Italia 'maglia nera' per abbandoni scolastici: nel 2009 il 19,2% dei giovani, tra i 18 e i
24 anni, ha abbandonato gli studi senza aver conseguito il diploma di
scuola superiore. Una percentuale che e' di oltre 4 punti
percentuali in piu' della media Ue e 9 punti al di sopra del valore
fissato dalla strategia di Lisbona. Sul tasso di scolarita', continuano
a pesare tra l'altro le differenze sociali delle famiglie. E' quanto
emerge dal Rapporto Istat 2009.(AGI) Sul tasso di scolarita',
continuano a pesare tra l'altro le differenze sociali delle famiglie.
E' quanto emerge dal Rapporto Istat 2009. I livelli d'istruzione della
popolazione italiana vengono definiti "critici". Nel 2009 oltre il 10
per cento dei 15-64enni possiede solo la licenza elementare o nessun
titolo di studio, il 36,6 ha la licenza media, circa il 40 per cento ha
il diploma e appena il 12,8 ha la laurea. Le differenze sociali nel
conseguimento della licenza media si annullano con l'introduzione
dell'obbligo scolastico, mentre nel conseguimento dei titoli superiori
continua a pesare una forte diseguaglianza legata alla classe sociale
della famiglia di provenienza degli studenti, anche considerando le
differenti generazioni. L'Italia si distingue negativamente nel
contesto europeo per la quota di 'early school leavers' (giovani di
18-24 anni che hanno abbandonato gli studi senza aver conseguito un
diploma di scuola superiore), pari al 19,2% nel 2009. Aumentano inoltre
i ripetenti. Il 7,7 % degli iscritti a scuole superiori nell'anno
scolastico 2008/2009 ha ripetuto l'anno di corso (il 10,3% se si
considerano gli iscritti al primo anno), con percentuali piu' elevate
per le scuole a indirizzo tecnico e professionale. Inoltre, il 12,2%
del totale degli iscritti al primo anno abbandona il percorso
d'istruzione non iscrivendosi all'anno successivo e un ulteriore 3,4%
lascia gli studi alla fine del secondo anno. La distribuzione
territoriale di quest'ultimo fenomeno rivela una situazione
particolarmente critica per il Mezzogiorno, con abbandoni al primo e al
secondo anno pari rispettivamente al 14,1 e al 3,8%.
(AGI) -
"Due milioni di giovani che non sono
ne' a scuola, ne' a
lavoro: e' un numero molto alto rispetto ad altri Paesi europei
ed e'
un elemento di forte preoccupazione.
Nel 2009
- segnala l'Istat - poco piu' di due milioni di giovani, ossia il 21,2%
degli under 29, risulta fuori dal circuito formazione-lavoro: in
pratica non studia e non lavora. (AGI)Un dato che e' poco meno del
doppio rispetto alla media dei paesi Ocse. E' il fenomeno chiamato
'Neet', ossia 'Not in education, employment or training', che si
arricchisce di anno in anno con la progressiva uscita dei giovani dal
mercato del lavoro. Tra il 2008 e il 2009 i giovani tra i 20 e i 24
anni classificabili come 'Neet' sono aumentati del 13%, e nel sud sono
il 30,3% (contro il 14,5% del nord). E sono sempre piu' scoraggiati:
l'incremento dei giovani 'Neet' in condizione di inattivita' per la
rinuncia alla ricerca attiva di un lavoro e' sensibile nel 2009. (AGI) .
Redazione