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Didattica: PORTFOLIO F.A.Q.

Comunicati
 

Il MIUR per rispondere a quesiti pervenuti per le vie brevi e in via formale, o che presumibilmente perverranno all'Ufficio, da parte di dirigenti scolastici, docenti e rappresentanti del mondo associativo scolastico, in riferimento al portfolio delle competenze indica ...
 

 


1. L'anno scorso il portfolio era facoltativo e le scuole potevano decidere se adottarlo o no. Come mai quest'anno il portfolio - se abbiamo interpretato bene la circolare n. 84 - è diventato obbligatorio?
La compilazione del portfolio delle competenze non è mai stata facoltativa. Anche l'anno scorso vi era l'obbligo di compilarlo, e le scuole, nella fase di avvio della riforma, potevano liberamente definirne struttura e modalità di gestione, tenendo conto comunque delle finalità dello strumento come disposto dalle Indicazioni nazionali. La tesi interpretativa secondo cui il portfolio delle competenze non era uno strumento obbligatorio è stata originata probabilmente da chi sosteneva che le stesse Indicazioni nazionali, che prevedono l'impiego del portfolio, essendo transitorie, non erano vincolanti. E con esse non avrebbe dovuto essere vincolante nemmeno il portfolio che è inserito e regolamentato dalle stesse. Si è trattato di una tesi illogica e illegittima, perché una norma, anche se transitoria, vale ad ogni effetto fino alla introduzione della norma definitiva. Le Indicazioni nazionali, allegate al decreto legislativo n. 59/2004, nei loro assetti pedagogici, didattici e organizzativi valgono a tutti gli effetti come Regolamento.

2. Le classi terze della scuola media sono anch'esse obbligate ad adottare il portfolio delle competenze già da quest'anno?
No. Il portfolio delle competenze, anche se definito e strutturato per tutto il primo ciclo di istruzione, oltre che per la scuola dell'infanzia, rappresenta un obbligo per le sole classi attualmente a riforma. Le classi dell'ultimo anno della scuola secondaria di I grado non sono ancora a riforma e non si avvarranno, pertanto, del portfolio delle competenze fino all'anno prossimo. Il portfolio, per ora, non riguarda nemmeno gli istituti del 2° ciclo di istruzione. Allo stesso modo, il documento di valutazione individuale dell'alunno (ex-scheda di valutazione) per le sole terze classi della scuola secondaria di I grado e solo per quest'ultimo anno scolastico, continua a essere conforme al previgente modello ministeriale già in uso.

3. Nella prima parte della modulistica allegata alla circolare n. 84 del 10 novembre 2005, nella sezione A - obbligatoria e a struttura predefinita non modificabile - dopo l'elencazione dei documenti vi è questa nota: "I modelli di tali atti sono riportati di seguito." Ho cercato i modelli ma non li ho trovati. C'è stato un refuso?
Nessun refuso. I modelli, obbligatori e prestrutturati, ci sono tutti e sono individuabili con il bollino blu all'interno della modulistica. Nella modulistica non si è seguito l'ordine di presentazione dell'indice dei documenti richiamati dalle sezioni A, B e C, bensì è stata data una sequenza logica dei modelli: dati anagrafici nel frontespizio del portfolio, autopresentazione dell'alunno, biografia personale, registrazione delle osservazioni nella scuola dell'infanzia, ecc. I modelli presentati si succedono in questa sequenza logica di strutturazione del portfolio, in cui le diverse parti, obbligatorie e non, si susseguono in termini di funzionalità dello strumento.

4. Quale parte del portfolio deve essere consegnata alle famiglie?
Tutto il portfolio, in ogni sua parte, deve essere mostrato alle famiglie nei tempi e nei modi che gli insegnanti deliberano. Ciò avviene durante tutto l'anno. Alla fine dell'anno scolastico, se la famiglia ne fa richiesta, il portfolio può esserle consegnato in copia.

5. C'è un ruolo per noi genitori nella gestione del portfolio oppure la scuola lo gestirà in via esclusiva senza consultarci?
Le linee guida per la compilazione e la gestione del portfolio delle competenze hanno individuato un ruolo importante delle famiglie le quali possono rilasciare annotazioni e osservazioni sui prodotti dei figli, ne osservano le modalità di apprendimento, indicano alla scuola i loro lavori ed elaborati significativi. La famiglia, oltre a visionare il portfolio, concorre alla sua compilazione come viene indicato esplicitamente in una delle parti "obbligatorie e a struttura libera", individuata come Modalità della cooperazione delle famiglie al processo educativo dell'alunno. Il contributo della famiglia ha anche lo scopo di fornire informazioni sulle competenze maturate dai figli in ambiente scolastico ed extrascolastico.

