"Apprendere è
mettersi in discussione;è confrontarsi con la realtà ;è argomentare ;è
mettersi in rete.Apprendere non è aggiungere informazioni le une alle
altre,ma cambiare livello di organizzazione delle
informazioni"(A.Giordan).L'apprendimento è un processo attivo di
costruzione di risposte del sogetto in formazione agli stimoli offerti
dalla realtà ed è valido se mobilita e ristruttura gli schemi mentali e
li fa evolvere.
L'apprendimento è un processo non lineare, nel quale intervengono
simultaneamente la storia di chi apprende, le sue precedenti nozioni,
il suo ambiente sociale e culturale e il desiderio di guadagnare nuove
conoscenze. "Vi un apprendimento autentico quando l'allievo è in grado
di costruire il processo di apprendimento tramite scoperta, conquista e
attribuzione di senso e di utilità al sapere acquisito"(M.Pellerey).
L'insegnante deve svolgere sempre il proprio ruolo di guida
perché l'apprendimento dell'alunno sia stabile ,significativo e
fruibile. La sua funzione si colloca prima , accanto e dopo
l'apprendimento e non è sensato ridimensionare il suo ruolo. Certamente
l'alunno apprende da sè e nessuno può farlo al suo posto ,ma
appoggiandosi sul sostegno e l'esperienza altrui e soprattutto su
quella dell'insegnante.Per apprendere l'alunno ha bisogno di essere
collocato in situazioni di comunicazione, di scambio e di confronto con
chi ha esperienza e conoscenza. Non c'è bisogno di escogitare nuovi
primati tra apprendimento e insegnamento: è importante il modo in cui
si apprende ,come un sapere diventa possesso di chi apprende .L'alunno
non è un recipiente da riempire ,ma soggetto attivo del suo percorso di
apprendimento e di ricerca del sapere.
Per passare da un insegnamento di routine ad uno energico e vitale si
devono mettere a fuoco processi attivi di partecipazione e di
coinvolgimento; organizzare situazioni d'apprendimento centrate su
situazioni reali; si devono coinvolgere gli alunni nelle pratiche di
valutazione rendendo espliciti i criteri per creare un clima di
corresponsabilità eduativa;si deve perseguire un'azione costante di
implicazione degli alunni per fare emergere e valorizzare le loro
capacità e le loro attitudini.
Bisogna dare un forte impulso a ripensare continuamente il senso che
devono avere i saperi e la loro utilità nel significato più ampio
del termine. Il primo ostacolo da superare è quello costituito dagli
stessi giovani.
La condizione giovanile è segnata da atteggiamenti, comportamenti e
valori in evidente contrasto con la cultura scolastica ,indicativi a
volte di una vera resistenza all'apprendimento. Una situazione
determinata da sradicamento e vulnerabilità personale, mancanza di
punti di riferimento, disgregazione e disordine sociale, indebolimento
della credibilità delle istituzioni, crisi economica, inaccessibilità
del lavoro etc.
Raimondo Giunta