
Come abbiamo già segnalato sul Quotidiano della P.A., l'obiettivo del provvedimento approvato dall'Autorità presieduta da Raffaele Cantone è quello di offrire agli enti pubblici italiani una disciplina applicativa delle sintetiche disposizioni di principio introdotte dalla legge n. 190/2012 (cd. "Legge Severino"), volte a incoraggiare i dipendenti pubblici a denunciare gli illeciti di cui vengano a conoscenza nell’ambito del rapporto di lavoro.
Naturale ed indispensabile presupposto della norma è la contemporanea garanzia al personale delle amministrazioni pubbliche di poter contare sulla tutela della riservatezza e sulla protezione contro eventuali forme di ritorsione sempre in ambito lavorativo.
L'A.N.AC. intende così valorizzare un istituto estraneo alla cultura giuridica italiana che, se venisse ben utilizzato come accade in altri ordinamenti giuridici, potrebbe contribuire a responsabilizzare il cittadino per far emergere possibili fatti di corruzione nell'amministrazione di appartenenza, dando, nello stesso tempo, a ciascun ente pubblico la possibilità di "fare pulizia" al proprio interno prima dell'intervento dell'autorità giudiziaria.
Contestualmente, l'Autorità Anticorruzione propone al Legislatore anche dei possibili miglioramenti nell'assetto giuridico e alla Corte dei Conti e alle Procure - naturali destinatari delle segnalazioni di condotte di corruzione - un approfondimento del regime di riservatezza.
Per maggiori informazioni: Determina n. 6/2015 (G.U. n. 109/2015)
Moreno Morando
Ilquotidianodellapa.it