
A stabilire chi ha diritto all'assistenza in rapporto 1 a 1, da quest'anno c'è il Piano educativo individualizzato (Pei), un documento redatto da genitori e insegnanti in collaborazione coi sanitari che hanno formulato le diagnosi dei ragazzi. «Ma è un cane che si morde la coda - spiega un genitore - perché i nostri figli sono nelle stesse condizioni dell'anno scorso. E quindi non possiamo mandarli a scuola con un solo assistente ogni 3 ragazzi. Se non vanno a scuola, non potrà essere scritto il Pei. Senza Pei la Provincia non assegna l'assistente individuale e tutto ritorna al punto di partenza».
L'incontro al Liceo è stato organizzato dal preside al quale, nella diffida, le cinque famiglie chiedevano di attingere al Fondo di istituto per reperire le risorse necessarie al mantenimento dell'assistenza ai ragazzi: «Ma non posso farci niente - spiega - in quanto il Fondo di istituto (Fis) è una "cifra virtuale" per ampliare l'offerta formativa ed è indirizzata solo a docenti e non docenti interni alla scuola. Io non potrei mai pagare con il Fis persone che non appartengono all'amministrazione scolastica, così come sarebbero gli operatori. Né a scuola abbiamo, tra i nostri collaboratori, personale formato per l'assistenza igienico-sanitaria. Più che sollecitare la Provincia, davvero io non posso fare».
Quanto alla Provincia, «aveva mandato un rappresentante» ma «problemi tecnici gli hanno impedito di arrivare»; dal loro punto di vista, riferisce Francesco Schillirò, ragioniere generale dell'ente e dirigente delle Politiche sociali, «la cosa procede normalmente. Aspettiamo di ricevere i Pei e poi erogheremo l'assistenza secondo le disposizioni che riscontreremo nei documenti».
Per interrompere questo circolo vizioso, le famiglie stanno mandando a scuola i loro figli pagando di tasca propria gli assistenti igienico-sanitari o rimanendo essi stessi accanto ai loro ragazzi nelle ore scolastiche: solo così potrà essere stilato l'ormai celebre Piano educativo individualizzato senza il quale la Provincia non sa più se un ragazzo è ancora disabile grave oppure no e, di conseguenza, quanti assistenti assegnargli. Intanto, dai genitori è partito il ricorso al Tar per richiedere la sospensiva immediata dell'atto che prevede un assistente ogni tre disabili gravi e carrozzati e la conferma del rapporto 1 a 1 sulla base delle precedenti disposizioni».
Lorena Leonardi - La Sicilia 11 ottobre 2014