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Spazio SSIS: DOCENTI SPECIALIZZATI SSIS DIFFAMATI IN PARLAMENTO

Comunicati
Docenti specializzati SSIS diffamati in parlamento

  12 luglio 2006 - pd
Docenti specializzati presso le SSIS ancora sotto assedio da alcuni deputati di sinistra. Ce l'hanno a morte con i docenti specializzati, i motivi non hanno niente a che fare con la giustizia o inventati equilibri da raggiungere ma solo per fini elettoralistici. Sono alcuni membri della VII commissione cultura che non si limitano nell'uso di termini offensivi e faziosi, vecchie conoscenze dei docenti specializzati alle quali devono già una campagna diffamatoria e una legge che li penalizza in graduatoria

Ma non è bastato. Parliamo di una recentissima risoluzione presentata dalla VII commissione della Camera dei Deputati a firma dei seguenti parlamentari: «De Simone, Sasso, Rusconi, Poletti, Costantini, Li Causi, Ghizzoni, Benzoni, Guadagno detto Vladimir Luxuria, Martella, Tranfaglia, De Biasi». Il documento è, con molta probabilità, opera di Titti De Simone (Rifondazione comunista) e della Vicepresidentessa della VII commissione nonchè parlamentare dell'Ulivo Alba Sasso, elaborato, come da loro stesse precisato, in collusione con alcuni movimenti di precari.


Il documento ha suscitato le ire delle associazioni dei docenti specializzati presso le SSIS
 L'invito ai 100.000 docenti specializzati, in particolare da parte dell'ANIEF, è di sollevarsi nello sdegno contro questo documento fazioso e falsante e far sentire la propria voce inviando e-mail ai membri della VII commissione cultura. Il testo della risoluzione - Il comunicato ANIEF da inviare

Nel documento ci sono punti condivisibili da tutto il precariato, ma nelle premesse sono presenti concetti faziosi che danneggiano i docenti specializzati, come ad esempio: "l'accentuazione della disomogeneità nella valutazione del punteggio d'abilitazione a seconda delle procedure abilitanti seguite, già presente nella normativa precedente, con un trattamento privilegiato degli abilitati Scuole di specializzazione dell'insegnamento secondario;"

Le Onorevoli fanno finta di non sapere che i docenti specializzati hanno subìto una grave perdita di posizioni in graduatoria grazie ad una legge (la 143/04 alla quale le due onorevoli non sono estranee) che ha dato punteggio gratuito, tout court, a tutti i docenti non specializzati, ha modificato le tabelle di valutazione dei titoli a danno dei docenti specializzati, ha assegnato punti per corsi di perfezionamento che hanno premiato i furbetti del quartiere.

Le Onorevoli inoltre sanno benissimo che i docenti specializzati sono tagliati fuori dalle immissioni in ruolo potendo concorrere per il 25% della somma totale, essendo inseriti soltanto nelle graduatorie permanenti insieme ai docenti abilitati con altre forme di abilitazione, ed esclusi dalla graduatoria di merito dalla quale si pesca per il 50% delle immissioni.

Altro che privilegi, l'unico privilegio di cui gode il docente specializzato è il precariato a vita. I privilegi sono di quanti possono contare su amicizie politiche altolocate per l'emanazione di Risoluzioni che falsificano la realtà dei fatti al fine di onorare evidenti impegni di campagna elettorale.

Una risoluzione che vorrebbe la giusta riduzione dei punteggi per i corsi di perfezionamento e i master, e l'eliminazione del doppio punteggio di montanga; giusti obiettivi che si perdono nel momento in cui si riapre un contenzioso fazioso contro i docenti specializzati.

Perchè?
 Un ottimo capro espiatorio per le menzogne raccontate durante la campagna elettorale, di immissioni in ruolo in massa che non avverranno, menzogne che condanneranno molti precari ad un lungo limbo di "lavoro a tempo". Menzogne studiate a tavolino e alimentate dal falso teatrino dei conti in disordine. Menzogne che bisogna nascondere attaccando, facendo ricadere la disonestà intellettuale di chi criticava lo slogan del "milione di posti di lavoro" su una categoria specifica di docenti.

