Il 14% del totale della popolazione residente a Padova è
oggi di origine straniera: solo per quel che riguarda gli studenti
universitari, su circa 70.000 iscritti 1.000 sono cittadini extra
Unione Europea.
Il tema dei “nuovi cittadini” è quindi di grande attualità per la
nostra città e ci mette di fronte alla necessità di conoscere l’altro,
che poi significa conoscere noi stessi, e di continuare a “fare
esercizio” con la grammatica dell’incontro e del dialogo. Mentre i
proclami e le dichiarazioni xenofobe di alcuni leader politici fanno
clamore sui mezzi di comunicazione tradizionali, l'integrazione delle
diverse comunità che popolano la città avviene ogni giorno, un passo
alla volta, e senza fare notizia.
Ecco perché servono nuovi strumenti per indagare il contesto in cui
viviamo. E nuovi linguaggi per raccontarlo. Raccontare la realtà
mettendosi in atteggiamento di ascolto profondo e sguardo attento e
sensibile - è un modo per dare forma e riconoscibilità ai cambiamenti
in atto e agli eventi sociali che li caratterizzano: alle piccole
esperienze, alle tante storie, come ai grandi fatti globali.
Negli ultimi anni, l'immigrazione è diventata un tema ricorrente nel
cinema italiano, fino quasi a rappresentarne un genere a parte.
Nell'ultimo decennio in particolare, tra i film incentranti su
tematiche migratorie si trovano Quando sei nato non puoi più
nasconderti di Marco Tullio Giordana (2005), Le ferie di Licu di
Vittorio Moroni (2006), Cose dell'altro mondo di Francesco Patierno, Il
villaggio di cartone di Ermanno Olmi (2011) e Terraferma (2011) di
Emanuele Crialese. Il regista veneziano Andrea Segre si è spesso
concentrato sui temi relativi all'immigrazione nei suoi documentari
(tra cui Come un uomo sulla terra, 2008), fino a dirigere il suo primo
lungometraggio di fiction, Io sono Li (2011).
È da notare che la maggior parte dei film sull'immigrazione sono
realizzati da registi italiani, non essendoci ancora in Italia una
generazione di cineasti di seconda generazione.
(fonte: Wikipedia)
È in questo contesto di assenza di voci diverse da quelle dei consueti
autori italiani, che Art Rock Café e Kinocchio, unendo le loro
esperienze nel progetto ‘L’integrazione
non fa notizia’, si propongono come obiettivo anche quello di
scoprire alcuni tra i futuri giovani talenti del cinema, italiani di
prima e seconda generazione, per dare loro voce tramite il mezzo del
cinema documentario, con l’auspicio che possano trovare sempre più
spazio per esprimersi e raccontare il mondo da una nuova prospettiva.
Crediamo che si collochi qui un fondamentale ruolo possibile del cinema
di oggi, quello del contatto con l’altro con le diverse comunità. Per
questo motivo, sviluppando le linee guida fornite dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per il bando “Culturalmente
2012”, Kinocchio ha proposto per la sesta edizione del workshop di
cinematografia il tema “L’integrazione non fa notizia”, e il simbolo
dell’arcobaleno che lo accompagna. Per raccontare un mondo fatto di
colori, di diversità.
Il progetto KINOCCHIO – Il cinema in
movimento
Kinocchio è un progetto culturale dedicato al cinema nelle sue diverse
forme artistiche e dimensioni sociali. Dal 2008 offre workshop
intensivi per giovani emergenti o semplici appassionati interessati ad
apprendere, creare, immaginare, realizzare lavori di fiction o
documentari interagendo direttamente con alcuni dei migliori
protagonisti dell'ambito cinematografico italiano e con il supporto
tecnico di una struttura di giovani professionisti del mestiere.
Kinocchio è un incubatore di idee e progetti reali, un laboratorio
unico nel suo genere perché non riduce la didattica ad uno scambio
verticale di saperi ma mette in gioco le capacità di tutti i
partecipanti con l’obiettivo di fare cinema insieme, costruendo una
rete e una comunità stabile di sinergie e creatività.
Kinocchio sostiene i filmakers indipendenti che sono alla ricerca di un
contesto creativo dove sviluppare e distribuire i propri progetti,
durante ma soprattutto dopo i workshops, all’interno di un network
composto da professionisti locali e internazionali.
Kinocchio crede in un cinema che non è fatto da solitari filmakers, ma
da gruppi di persone che interagiscono apportando ognuno la propria
competenza. A Kinocchio importa soprattutto la condivisione di
un’esperienza, lo scambio di energie e creatività che si crea in modo
trasversale tra i partecipanti, i docenti e il pubblico.
KINOCCHIO CINEMA LAB
L’appuntamento principale di Kinocchio si svolge regolarmente nel mese
di settembre a Padova, con una manifestazione che ha già animato la
città con cinque edizioni, portando workshop, seminari, proiezioni di
film, incontri con autori ed eventi speciali.
In dieci intensi giorni di lavoro i partecipanti scrivono, girano e
montano i loro cortometraggi, guidati dai docenti di Kinocchio durante
tutte le fasi di produzione e interagendo con esperti del settore,
prima di passare alla realizzazione vera e propria. Queste
'interazioni' sono focalizzate sulla sceneggiatura/scrittura, regia,
fotografia, produzione e post-produzione e Kinocchio ha avuto l’onore
di ospitare, durante le precedenti edizioni, docenti del calibro di
Andrea Segre, Alina Marazzi, Alessandro Rossetto, Franco Piavoli,
Sergio Basso, Sara Zavarise, Claudio Cupellini, Vittorio Moroni, Marzia
Mete.
Nella serata-evento finale gli autori presentano al pubblico i lavori
realizzati. Alla migliore opera Kinocchio assegna ogni anno un premio,
che consiste nella post-produzione professionale del corto e nella sua
distribuzione presso festival e rassegne nazionali ed internazionali.
Durante il periodo di Kinocchio troupe di filmakers popolano la città
alla ricerca di attori, di location, di risorse necessarie per
realizzare il loro progetto. I cortometraggi sono scritti dai
partecipanti per essere ambientati nel territorio, diventando
un’occasione importante per raccontare il paesaggio, le persone, la
cultura locale. Con questo spirito Kinocchio mette a disposizione la
sua squadra, chiedendo supporto a enti locali e sponsor, per ambientare
la manifestazione in luoghi suggestivi di diverse regioni e comuni
d’Italia.
Nell’intento di ampliare e diversificare la propria offerta formativa,
a partire da quest’anno Kinocchio inaugura due nuove sezioni nel suo
programma, slegate dall’appuntamento annuale: KinocchioDoc e Kinocchio
Masterclass.
KINOCCHIO DOC
In un panorama nazionale e internazionale dove il documentario di
creazione sta vivendo un momento di eccezionale fermento, KinocchioDoc
si pone come obiettivo quello di catalizzare l’interesse verso forme di
documentazione cinematografica della realtà delineando un percorso di
formazione e di produzione di un progetto documentario. Con una serie
di seminari e appuntamenti organizzati a distanzi di mesi, KinocchioDoc
invita un numero ristretto di 3-4 filmmakers a partecipare allo
sviluppo e alla produzione di un documentario sotto la supervisione di
un regista professionista.
KINOCCHIO MASTERCLASS
Questa nuova sezione ha come obiettivo quello di organizzare eventi
speciali con professionisti internazionali in campo cinematografico e
fotografico. Pensati come workshop intensivi di 2 giorni, gli eventi
speciali hanno come target un pubblico eterogeneo e trasversale.
redazione@aetnanet.org