entro 5 anni assumere tutti
gli altri. Come? Oggi gli organici scoperti ammontano a 54.000 unità. Nel 2005
si pensionano circa 20.000 persone e nel 2006 altre 25.000. Il costo della
ricostruzione per 90.000 persone ammonta a circa 200 milioni di euro. L'idea è
quella di dilazionare di 5 anni la liquidazione della ricostruzione della
carriera. Già oggi peraltro, pur dovendo subito prevedersi la copertura
finanziaria relativa, la liquidazione della ricostruzione viene fatta a distanza
di dieci e più anni: nel 2002 e nel 2003 sono stati liquidati 650 milioni di
euro per ricostruzioni di carriera vecchie anche di 15 anni.
L'insegnante precario avrebbe dunque la certezza del proprio futuro percependo
per i primi tre anni lo stesso stipendio e a partire dal quarto anno maturerebbe
gli scatti stipendiali automatici, dunque inizierebbe subito a fare carriera,
conserverebbe i diritti previdenziali e avrebbe liquidata dopo 5 anni anche la
ricostruzione di carriera.
Questa proposta l'ho annunciata in Aula il 13 dicembre. Ha raccolto quasi il 70%
dei consensi fra i precari, il consenso di Snals, Gilda, Uil e la disponibilità
a discutere della Cisl. Isolata sul no la Cgil. Ho già avviato una serie di
incontri con le associazioni dei precari e coi sindacati coi quali ritengo la
proposta debba essere discussa e costruita insieme. Ho avviato incontri anche
con i tecnici del ministero che si sono dimostrati molto interessati.
Sen. Giuseppe Valditara
Responsabile Ufficio Scuola e Università di An