Nella Risoluzione si legge: "il precariato nella scuola ha ormai raggiunto livelli insostenibili che, in assenza di radicali interventi correttivi, sarebbero destinati a crescere ulteriormente, con gravissimo danno sia per i diritti di decine di migliaia di precari, sia per la stessa funzionalità del sistema scolastico pubblico"

Il precariato della scuola è un bel serbatoio di voti, ormai non è necessario promettere le immissioni in ruolo, basta promettere qualche punticino a discapito dei tuoi fratelli precari. E fino a quando c'è qualche accattone che abbocca ....! Il precariato della scuola è davvero un bel serbatoio tanto che le stesse Onorevoli che scrivono di un "livello insostenibile" hanno spinto per una delle sanatorie più incredibili viste dal mondo della scuola per l'ottenimento dell'abilitazione all'insegnamento attraverso sconti per corsi annuali (i corsi speciali) che porterà nelle graduatorie migliaia di nuovi abilitati, in barba al numero programmato previsto invece dalle biennali scuole di specializzazione.

Le Onorevoli sono talmente preoccupate del numero abnorme di abilitati nelle graduatorie che non chiedono di bloccare le abilitazioni tramite corsi di specializzazione; no! Quali calli andrebbero a pestare? Forse quelli delle Università?

Le Onorevoli non chiedono di bloccare le inclusioni in graduatoria fino ad esaurimento delle stessa; no! Pesterebbero i calli delle Università deputate alla formazione dei docenti. Quindi spariamo a zero sui docenti specializzati inclusi in graduatoria

Falsità e ipocrisie, ipocrite e false. Menzogne per coprire menzogne, disonestà intellettuale che non dovrebbe albergare in un parlamento e soprattutto in chi ricopre cariche di responsabilità e si occupa di settori delicati e strategici come la scuola.

Sconcerto per la Risoluzione anti-sissina

  12 luglio 2006 - Unione Docenti Abilitati e abilitandi SSIS
Testo inviato ai membri della VII commissione cultura

 Egregio on.,

Alla stregua delle altre Associazioni "sissine" siamo sconcertati da alcune affermazioni contenute nella risoluzione da Lei presentata alla VII commissione alla Camera dei Deputati, risoluzione che è stata stilata tenendo conto (citiamo testualmente) «innanzitutto delle indicazioni emerse nel corso delle audizioni informali di rappresentanti delle Associazioni di insegnanti precari svolte dalla Commissione cultura nella seduta del 15 giugno 2006».

Il nostro sconcerto deriva in primo luogo dal fatto che a tale audizione non siano stati invitati rappresentanti di parte "sissina", siano essi Associazioni o diretti responsabili S.S.I.S., pur essendo gli abilitati S.S.I.S . docenti precari a tutti gli effetti, i quali, però, per il loro particolare percorso formativo si ritrovano ad essere bersagliati sia da parte dei sindacati sia da parte delle varie Associazioni di precari e di ordinaristi, i cui rappresentanti erano invece presenti alla suddetta audizione.
 Dobbiamo pensare che presto sarà prevista un'audizione "compensativa", o forse dobbiamo leggere in questo modus operandi una indicazione in merito alla politica che il presente Governo intende adottare nei confronti degli abilitati S.S.I.S.?

Per quanto riguarda il contenuto della risoluzione, ci teniamo a sottolineare che l'eliminazione della quarta fascia (cui fanno cenno i relatori al punto 3) è il risultato di due sentenze emanate dal TAR del Lazio nel 2001 avverso i decreti ministeriali n. 123 del 27 marzo 2000 e n. 426 del 7 dicembre dello stesso anno, sentenze di annullamento ribadite dalla Corte Costituzionale nel 2004 dopo il ricorso della C.G.I.L.. per il loro ripristino. L'annullamento si basava sul fatto che, a detta dei giudici di primo grado, i decreti attuativi dei due D.M. succitati andavano ben oltre il dettato della legge 124/1999, che regolava appunto l'accesso ai ruoli del personale docente. Ad essere sotto accusa era il metodo adottato dal Ministero della Pubblica Istruzione, il quale avrebbe portato appunto alla creazione di graduatorie, divise in quattro fasce, che non avrebbero tenuto nel giusto conto il criterio del merito, privilegiando, invece, il criterio del servizio.

