Ruolo - Sblocco scatti e
contratto - Colpa del blocco dei contratti, un paradosso tutto italiano
che fa valere l’anzianità pregressa solo ai fini giuridici. Con il
risultato che nella migliore delle ipotesi, i docenti laureati della
secondaria superiore, arrivano oggi a percepire poco più di 1.200 euro
al mese. Mentre i loro colleghi supplenti, grazie ai ricorsi, si vedono
riconoscere il diritto al riconoscimento economico della ricostruzione
di carriera. Tra le stranezze della scuola italiana c’è anche quella
dei 100mila assunti in ruolo dal settembre 2010 ad oggi, a cui lo Stato
italiano ha bloccato la carriera e gli scatti automatici. Con il
risultato, davvero paradossale, che per quasi dieci anni sono costretti
a percepire uno stipendio non solo congelato, ma addirittura più basso
dei loro colleghi precari. Tutta colpa del blocco dei contratti
introdotto con i commi 21 e 23 dell’art. 9 della legge 122/2010. Ma
anche della proposta del Governo Monti di posticipare sino a tutto il
2014 questo blocco e sui cui nelle prossime settimane sarà chiamato ad
esprimersi il nuovo esecutivo guidato da Enrico Letta. Secondo l’Anief
è assurdo che circa 100mila docenti e Ata assunti in ruolo dal 2010
continuino ad essere condannati a percepire uno stipendio inadeguato. E
ciò solo perché laddove anche ottengano un decreto di ricostruzione di
carriera - che per legge deve essere corrisposto entro 30 giorni dalla
domanda protocollata - questo varrà ai soli fini giuridici e non
economici. “L’assurdo di questa situazione – spiega Marcello Pacifico,
presidente Anief e delegato Confedir per la scuola – è che mentre tanti
precari hanno fino ad oggi, grazie all’opera del nostro sindacato,
avuto la possibilità di farsi valere in tribunale il loro servizio da
supplenti, come confermato dalle corti di appello dell’Aquila e di
Torino, per questo personale di ruolo sembrerebbe non esserci alcuna
possibilità. Fino a nove anni, in pratica, rischiano di essere
costretti a percepire delle buste paga con degli importi davvero
bassi”. Oltre a dover rinunciare al 10% dello stipendio, che
corrisponde a circa 200 euro al mese a seguito del blocco degli scatti
stipendiali, questo personale, vincitore di concorso ed assunto
regolarmente in ruolo, non potrà per diversi anni nemmeno farsi valere
la ricostruzione di carriera. Con il risultato che nella migliore delle
ipotesi, i docenti laureati della secondaria superiore, arrivano oggi a
percepire poco più di 1.200 euro al mese. Ma secondo il sindacato
annullare questi aumenti rappresenta un’operazione incostituzionale: se
la Consulta, con la sentenza 223/2012, ha dato ragione ai magistrati,
perché il blocco è lesivo degli articoli 1, 4, 36, 39 e 53 della
Costituzione, per analogia non potrà negare lo stesso trattamento agli
altri dipendenti pubblici che rivendicano il medesimo diritto allo
stipendio equo. Ancora di più per quelli di ruolo, che dopo essere
stati selezionati e aver vinto un regolare concorso per merito, si
ritrovano con buste paga sempre meno dignitose, tra l’altro tra le
concause dell’aumento del deficit nazionale a causa della riduzione
degli acquisti. "Ora, bisognerebbe spiegare ai nostri politici –
continua Pacifico - come si fa a vivere dignitosamente con il proprio
stipendio fermo, in proporzione, a quello di 25 anni prima. Siccome la
risposta è ovvia, per il sindacato sarà inevitabile aprire una nuova
stagione di contenziosi. Che riguarderà tutti coloro che hanno subìto
un danno economico per la mancata assegnazione degli incrementi
stipendiali tra il 2010 e il 2014". Anief ritiene che l’unica strada
per i neo-assunti o per chi è passato di ruolo dopo il settembre 2010
per recuperare l’anzianità retributiva dovuta e l’aumento di stipendio
ed evitare di ritrovarsi tutta la carriera lavorativa ritardata di
quattro anni ai fini economici, rimane il ricorso al tribunale del
lavoro. A cui si chiede di sollevare questione di legittimità
costituzionale dei commi 21 e 23 dell’art. 9 della legge 122/2010,
sempre sulla scia di quanto hanno fatto e ottenuto i magistrati con la
sentenza n. 223/12 della Consulta per la parte in cui bloccava i loro
automatismi di stipendio. Si ricorda, infine, che nel rispetto della
sentenza richiamata e della direttiva comunitaria 1999/70, è possibile
anche richiedere la restituzione della trattenuta del 2,5% operata
negli ultimi dieci anni sullo stipendio ai fini della costituzione del
TFR, il pagamento degli scatti di stipendio per il periodo di pre-ruolo
a partire dal 2003 e il riconoscimento da subito, per intero, dello
stesso servizio di pre-ruolo svolto oltre i quattro anni, anche ai fini
economici. Per richiedere informazioni ed eventuali istruzioni basta
scrivere a ricostruzione.carriera@anief.net.
Anief.org