La
formazione dei dirigenti scolastici è tematica di cui oggi molto si
scrive: le
argomentazioni sviluppate sono sintomo d’una stantia concezione della
scuola, esito
dell’assenza di riferimenti normativi e concettuali.
Una carenza generalizzabile, l’origine dell’attuale crisi del sistema
educativo.
Un rapporto di Eurydice, rete europea sull’istruzione, è stata la
scintilla che
ha sollecitato i ragionamenti, frutto di comportamenti analoghi a
quello dello
studente che, non essendo in grado di sviluppare la traccia d’un tema,
si rivolge ai
compagni per aver indirizzi e suggerimenti.
I passi irrinunciabili dell’itinerario formativo
“Formazione” è un termine relativo: il suo significato scaturisce dal
contesto
di riferimento.
La legge dello Stato è l’ambito di definizione del mandato
dirigenziale.
Il legislatore, riconosciuta la dimensione del problema, ha sostituito
il termine
scuola con “Sistema educativo di istruzione e di formazione”
finalizzandolo alla
promozione e al consolidamento delle capacità e delle competenze
(generali e
specifiche) dei giovani ATTRAVERSO conoscenze e abilità.
Una linea di pensiero che ha caratterizzato i provvedimenti
parlamentari degli
ultimi quarant’anni: l’istituzione è finalizzata alla piena formazione
della personalità
delle nuove generazioni. Un orientamento che ha sostituito il
precedente traguardo
che consisteva nella trasmissione della conoscenza.
Il servizio scolastico deve possedere il carattere dell’unitarietà, non
può essere
scomposto, parcellizzato: tutti gli insegnamenti, sinergicamente, sono
da orientare
alla promozione dell’apprendimento, comportamento esibito sotto forma
di
competenze.
Unitarietà che i Decreti Delegati del 1974 hanno perseguito,
abbandonato il
modello organizzativo gerarchico-lineare.
La progettualità, i raffinamenti successivi, l’attività d’èquipe,
l’autoregolazione
sono i cardini dell’assetto decisionale prefigurato.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it