Adesso leggiamo nella risoluzione 7-00017, da Lei e da altri onorevoli sottoscritta in data 6 luglio c.a., che quello stesso criterio annullato da due sentenze del TAR e dalla Corte Costituzionale viene nuovamente riproposto, come se i tribunali non avessero già esplicitamente manifestato l'errata impostazione metodologica che tale schema presuppone.

Naturalmente non ci riesce difficile leggere in questa tattica una volontà di denigrare e attaccare i docenti S.S.I.S., categoria di docenti abilitati al termine di un pesante percorso formativo al quale sono pervenuti dopo avere superato un concorso per titoli ed esami, comprendente due prove distinte volte all'accertamento dei contenuti disciplinari, gli stessi cui fanno riferimento i programmi fissati dal D.M. 11/8/1998 n. 357 per il concorso ordinario.
 D'altra parte tali intenzioni emergono in modo palese al momento in cui si fa riferimento (citiamo testualmente) a un «trattamento privilegiato degli abilitati Scuole di specializzazione dell'insegnamento secondario».

Ci chiediamo quale sia questo privilegio, visto che il percorso formativo S.S.I.S. prevede la frequenza obbligatoria di numerosi corsi, per un totale di non meno di 1000 ore; varie tipologie di verifiche in itinere; esami di fine semestre; diverse ore di tirocinio nelle scuole; una tesi finale. Il biennio si conclude con un Esame di Stato finale con valore abilitante e valido a tutti gli effetti quale prova concorsuale ai fini dell'inserimento nelle graduatorie permanenti ( d.l. 240/2000, art. 1, c. 6-ter = l. 306/2000).
 Gli abilitati S.S.I.S., una volta conseguito il titolo, si inseriscono nelle graduatorie permanenti in base al punteggio acquisito, risultante dalla somma dei punti ottenuti all'Esame di Stato, più 6 punti di bonus (concessi dalla legge 143/2004 a chiunque si abiliti), più 24 punti "aggiuntivi", esclusivi dell'abilitazione S.S.I.S., motivati dall'acquisizione di un titolo di specializzazione che certifica due anni di preparazione teorica e pratica. Tale punteggio aggiuntivo va a distinguere un percorso abilitante, oltre che impegnativo ed oneroso, anche selettivo, formativo e qualificante, e, in quanto tale ben diverso non solo da quello delle ripetute "sanatorie abilitanti" ma anche del concorso ordinario, essendo quest'ultimo unicamente selettivo e senza pretesa alcuna di formazione in ambito didattico. Inoltre, i 24 punti dovrebbero andare a compensare il fatto che, durante il biennio di permanenza in S.S.I.S., agli specializzandi non è concesso cumulare né punti di servizio (poiché non sono valutabili i servizi di insegnamento prestati durante il periodo di durata legale dei corsi di specializzazione), né punti derivanti dall'acquisizione di altri titoli, in quanto l'art. 14 del regolamento della Scuola (che si rifà all'art. 142 del T.U. delle leggi sull'istruzione superiore, approvato con R.D. n. 1592 del 31.8.1933) vieta la contemporanea iscrizione a qualsiasi altro corso di studi universitario.

Ci si chiede se sia un privilegio che agli abilitati S.S.I.S. del VI ciclo sia stata negata la possibilità di iscriversi nelle graduatorie permanenti per l'a.s. 2006-2007, possibilità invece concessa con riserva (a seguito del decreto dirigenziale 31 marzo 2005, art. 8 c. 5) fin dall'anno scorso ai docenti dei corsi riservati ex lege 143/2004, art. 2 c. 1-c, c-bis e 1-ter, e cioè: gli insegnanti in possesso del titolo conclusivo del corso di studi dell'istituto magistrale conseguito tra 1999 e 2002; gli insegnanti tecnico-pratici; gli insegnanti già abilitati per il sostegno e quelli non abilitati che hanno prestato 360 giorni di servizio di insegnamento dal 1° settembre del 1999 alla data di entrata in vigore della legge medesima (giugno 2004).

