In pericolo i computer a bordo delle navette spaziali.
Il loro malfunzionamento, al di fuori della nostra atmosfera, può dipendere dalla radiazione spaziale e dai raggi cosmici. Si tratta di particelle cariche molto veloci che, colpendo i microscopici circuiti dei chip, possono causare errori di calcolo.
Il rischio è sbagliare rotta o danneggiare il sistema di supporto vitale. La NASA è già corsa ai ripari usando dei chip speciali, rafforzati, che però richiedono più energia e lavorano molto lentamente. Uno svantaggio che si cerca di superare. L’ultima alternativa proposta è quella di usare tre processori normali, non protetti ma veloci, al posto di uno solo. Se i risultati di uno di questi saranno diversi rispetto a quelli degli altri due, non verranno presi in considerazione.
Si cerca però di ottimizzare questa soluzione: per evitare lo spreco serve un software che faccia lavorare in contemporanea i tre processori solo quando si devono assolutamente evitare errori. Funzionerà? Non resta che aspettare il 2009 quando questa nuova tecnologia sarà sperimentata a bordo del satellite Space Technology 8.
Tratto da URANIA-NOTIZIARIO DI ASTRONOMIA E ASTRONAUTICA del 18/11/2005
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