6. In caso di passaggio dell'alunno ad altra scuola deve essere trasmesso l'intero portfolio o parte di esso?
In caso di passaggio ad altra scuola, l'istituzione scolastica trasmette il portfolio secondo le consuete modalità di trasferimento della documentazione scolastica. Tutte le parti che compongono il portfolio vanno trasmesse all'altra scuola, con l'eventuale esclusione delle sole parti consigliate o di altre parti non previste nella modulistica allegata alla circolare n. 84, ma aggiunte autonomamente dalle scuole.

7. Nella scheda di valutazione dello scorso anno per la valutazione intermedia e finale nella nostra scuola avevamo inserito un giudizio sintetico per gli apprendimenti di ogni disciplina. Possiamo confermarlo anche quest'anno, modificando il modello della scheda?
Il modello del nuovo documento di valutazione (ex-scheda individuale dell'alunno) è stato configurato, anche per questa parte della valutazione intermedia e finale, in modo più coerente con l'intero impianto delle Indicazioni nazionali, sostituendo la previsione di una valutazione dei "progressi nell'apprendimento e nello sviluppo sociale dell'alunno" con una valutazione degli obiettivi formativi rilevati. In questo modo il portfolio e il documento di valutazione in esso inserito si saldano coerentemente con l'impianto che prevede una interazione tra unità di apprendimento, obiettivi formativi coinvolti e obiettivi specifici di apprendimento. Pertanto non è possibile restringere la valutazione intermedia e finale ai livelli di apprendimento di ciascuna disciplina - che comunque sono già considerati e valutati all'interno del documento di valutazione in modo esplicito - ma occorre valutare il conseguimento degli obiettivi formativi personali delineati.

8. Nel nuovo documento di valutazione non viene più prevista la valutazione intermedia e finale degli apprendimenti, bensì quella degli obiettivi formativi. Mi va bene, ma chiedo: non si rischia che questa valutazione coincida con quella relativa alla convivenza civile e al comportamento?
La valutazione della convivenza civile e quella del comportamento concorrono certamente in buona misura alla valutazione complessiva degli obiettivi formativi. Hanno indubbiamente un aspetto di complementarietà rispetto alla valutazione conclusiva, pur nella specificità. La valutazione intermedia e finale potrà fare sintesi efficace degli elementi rilevati nella sezione della convivenza civile, del comportamento e dei complessivi livelli di apprendimento delle diverse discipline di studio.

9. Nelle linee guida per la compilazione del portfolio si afferma che i docenti "concorrono alla compilazione del Portfolio, coordinati dal docente tutor". Se la scuola non ha individuato ancora il tutor, a causa della mancata contrattazione nazionale, allora il portfolio non deve essere compilato. O no?
Nelle stesse linee guida si afferma però che "La tenuta e la compilazione del Portfolio sono rimesse alla responsabilità dell'istituzione scolastica e dei docenti dell'équipe pedagogica". La competenza è chiaramente dei docenti. L'eventuale loro coordinamento da parte del docente tutor nella compilazione del portfolio non va evidentemente inteso come condizione sine qua non, bensì come opportunità per rendere più funzionale tale adempimento. Sempre nelle linee guida si prevede a carico dei docenti una esplicita responsabilità diretta e personale, relativa alla definizione delle varie parti che compongono il portfolio, come, ad esempio, le osservazioni e i commenti su modalità e processi d'apprendimento dell'alunno, la selezione di prove e materiale per descrivere competenze personali, la valutazione degli apprendimenti, la certificazione delle competenze, le proposte di orientamento per le scelte degli alunni.

10. Il portfolio compilato l'anno scorso è diverso da quello strutturato dal ministero. Che ne facciamo? E dei diversi portfoli che annualmente si accumulano a scuola, in attesa del passaggio al grado successivo di scuola, che ne facciamo?
Premesso che il portfolio viene conservato presso la scuola per tutto il periodo di frequenza dell'alunno nei vari anni di corso, l'esemplare dello scorso anno costituisce il primo della serie, anche se diverso dal nuovo. Dei diversi portfoli è indispensabile conservare le parti elencate nelle sezioni A e B che costituiscono una specie di nucleo essenziale del portfolio. Le parti consigliate e quelle aggiunte eventualmente dalle scuole con scelta autonoma possono essere eliminate, avendo cura di distruggere le parti che possono contenere o fare riferimento a dati sensibili.

11. La circolare n. 84 relativa al portfolio non parla degli alunni in situazione di handicap. Per loro forse non è previsto?
In effetti la circolare non fa alcun riferimento agli alunni disabili e questo potrebbe far pensare che il portfolio non li riguarda. Non è così. Ogni alunno ha diritto al portfolio che, in quanto personale, registra il percorso individuale di ciascuno, i processi personali negli apprendimenti e nelle maturazioni, raccoglie e documenta i risultati e le esperienze personali più significative, valuta il raggiungimento degli obiettivi formativi (diversi e personali per ciascuno). Nel portfolio è inserito anche il documento di valutazione che, in base all'art. 318 del Testo Unico, prevede, come è noto, che nella valutazione degli alunni handicappati, sulla base del piano educativo individualizzato, siano indicati i criteri adottati per le varie discipline, nonché le attività integrative e di sostegno svolte.