A questi stessi docenti dei corsi riservati, oltretutto, è stata offerta la possibilità di cumulare, durante i mesi di svolgimento del corso (della durata di sole 500 o 600 ore) da svolgersi presso le stesse S.S.I.S., sia i punti di servizio, sia i punti assegnati per altri titoli eventualmente acquisiti: per loro, infatti, non è stato previsto alcun contemporaneo divieto di iscrizione ad altri corsi. Questi docenti beneficiano, inoltre, al pari degli specializzati S.S.I.S, dei 6 punti di bonus per l'abilitazione e del punteggio ottenuto all'Esame di Stato (legge 143/2004).

Chi è dunque il vero privilegiato?
 Inoltre, sembra di poter riconoscere quale ulteriore attacco agli abilitati S.S.I.S. l'ambigua richiesta fatta al Governo, nelle ultime righe della risoluzione, di eliminare (citiamo testualmente) «la possibilità di valutare master, corsi di perfezionamento e di specializzazione». Infatti, se non si può che concordare con questa richiesta là ove essa faccia riferimento ai molteplici master e corsi di perfezionamento di dubbia utilità che si sono notevolmente moltiplicati in questi ultimi anni, si rimane in perplessi per quanto riguarda la dicitura "corsi di specializzazione". La S.S.I.S. è per l'appunto una Scuola di Specializzazione, e non è assolutamente paragonabile, quanto a serietà e valore formativo, alle tipologie di corsi cui prima si faceva riferimento.

Per lo più in precedenza al punto 5 della medesima risoluzione, senza nominare i corsi di specializzazione, si fa riferimento (citiamo testualmente) alla «valutazione di master e corsi di perfezionamento, cumulabili fino a raggiungere ben 30 punti». Di certo è superfluo ricordare che all'interno dei 30 punti possono essere calcolati anche i titoli derivanti da dottorati di ricerca ed altri simili percorsi universitari, anch'essi assolutamente non paragonabili con i sopraddetti master e corsi di perfezionamento, titoli la cui validità merita un giusto riconoscimento anche alla luce del collegamento tra Università e Scuola per quanto riguarda la formazione dei docenti ribadito dallo stesso Programma dell'Unione. Certo, tali titoli e il punteggio loro riservato sono ascrivibili nella casella "merito", casella che, inevitabilmente, finisce per creare distinzioni nelle fila dei precari, soprattutto tra quelli che vorrebbero fosse valutabile solo il servizio realmente svolto nella scuola, naturalmente a discapito della formazione, aspetto quest'ultimo da cui la scuola di oggi non può permettersi di prescindere.

Riteniamo sia necessario prendere visione e comprendere fino in fondo ogni aspetto di ciò che è oggi il mondo del precariato scolastico, senza partire da prese di posizione parziali e discriminanti. Per tale ragione riteniamo dunque sia stato un errore non permettere a una rappresentanza S.S.I.S. di prendere parte a una audizione in cui si affrontavano le problematiche che affliggono gli insegnanti precari, per di più quando al termine di tale audizione si è stilato un documento che dipinge gli assenti come "privilegiati".

Ci auguriamo che nella Sua attività di parlamentare Lei voglia proseguire a interessarsi delle questioni inerenti al mondo della scuola, e a tale proposito l'Associazione UnDAS si dichiara disponibile ad essere contattata per qualunque incontro o approfondimento in merito. Certi di una Sua attenta lettura, nell'attesa di un riscontro cogliamo l'occasione per porgerLe i nostri più distinti saluti.


 Roma, 11 luglio 2006


 Daniela Pietrasanta Alessandra Di Fiore
 Presidente UnDAS Vicepresidente UnDAS

Unione Docenti Abilitati e abilitandi SSIS
 SEDE LEGALE: c/o avv. Domenico Naso
 Salita San Nicola da Tolentino, 1/b, 00187 ROMA
 TEL: +39 06 42014795; FAX: +39 06 42005658
 e-mail: storic@gmail.com





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Postato il Giovedì, 13 luglio 2006 ore 00:10:00 CEST di Silvana La Porta
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