12. Ad una prima lettura delle linee guida e dell'ampia modulistica allegata si ha l'impressione che la caratteristica prevalente del portfolio sia quella valutativa, con minima attenzione all'aspetto formativo e metacognitivo. È un'impressione o il rischio di questa unilateralità è fondato?
Il rischio che si può correre con un approccio superficiale è fondato e occorre davvero che le linee guida e la modulistica allegata siano oggetto di attenta lettura e riflessione. Si potrà in tal modo rilevare, ad esempio, che l'aspetto formativo ha notevole importanza nel portfolio, anche se concretamente la modulistica non ne propone modelli definiti di sostegno operativo. La sezione B della modulistica si limita ad elencare talune parti obbligatorie ma non ne riporta i relativi modelli, rimessi alla autonoma elaborazione delle scuole, dando l'impressione forse che tali parti siano secondarie o residuali. Esse invece intendono richiamare l'importanza della documentazione e della registrazione dei processi di maturazione e di apprendimento, della modalità di approccio personale alle conoscenze, della costruzione degli obiettivi formativi. E tutto ciò prima ancora che si pervenga a qualsiasi valutazione.

13. Quando va compilato il portfolio?
Le diverse parti di cui si compone il portfolio prevedono tempi diversi di compilazione. Alcun parti hanno scadenze fisse di compilazione per tutti gli alunni, altre invece comportano compilazione ad personam in tempi non predeterminati e comunque rimessi alle decisioni dell'équipe pedagogica. Tra le prime vi sono il documento di valutazione (compilato tri/quadrimestralmente e al termine dell'anno per tutti gli alunni), la certificazione delle competenze (compilata al termine della primaria e al termine della secondaria di I grado) e il consiglio di orientamento (compilato nell'ultimo anno della secondaria di I grado prima delle iscrizioni al 2° ciclo). Tra le seconde, che non hanno tempi predefiniti o scadenze particolari, vanno compresi la registrazione delle osservazioni sistematiche del bambino nella scuola dell'infanzia, la raccolta della documentazione significativa delle attività educative e didattiche svolte dall'alunno, il dossier sui suoi processi di maturazione personale, le modalità di partecipazione/autovalutazione dell'alunno e quelle di cooperazione delle famiglie al processo educativo del figlio.

14. Quando si deve mostrare il portfolio alle famiglie?
Non esistono tempi prefissati o scadenze per mostrare alle famiglie il portfolio, complessivamente inteso. I tempi per mostrarlo e commentarlo con le famiglie vengono definiti autonomamente da ciascuna scuola o dall'équipe pedagogica di ogni classe. Solamente i documenti di valutazione e di certificazione comportano tempi fissi, predefiniti. Ad, esempio, il documento di valutazione (ex-scheda dell'alunno) deve essere esibito e commentato al termine del tri/quadrimestre e alla fine dell'anno. La certificazione delle competenze viene consegnata alle famiglie al termine della quinta classe della scuola primaria e al termine della terza classe della scuola secondaria di I grado.

15. Lo scorso anno, con la circolare n. 85 relativa alla valutazione degli alunni, era stato soppresso il modello ministeriale e si era data ampia autonomia alle scuole nella definizione della scheda individuale dell'alunno. Il documento di valutazione inserito nel portfolio non è un ritorno al passato?
Può sembrare, ma non è così. Il nuovo documento di valutazione contempera l'esigenza di dare unità al sistema nazionale di valutazione e di salvaguardare l'autonomia delle scuole. Il modello del documento di valutazione contiene tutti gli elementi che la normativa prevede: singole discipline così come individuate dalle Indicazioni nazionali, riferimento agli apprendimenti della convivenza civile, spazi appositi per le attività facoltative opzionali, comportamento. Questi aspetti sono inderogabili per legge e non possono essere rimessi alla scelta discrezionale delle scuole (come invece è avvenuto in alcuni casi nel primo anno). Il modello previsto è una logica conseguenza, una scelta dovuta per rispettare le disposizioni normative del decreto legislativo 59/2004. È invece lasciata alla autonoma determinazione delle scuole la scelta degli indicatori di apprendimento delle discipline che nella modulistica allegata alle linee guida per il portfolio vengono proposti come esempio, ma che sono desunti dagli Obiettivi specifici di apprendimento delle Indicazioni nazionali.

LINK AL MIUR
 









Postato il Mercoledì, 23 novembre 2005 ore 18:45:56 CET di Salvatore Ravida
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